Anteprima F.3.A.R.

La saga creata da Monolith cambia sviluppatore e torna a spaventare

Anteprima F.3.A.R.
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • F.E.A.R. (almeno nella sua versione PC) è stato sicuramente uno degli esponenti di spicco dello sparatutto in soggettiva degli ultimi anni. Il seguito ne è la sua naturale evoluzione: bello nella sua interezza, ma indubbiamente meno carismatico e originale della prima apparizione. Realizzare un terzo episodio è dunque una bella sfida, coraggiosa senz’altro, che speriamo possa premiare lo studio Day One, che ha raccolto le redini della saga una volta lasciate da Monolith, adesso impegnata in altri progetti.

    Una storia dell’orrore

    F.E.A.R. 3 (pardon, F.3.A.R.) inizia subito dopo gli eventi che hanno concluso il secondo episodio. Alma, la misteriosa bambina e progenitrice del(i) protagonista(i), è di nuovo incinta, e Point Man, vecchio “attore principale” del primo episodio (quello del secondo è bello che andato, giocatevi il DLC Reborn), viene suo malgrado costretto a ridarle la caccia, in compagnia di un amico, un fratello anzi, tutt’altro che gradito: Paxton Fettel. Chi non ha mai giocato prima ad ora un titolo della saga si chiederà chi possa essere questo tizio dal nome un po' particolare. Gli appassionati riconosceranno immediatamente invece il celebre antagonista della prima installazione, anch’esso figlio della terribile Alma e assassinato dallo stesso Point Man. Il contenuto scaricabile del secondo episodio, citato poco sopra, racconta infatti della sua rinascita, a discapito dell'alter-ego di F.E.A.R. 2: un perfetto assist per sviluppatori e sceneggiatori (parteciperanno al progetto gente come John Carpenter e Steve Nailes) per lo sviluppo della terza storia.

    A proposito di assist, il particolare rapporto tra i due fratelli permette la realizzazione di un impianto ludico basato su fondamenta similari ai precedenti episodi, ma arricchito di novità gustose e del tutto particolari. Partiamo dalla modalità cooperativa. Seguendo la moda dei videogiochi moderni, anche il nuovo FEAR darà la possibilità di affrontare la campagna single player in compagnia di un amico che prenderà, appunto, i panni di Fettel. Il giocatore che manterrà il controllo di Point Man vedrà praticamente poche differenze rispetto l’ultimo episodio. Il vecchio protagonista ha mantenuto la sua abilità di controllo del tempo, che gli permette di poter rallentare l’azione quei giusti istanti atti a creare confusione e paura nell’avversario. L’unica reale innovazione consiste in un sistema di copertura simile a quanto visto nel recente Killzone 2, accompagnato da un impianto di gioco praticamente identico a tutti gli altri sparatutto in circolazione. È con Fettel che avrete la possibilità di conoscere inedite dinamiche di gioco. L’ex-nemico non farà uso delle armi, ma si servirà dei suoi enormi poteri psichici. L’utente sarà in grado di prendere letteralmente il controllo degli avversari grazie alle sue capacità, e costringerli quindi a fare quello che si desidera. Tra le altre cose, Paxton potrà scagliare potenti onde magnetiche verso il nemico, e persino individuare scorciatoie utili all’interno delle mura, grazie ai suoi sensi speciali. Su questo punto, in particolare, gli sviluppatori vogliono affondare.

    Fettel e Point Man sono tutt’altro che dei buoni fratelli. Quest’ultimo odia Fettel a tal punto da essere ben felice di spedirlo nuovamente all’inferno; l’altro ricambia in modo equivalente il suo affetto. Differentemente dagli altri titoli del genere, il senso di cooperazione è quindi molto fragile, e direttamente collegato alle scelte dei due giocatori. Paxton potrà ad esempio mentire molto spesso al fratello riguardo informazioni importantissime (come appunto quelle scorciatoie), e tenerle tutte per sé. Il bello è che non è una scelta dettata da semplici logiche di trama, ma dall’utente che prende il controllo del fratello fantasma. Si genera così un rapporto inedito per i videogames che sfruttano le modalità in cooperativa. La collaborazione potrebbe incrinarsi prima del finale (e, a proposito, di conclusioni ne sono previste differenti, a seconda di come vi comportiate durante l’avventura), e quindi eventuali screzi potrebbero creare situazioni poco favorevoli ad entrambi.

    L’attiva collaborazione al progetto di due padri dell’horror come Carpenter e Niles è il tassello finale di un puzzle che promette di essere già incredibilmente gustoso. La loro mano contribuirà a creare situazioni dal più alto tasso di tensione e paura possibile, come il primo episodio ci aveva abituati. C’è solo una cosa che, al momento, sembra stonare con tutto quanto raccontato: gli sviluppatori hanno infatti confessato l’aumento delle sessioni a bordo dei potenti mech da combattimento, visti in sporadiche apparizioni anche nelle precedenti installazioni. La cosa ci instilla più di un dubbio: da un lato vediamo l’intenzione di migliorare gli aspetti psicologici e dell’orrore con tanto di reclutamento di due che, indubbiamente, ci sanno fare. Dall’altro missili ed esplosioni avranno una parte ancora più che sostanziosa rispetto a prima. Si rischia forse di creare un miscuglio incompatibile; speriamo che questa sensazione venga smentita da una prossima dimostrazione giocata.

    F.E.A.R. 3 F.3.A.R. porta la saga all’inevitabile crocevia che attraversano un po’ tutte le epopee videoludiche. I nuovi sviluppatori proveranno a non far apparire stantio il marchio, attraverso innovazioni mirate, studiate al minimo dettaglio, volte a migliorare gli aspetti "horror" che hanno sempre contraddistinto la serie dagli altri FPS. John Carpenter e Steve Niles non sono certo due nomi di poco conto. Sarà interessante vedere poi il particolare rapporto tra i due protagonisti, i ritrovati Fettel e Point Man, e fino a quanto potrà influire sul gameplay cooperativo, che mai come prima d'ora è stato così sulla lama di un coltello, capace di cambiare durante l’avventura a seconda delle scelte dei giocatori. Magnetico. Non vediamo l’ora di provarlo con mano all’ormai imminente E3 di Los Angeles.

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