Anteprima Dungeon Explorer

Labirinti tascabili

Anteprima Dungeon Explorer
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • Psp
  • L’irresistibile fascino del sotterraneo

    Non si può pronunciare la frase “gioco di ruolo” senza far tornare alla memoria di appassionati e profani la parola “Dungeon” che, associata all’altrettanto celebre “Dragon”, compone il titolo del gioco che per primo lanciò il fenomeno ruolistico nel mondo. E di tentativi di portare nel mondo videoludico le atmosfere ed i canoni del più classico dei giochi di ruolo ce ne sono stati a bizzeffe. Dagli insoliti action game (ricordiamo i due fenomenali titoli arcade di Capcom legati proprio a Dungeons and Dragons) ai più canonici MMORPG, un po’ tutti i generi videoludici hanno tentato di capitalizzare il successo del più famoso role game cartaceo di tutti i tempi.
    Nell’ormai lontano 1989, Hudson Soft rilasciò per Turbografx (o PC Engine che dir si voglia) Dungeon Explorer. Fortemente ispirato a Gauntlet di Atari (vero e proprio progenitore degli Hack’n’Slash), il titolo, grazie anche alla possibilità di essere fruito da cinque giocatori contemporaneamente, godè di un grande successo, tanto che è stato di recente riproposto sul servizio Virtual Console di Nintendo Wii, e adesso è pronto a tornare sulle console portatili di tutto il mondo.

    Esploriamo in compagnia

    Il nuovo titolo in sviluppo per PSP (sottotitolato “Warriors of the Ancient Arts”) promette di trasportare i giocatori nel tipico reame fantasy, dove forze oscure stanno aprendo magici portali attraverso cui invadere il regno. Ancora poco è stato rivelato della trama, ma è certo che compito del giocatore (e dei suoi compagni) sarà quello di esplorare i numerosi labirinti alla ricerca di questi portali, per poi sigillarli per sempre.
    Come detto, il punto di forza del titolo era e rimane la possibilità di affrontarne i sotterranei in compagnia di un (tutto sommato) nutrito gruppo di amici. Se nella versione originale degli anni ottanta il party poteva raggiungere i cinque membri, in questo remake saranno quattro gli eroi pronti ad affrontare le insidie del gioco. Al momento è confermato il multiplayer soltanto nella modalità Ad Hoc e da indiscrezioni pare assente il game sharing, per cui tutti e quattro i partecipanti saranno costretti a possedere una copia del gioco. Nel caso si affronti l’esplorazione in solitaria, sarà l’intelligenza artificiale a controllare i membri del party, sempre pronti ad assisterci e, perché no, a competere nell’uccisione dei mostri e nella raccolta di preziosi punti esperienza.
    Come da tradizione per il genere, grande attenzione è stata dedicata alla creazione del personaggio. Tre le razze a disposizione: gli Izark (la razza umana), gli Ist (una sorta di elfi oscuri) e gli Olff (uno strano mix tra orchi e uomini lucertola). Ma il vero cuore di ogni gioco di ruolo sono le classi disponibili; Dungeon Explorer ne propone sei, ciascuna delle quali può “evolversi” in una nuova professione. Abbiamo così la possibilità di creare un Cacciatore, un Monaco, un Ladro, uno Sciamano, un Vescovo o un Guerriero. Naturalmente ciascuna professione è caratterizzata da abilità ed incantesimi, e propone un peculiare approccio al gioco.
    Poteri magici, attacchi e pozioni saranno accessibili attraverso i quattro pulsanti frontali. Rispettivamente, Croce e Cerchio sono assegnati all’attacco fisico e magico base (ma è possibile accedere a mosse avanzate tramite la pressione del dorsale sinistro), mentre Triangolo e Quadrato consentono l’utilizzo di oggetti come pergamene e miracolosi unguenti, sempre utili e necessari per la sopravvivenza di ogni avventuriero che si rispetti. È inoltre possibile richiedere l’assistenza dei propri compagni tramite la pressione del tasto dorsale destro.
    Sebbene si possa gestire l’assegnazione di oggetti e di mosse speciali in tempo reale, nel corso del gioco (con il pad digitale si accede ad un piccolo menu sempre presente in un angolo dello schermo), le schede di personalizzazione del giocatore sono complete ed esaurienti. È possibile equipaggiare ciascun membro del proprio party fin nei minimi dettagli, assegnando armi ed armature. Allo stesso modo, al raggiungimento del nuovo (classico) livello di esperienza, si possono accrescere le statistiche in sette diversi campi ed acquisire nuovi e più potenti incantesimi. Il titolo Hudson punta molto sulla customizzazione dei personaggi, tanto che saranno più di trecento gli oggetti equipaggiabili e ben centoventi gli attacchi (magici e non) che il nostro alter ego digitale può apprendere.
    Il gameplay è particolarmente frenetico, in perfetto stile Hack’n’Slash, tanto che spesso non è semplice rendersi conto di cosa stia succedendo su schermo, complice anche una visuale isometrica fissa molto ravvicinata che tende ad escludere dallo schermo i personaggi controllati dalla CPU (o da altri giocatori). Succede così di vedere abbattutto l’avversario ingaggiato dall’attacco di un compagno, magari proprio nel momento in cui si stava lanciando un dispendioso incantesimo.
    Se tutto sommato la concitazione dell’azione è una caratteristica quasi fondamentale del genere, non possiamo che augurarci che la versione completa del gioco permetta di allontanare l’inquadratura, consentendo così un approccio più ragionato e consapevole all’azione. Già molto buono il motore grafico, capace di generare i discreti effetti grafici di illuminazione che accompagnano incantesimi e mosse speciali pur presentando dei discreti modelli poligonali.

    Dungeon Explorer Dal test della versione demo, il titolo Hudson appare già tecnicamente molto solido. Il genere Hack’n’Slash ha sempre dimostrato di dare il meglio di se in multiplayer e la possibilità di essere affiancati nel single player da personaggi gestiti dalla CPU è una piacevole novità. Ciò nonostante, Dungeon Explorer non è esente da difetti, primo fra tutti l’impossibilità di muovere (allontanandola) la telecamera che riprende l’azione di gioco, prima imputata al caos che si genera sul piccolo schermo di PSP. La console Sony è capace di meraviglie tecniche e ci auguriamo che i programmatori riescano quantomeno ad includere un set di visuali tra cui scegliere. Mentre scriviamo il gioco dovrebbe raggiungere gli scaffali dei negozi giapponesi, per poi arrivare sul territorio americano nel mese di Febbraio. Ancora nessuna data è stata comunicata per il mercato europeo. Speriamo di non essere costretti ad importante un titolo che, grazie alla sua azione frenetica e alla sprositata mole di oggetti ed abilità equipaggiabili, promette di tenere impegnati a lungo tutti gli appassionati del genere.

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