Anteprima Etrian Odyssey 2: Heroes of Lagaard

Etrian Odyssey pronto per il suo ritorno sul Nintendo DS

Anteprima Etrian Odyssey 2: Heroes of Lagaard
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  • DS
  • Abbondanza di giochi di ruolo

    La ludoteca del Nintendo DS sta arricchendosi sempre più di ottimi giochi di ruolo. Che siamo a turni, o strategici, più legati all’azione o all’esplorazione, negli ultimi anni di esponenti di questo genere ne sono sbarcati a iosa.
    In Giappone come anche in America, Atlus con il suo Etryan Odyssey è riuscita ad affermarsi in maniera decisa fra gli appasionati di questo genere. Ha creato una base consolidata di fan che auspicano, in religiosa attesa, una release in pompa magna per il seguito di un gioco che ha ottenuto un buon successo sia di critica che di vendite. In effetti in Giappone il gioco è già disponibile, e mentre la versiona americana ha di recente acquisito una data di uscita ufficiale (prevista per il 17 giugno), quella europea resta un punto interrogativo, piuttosto grande considerato che il primo Etrian Odyssey sarà disponibile sui nosti scaffali solo il 6 Giugno prossimo, con oltre un anno di distanza dalla pubblicazione nipponica.
    Solitamente, quando ci si approccia ad un JRPG (gioco di ruolo made in Japan), si sa già a grandi linee a cosa si va incontro: una trama stereotipata, una vicenda amorosa, lotta fra bene e male. Spesso si fa un uso esasperato di un canovaccio ormai alla mercè di tutti ma che facile da gestire non è, perché se preso alla leggera dà origine a frivole situazioni che non riescono a coinvolgere più di tanto il giocatore. Sotto questo aspetto Etryan Odyssey è decisamente un gioco peculiare, infatti più che alla tradizione nipponica si rifà ai classici giochi di ruolo cartacei occidentali: la trama è soltanto uno sfondo secondario su cui si staglia la vicenda primaria, ovvero l’esporazione di un misterioso labirinto. Sono pochi i personaggi con cui relazionarsi nel corso del gioco, anche perché la composizione del party (come anche la creazione stessa dei personaggi) sarà a totale disposizione del giocatore. Niente storie d’amore, o lotte fra bene e male, quindi. Solo tanta esplorazione, un gameplay molto profondo e duttile, e una difficoltà di gioco che metterà alla prova anche i più pazienti.

    Entrati nel labirinto.

