Fe: alla scoperta del nuovo gioco degli autori di Stick it to the Man

Alla Gamescom, Electronic Arts e Zoink Games hanno ripresentato Fe, titolo annunciato all'E3 2016: scopriamolo insieme.

Fe: alla scoperta del nuovo gioco degli autori di Stick it to the Man
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • I ragazzi di Zoink Games gravitano nel settore già da qualche anno. Lo studio di sviluppo svedese si è distinto, nel 2013, grazie all'originalissimo Stick it to the Man, mentre il più recente Zombie Vikings non è riuscito a replicare lo stesso successo (di critica). L'ultimo lavoro del team ha guadagnato invece le luci della ribalta grazie alla mobilitazione di Electronic Arts, che dopo aver conquistato il pubblico grazie al delicato Unravel, ha deciso di avvicinarsi con più convinzione al settore dello sviluppo indipendente.
    Fe - questo il titolo del nuovo prodotto dello studio nordico - è finito quindi sotto l'etichetta EA Originals, sponsorizzato e distribuito dal colosso di FIFA e Need For Speed.
    Dopo l'annuncio avvenuto all'E3 dello scorso anno, il gioco è tuttavia sparito dalle scene per qualche tempo, aspettando proprio questa Gamescom per tornare a mostrarsi. Nel corso di un approfondita presentazione abbiamo scoperto un titolo dai ritmi molto particolari, un platform tridimensionale concentrato sull'esplorazione e sulla contemplazione, capace di raccogliere suggestioni ed influenze da Journey e Shadow of the Colossus, mescolandole con una struttura non lineare tipica dei migliori metroidvania.

    Nel fitto della foresta

    Nel corso delle prime fasi di gioco l'obiettivo principale di Fe è quello di lasciare spiazzato il giocatore. La piccola creatura che ci troveremo a controllare si risveglia nel bel mezzo di una foresta misteriosa, senza nessuna indicazione su cosa fare. Non c'è una mappa, un'icona, un sentiero da seguire: il team di sviluppo ha deciso di replicare quella mescolanza di timore e curiosità che si prova esplorando un territorio sconosciuto, proprio come sconosciuti erano i boschi svedesi in cui, da fanciulli, i ragazzi di Zoink Games si addentravano cautamente.

    I primi attimi in compagnia di Fe, insomma, si passano cercando di capire dove siamo, quali sono le "regole" del mondo di gioco, quali le reazioni che piante e animali hanno al nostro passaggio.
    La bestiola che controlleremo è in grado di emettere un suono, una nota, a cui creature animali e vegetali reagiranno in varia maniera. "Cantando" in prossimità di alcuni steli irrigiditi dal freddo, ad esempio, potremo far sbocciare degli enormi fiori su cui saltare, per raggiungere così nuove zone della vasta area di gioco. Ben presto scopriremo che altri elementi dello scenario non riusciranno a riconoscere la nostra "voce": potremo quindi farci aiutare da qualche animale capace di emettere un suono diverso, che andrà però "addomesticato", avvicinandosi con circospezione, lentamente, prima di tentare un contatto diretto.
    Nei primi minuti di gioco, l'utente viene insomma trascinato dalla curiosità, e dalla meraviglia che scaturisce dall'osservazione di un ecosistema fragile e delicato.
    Il team conferma che in Fe non ci saranno missioni esplicite, compiti chiaramente indicati da un questlog: sarà l'ambiente stesso a dare gli stimoli al giocatore, incuriosirlo, metterndolo di fronte a strade chiuse e difficoltà, in modo da spingerlo a trovare soluzioni per avanzare.

    Come negli esempi che abbiamo fatto poco sopra, per proseguire sarà in qualche caso necessario dedicarsi ad un po' di puzzle solving, interagendo con gli elementi dello scenario. In altri momenti, invece, dovremo sbloccare nuove abilità raccogliendo alcuni cristalli luminosi sparsi per l'ambientazione, così da guadagnare ad esempio la capacità di arrampicarsi sugli alberi o quella di lanciarsi in planata per attraversare crepacci e burroni.
    Il team di sviluppo continua a sostenere che in Fe la progressione sarà completamente libera, e che il giocatore potrà insomma scegliere senza costrizioni quali aree esplorare, e in quale ordine. Dovremo però verificare come questo concept si sposerà con lo sviluppo narrativo che Fe sembra in qualche misura avere: l'obiettivo ultimo dell'avventura sarà infatti quello di scoprire come mai i lugubri Silenti - nere creature dal profilo minaccioso - hanno invaso la foresta, e sono intenti ad imprigionare i vari animali all'interno di strane bolle di stasi o grazie a luminose catene di energia magica.
    Nel corso della demo abbiamo assistito anche all'incontro con un manipolo di questi torbidi nemici. Un incontro che non presuppone però uno scontro diretto, bensì un approccio più astuto e calcolato. Il fragile protagonista non può infatti nulla contro la potenza dei Silenti, e il suo obiettivo sarà semmai quello di nascondersi ai loro sguardi indagatori, rifugiandosi nei cespugli oppure dietro le ombre degli alberi. Sfruttando vari oggetti dello scenario, sarà anche possibile distrarre i Silenti, attirarli in aree particolari, oppure annullare momentaneamente i loro poteri, per fare in modo che le altre creature che popolano la foresta riescano ad attaccarli e metterli fuori combattimento. Fe, insomma, è un titolo con poca azione, più focalizzato sull'osservazione, sul pensiero laterale, e insomma sulla componente enigmistica.
    Ci sono anche sequenze più vicine ai ritmi di un platform, come quella che ci ha portato a scalare il dorso mastodontico di un enorme creatura dalle fattezze di un cervo. In questo frangente Fe è arrivato persino a ricordarci Shadow of the Colossus, viste le proporzioni dell'immenso animale. Sembra che le titaniche arrampicate siano necessarie per entrare in sintonia con questi colossali "animali guida", che ci insegneranno poi a parlare con la loro "voce", emettendo quindi note di diversa tonalità per interagire in maniera più immediata con l'ambiente di gioco.

    La presentazione a cui abbiamo assistito, in ogni caso, è bastata a destare una sincera curiosità nei confronti della produzione, che sembra adottare soluzioni molto creative a livello ludico, imbastendo una progressione "morbida", rilassata ma non rinunciataria.
    Quello che non ci ha convinto del tutto, semmai, è lo stile grafico utilizzato dal team. Fe punta tutto su un'estetica low poly, per un look spigoloso e geometrico, con una palette cromatica decisamente glaciale e desaturata. Già dopo una ventina di minuti di gioco, tuttavia, il colpo d'occhio ci è sembrato poco incisivo, forse addirittura un po' monotono. Speriamo vivamente di essere smentiti dal prodotto finale, ma anche il design delle creature è un po' altalenante e non sempre riesce a "bucare lo schermo". Sarebbe davvero un peccato se, sul fronte stilistico, Fe si rivelasse un prodotto con poca identità.

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