Anteprima Eternal Sonata

Chopin secondo Namco Bandai

Anteprima Eternal Sonata
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • E la Microsoft cambia musica...

    Da tempo sulla 360 si sente la necessità di un titolo che tocchi determinate “corde”, che sappia trasformare i poligoni in sentimenti e i suoni in cibo per l’anima: Eternal Sonata, interessante GDR targato Namco, sembra destinato a ricoprire tale ruolo.
    Pare che ambientazioni, character design e colonna sonora vogliano concertare all’unisono per rendere quest’avventura profonda e coinvolgente ma sarà senza dubbio necessario che la parte giocabile sia adeguatamente “accordata”, pena una stonatura che renderebbe il titolo l’ennesimo capolavoro mancato.

    Chopin

    Curioso come Eternal Sonata, titolo che fa dell’astrattezza una delle sue caratteristiche principali, “prenda il la” da un fatto realmente accaduto: Parigi, 17 Ottobre 1849, uno dei più famosi compositori della storia sta per spegnersi a causa di gravi problemi di salute.
    Spesso le ore antecedenti alla morte sono portatrici di tristezza, pensieri cupi, incubi...non in questo caso: Chopin sfugge all’inesorabile destino ancora per qualche ora nascondendosi là, dove neppure la Morte può accedere: nella sua mente.
    Non un requiem dunque, ma un sogno accompagna il rinomato artista in questo ultimo viaggio. Con lui, tra gli altri, Polka ed Allegretto, due ragazzini dall’aria tenera e tranquilla.
    Nell’inconscio, Chopin rielabora eventi ed elementi presi dalla vita reale: la sua malattia nel sogno si riflette in un mondo in cui alcune persone, pur possedendo poteri magici, soffrono di gravi problemi di salute mentre la sua amata musica lo circonda con tutta una serie di nomi e citazioni.
    L’avventura che vivremo si può a conti fatti definire un immaginario viaggio interiore che Fréderic compie per un qualche scopo profondo. Forse per tirare le fila di una vita, forse per trovare un senso alla propria fine ormai vicina o, semplicemente, per lasciare questo mondo con serenità, accompagnato da tutto ciò che ha sempre amato.
    A discapito dell’ambientazione fiabesca, dell’età dei protagonisti e delle vivaci tinte pastello, ci troveremo di fronte ad una trama con alti picchi drammatici ed è probabilmente questa contrapposizione tra la luminosità del “contorno” e la permanente sensazione di precarietà che contribuisce a rendere le premesse di Eternal Sonata particolarmente accattivanti.
    Si comincerà con un manipolo di personaggi alle prese con un perfido Conte ma ben presto i protagonisti saranno travolti in un coinvolgente crescendo di eventi.

    A view...

    Un tale potenziale non deve mancare di una realizzazione tecnica adeguata e sembra che, anche in questo campo, Eternal Sonata sia pronto a “suonarle” senza remore.
    Un titolo particolare come questo necessita infatti di una cura estetica sopraffina, capace di stimolare, evocare ed emozionare e non si può che rimanere compiaciuti di fronte a l’ ottimo lavoro di character e level design.
    Il primo è giapponesissimo in ogni sua sfaccettatura e, per quanto non propriamente vario, risulta comunque estremamente ispirato: Polka colpisce ad esempio per il suo tenue incarnato e la sua delicatezza, Chopin per l’aspetto signorile e l’eleganza.
    Il secondo sembra garantire un’esperienza molto coinvolgente anche a livello di ambientazioni, che spaziano da ridenti città a foreste misteriose, forse non concettualmente originali ma cariche di uno stile unico e ricercato che le rende incantevoli (la Heaven’s Mirror Forest ne è un esempio calzante).
    Tutto ciò solo a livello artistico, ma parlando di aspetti tecnici, il titolo risulta comunque al di sopra della media grazie ad un ottimo utilizzo del cell-shading ed un apprezzabile livello di dettaglio. Le animazioni risultano performanti e le espressioni facciali capaci di trasmettere con agevolezza i sentimenti provati dai personaggi.
    Per forza di cose, l’elogio fin qui recitato a favore del gioco può solo essere condiviso da chi non disdegna protagonisti giovanili ed un atmosfera fiabesca: per chi non tollera questi elementi, l’aspetto visivo potrebbe risultare eccessivamente stucchevole per quanto, come si è detto sopra, sia solo una facciata.

    Listening...