    Come tanti altri seguiti anche più blasonati, anche per il titolo Atlus il gameplay che si propone al pubblico è sostanzialmente una rivisitazione evoluta del prequel. Etrian Odyssey è un RPG di stampo orientale basato su una struttura a dungeon che propone al giocatore un enorme labirinto da esplorare, ricco di nemici, di tesori, di insidie. L’unica funzione che ha il touch screen del DS è quella di permettere al giocatore di improvvisarsi cartografo: infatti mette a disposizione icone e strumenti (come matita e gomma) per stilare manualmente una accurata mappa dei vari piani del labirinto, fondamentale per proseguire l’avventura o anche semplicemente uscirne indenne. Rispetto al capitolo precedente sono state aggiunte diverse opzioni sono state aggiunte a questo editor, con un conseguente ed importantissimo aumento della precisione e del dettaglio delle nostre mappe. Il labirinto sarà composto da trenta piani, gremiti da mostri, ma anche dei cosiddetti FOE, ovvero dei nemici estremamente potenti rappresentati a schermo da un'icona, e dotati di pattern comportamentali sempre diversi ed un unico obiettivo: dare la caccia al nostro party di intrusi e sterminarlo.
    Durante l’esplorazione non è possibile sapere quale FOE si ha davanti, perché tutti sono visibili come sfere luminose sempre uguali. Una volta venuti a contatto però, e iniziato lo scontro, l’identità del nemico sarà finalmente svelata. Il tutto ovviamente intervallato da numerosi scontri casuali che metteranno a dura prova la capacità di resistenza del party, caratteristica fondamentale visto che sarà spesso necessario tornare in città attraverso dei portali oppure, scelta sempre abbastanza noiosa che è valsa qualche critica al prequel, con un -a volte- esasperante backtacking, ovvero ripercorrere continuamente zone già esplorate. Una graditissima aggiunta in questo senso è stata quella del quick save, salvataggio rapido: nel primo capitolo, per salvare la partita, era necessario tornare in città, e quindi uscire dal labirinto. In Etrian Odyssey 2 è possibile salvare in qualunque momento della partita alleggerendo un po’ il backtracking e permettendo sessioni di gioco anche brevi, importante per un gioco studiato per una console di natura portatile, e quindi soggetta alla precarietà delle batterie.
    Come già accennato, è a totale discrezione del giocatore la creazione del party. In questo senso sono state aggiunte tre nuove classi, per ampliare ancora di più la scelta e la profondità di un ottimo gameplay: il Gunner, che utilizza armi da fuoco in combattimento e sfrutta dei proiettili con danno elementale aggiunto, è inoltre in grado di alterare effetti di stato dei nemici e indurli soprattutto in paralisi o immobilità; il WarMagus che concilia la potenzia offensiva di un Landsknetch con alcune abilità di guarigione; e infine la classe Pet, ovvero degli animali aggressivi come orsi che obbediscono agli ordini del party e sono sbloccabili solo in un secondo momento, nel corso del gioco.
    Tutte le classi presenti nel prequel (anche quelle non disponibili fin da subito) sono state incluse, seppur con qualche cambiamento: alcune caratteristiche proprie di certe classi potrebbero essere state modificiate per permettere una buona integrazione delle nuove classi, e quindi l’utilizzo di tattiche vecchie, adatte al primo episodio, potrebbe non essere una grande idea. Il sistema di crescita dei personaggi, che prevede un tot di punti disponibili ogni qual volta si sale di livello, da spendere in una determinata griglia di sviluppo, è rimasto invariato, come anche il sistema di gioco basilare.
    Inoltre sono stati aggiunti dei nuovi attacchi, che alla stregua dei limit break potranno essere scatenati previo riempimento dell'apposita barra speciale.

    Estetica e conclusioni

    Graficamente il gioco è ulteriormente migliorato. Sono stati ridisegnati tutti i ritratti dei nemici e dei personaggi, ma sempre dalla stessa mano: per dare continuità al progetto è stato scelto di affidare il lavoro stilistico allo stesso team che ha lavorato ad Etrian Odyssey, offrendo a coloro che sono già venuti a contatto con la saga un feeling familiare. Anche gli scenari tridimensionali del labirinto hanno guadagnato dal punto di vista tecnico: esplorare le fitte giungle del labirinto sarà quindi un’esperienza maggiormente coinvolgente.
    Sostanzialmente Etrian Odissey 2 non rivoluziona l’atipica struttura della saga, ma anzi ne amplia le possibilità e ne corregge qualche imperfezione. La quasi totale assenza di dialoghi o una storyline imponente potrebbe far storcere il naso agli amanti del classico JRPG, ma bisogna prendere atto che è una semplice scelta stilistica e non una mancanza. E’ semplicemente destinato ad una utenza diversa, più incline allo stile occidentale (storicamente meno attento alla sceneggiatura e più votato all’azione nuda e cruda) che quello orientale.
    La difficoltà è rimasta però una costante: il gioco è decisamente duro da portare a termine, il che può da un lato alzare il livello di sfida, ma dall’altro scoraggiare i giocatori più “pigri”.

    Etrian Odyssey 2 Etrian Odissey 2 non stravolge la struttura di gioco del primo episodio, ma lo arricchisce con alcuni elementi inediti che passano quasi in secondo piano difronte alla qualità già ampiamente collaudata del gameplay. Grazie all'introduzione di nuove classi e all'editor di mappe più accurato, chi ha amato il primo capitolo può già pregustare un seguito ancor più ricco di situazioni diverse e dal grande livello di sfida. Si aggiunga poi che in generale saranno limati i difetti che venivano affibiati al primo capitolo della saga: il risultato è un RPG atipico sicuramente da tenere d’occhio.

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