    Se in Eternal Sonata l’aspetto grafico deve essere all’altezza delle aspettative, figurarsi quello sonoro: parliamo di Chopin, uno dei massimi maestri di quella magnifica arte che è la musica.
    Quest’ultima poi, mai come in altro gioco, subisce una vera e propria impersonificazione: è la ragione d’essere del protagonista e lo accompagna fino alla fine, è continuamente rievocata da personaggi e situazioni e risulta ovviamente pertinente ad alcuni aspetti del gameplay.
    Il titolo non poteva che attingere alcuni brani dalla straordinaria eredità musicale che Chopin ci ha lasciato (o almeno così fa intuire uno dei trailer), ma affianca a questo fantastico patrimonio anche una colonna sonora di tutto rispetto.
    Un plauso va sicuramente all’autore che, se manterrà lo stello livello qualitativo delle track ascoltate, sarà sicuramente degno di ogni lode: affiancare le proprie opere a quelle di Chopin deve essere stato piuttosto pressante...

    Action’s Time!

    Dal punto di vista strutturale, Eternal Sonata si presenta come il più classico dei Jgdr: significa poca esplorazione ed interazione minima: ingredienti che daranno noia a molti ma che faranno la felicità degli “integralisti”.
    Da ciò che si è potuto vedere, muoveremo il personaggio attraverso splendidi ma poco interattivi scenari che saranno inquadrati da una telecamera fissa -atta a cogliere la migliore angolazione della location.
    Le ambientazioni sono suddivise in zone ma i caricamenti tra l’una e l’altra sono minimi, così come quelli che dividono l’esplorazione e gli scontri, quest’ultimi non casuali dal momento che i mostri sono visibili su schermo.
    Come da prassi in un Jgdr d’azione, una volta ingaggiato un combattimento ci troveremo di fronte ad un campo di battaglia in cui i personaggi potranno muoversi dinamicamente.
    Questa libertà è pero limitata a 5 secondi, conteggiabili con precisione grazie ad una barra a sinistra dello schermo (Action Gauge), entro i quali dovremo avvicinarci al bersaglio e colpirlo quanto più possibile, adottare una posizione difensiva o utilizzare un oggetto.
    Da notare come questa caratteristica subisca delle evoluzioni con il proseguo della storia e, se ad esempio all’inizio del gioco la barra dei secondi non diminuisce se non ci muoviamo, andando avanti nella trama, questa comincerà a calare indipendentemente dalle nostre azioni.
    Una delle particolarità di Eternal Sonata è che, all’interno di ogni campo di battaglia, si distinguono zone di luce e altre di ombra dalle quali dipendono la conformazione e le abilità dei nemici che incontriamo e gli attacchi che riusciamo a scagliare. Ne possiamo infatti scegliere uno normale e uno speciale a seconda della parte del field in cui ci troviamo e più attacchi base sferriamo più le supermosse saranno potenti (sia che implichino conseguenze offensive, sia difensive ).
    Si tratta di un sistema di combo chiamato “echoes” che, se opportunamente gestito, può aumentare enormemente i punti ferita rimossi all’avversario.
    Rilevante è anche la posizione in cui si trova il nemico rispetto a noi e viceversa: chi viene colto di spalle non può pararsi come invece è possibile fare normalmente se si preme con la giusta tempistica il tasto B; a tal proposito nella versione da noi testata l’IA dei mostri non pareva particolarmente brillante dal momento che spesso, nel tentativo di aggirare un personaggio, gli avversari finivano per incastrarsi in elementi del campo di battaglia.
    Rimane poi un’incognita il sistema di crescita dei personaggi: se davvero il gioco non permetterà di gestire i vari parametri dei protagonisti, il risultato finale potrebbe essere veramente troppo semplice e limitante.
    Grazie alla versione di prova, abbiamo potuto “assaggiare” un pizzico di subquest: da una parte le fotografie collezionate dal piccolo Beat durante i combattimenti serviranno sicuramente a qualcosa, dall’altra il sottogioco musicale che prevede di armonizzare due spartiti per creare nuove melodie sembra fresco e simpatico.
    Se questo sarà sufficiente a garantire un’adeguata varietà, visto la ragguardevole longevità di oltre 30-40 ore, lo si potrà solo scoprire prossimamente, ma in questi casi il beneficio del dubbio è più che doveroso.

    Eternal Sonata Purtroppo per noi Europei/Americani il momento di sognare sembra ancora piuttosto lontano, mentre in Giappone, dove in teoria l’attesa dovrebbe essere più fervente, il titolo sembra non destare il giusto interesse (un bundle decisamente meno corposo rispetto a quello del famoso Blue Dragon potrebbe esserne una causa). Attendiamo comunque che giunga anche per noi l’ora di incontrare il grandissimo Chopin e, sperando che si tratti di un’esperienza piacevole in tutti i sensi, di scoprire cosa si annida all’interno del suo animo. Un racconto nel racconto, la quiete prima della tempesta.

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