Fire Emblem Three Houses: un regno da conquistare su Nintendo Switch

Alla scoperta di Fire Emblem Three Houses, tredicesimo episodio della serie in arrivo su Nintendo Switch nel corso del 2019.

Fire Emblem Three Houses: un regno da conquistare su Nintendo Switch
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  • È passato quasi in sordina, durante il Nintendo Direct basato più o meno completamente sul quinto capitolo di Super Smash Bros, eppure il nuovo Fire Emblem non è un gioco da sottovalutare. Nonostante i pochi secondi concessigli durante la trasmissione, l'ultima iterazione di questo storico franchise è fra i progetti più ambiziosi della Grande N per diversi motivi. Innanzitutto, dovrebbe essere il primo titolo di punta fra quelli in arrivo sui sistemi Nintendo nel 2019, andando a coprire una (fin troppo) generica "primavera". Oltre a questo, Fire Emblem Three Houses segna l'esordio della serie di Intelligent Systems nell'ambito del gaming in alta definizione, portando su Switch una saga che da dieci anni a questa parte ha visto solo la pubblicazione di episodi per DS e 3DS. Purtroppo, la casa di Kyoto è stata molto parca di informazioni, costringendoci a vedere e rivedere quel singolo trailer alla ricerca di novità e dettagli a malapena accennati, lasciando spazio alle elucubrazioni di curiosi e appassionati. Cosa dobbiamo aspettarci, insomma, dal prossimo Fire Emblem?

    Una console, due joy con, tre casate

    Partiamo da un'unica certezza: non sappiamo nulla di certo su Three Houses. La tredicesima incarnazione del brand nato nel 1990 è ancora avvolta dal mistero per ciò che concerne trama e location, pertanto non ci sentiamo in grado di sbilanciarci su quanto mostrato nel brevissimo trailer.

    Quel che è sicuro è la riconferma dell'ambientazione medioevale tanto cara alla serie, che quindi abbandona la deriva verso l'estetica del Giappone feudale intrapresa con l'uscita di Fates, il tanto riuscito quanto discusso capitolo tripartito apparso su 3DS un paio di anni fa.
    Tale setting dovrebbe fare da sfondo ad una guerra fra diverse fazioni (probabilmente tre casate nobiliari, se si vuole tenere fede al titolo del gioco) spinte da motivi di natura religiosa, considerando quanto il video di presentazione ci tenga a farci sapere dell'importanza dello sguardo di una Dea che osserva dall'alto il comportamento delle umane creature. Uomini che, mai come nel caso di Three Houses, sembrano davvero formare le schiere di un esercito, invece di uno sparuto manipolo di eroi come nei precedenti episodi. Nel Fire Emblem in arrivo su Switch, infatti, pare proprio che i giocatori non muoveranno soltanto i singoli membri del party sull'ormai canonica scacchiera, ma avranno a propria disposizione dei piccoli plotoni, ognuno in supporto all'attacco portato dai diversi eroi. Nei pochi secondi di filmato, la regia si concentra su una ragazza chiamata Edelgard, impegnata nella tenzone contro il nemico ed intenta ad imparare nuove tecniche. Nei momenti dedicati alla pugna, Fire Emblem Three Houses, di primo acchito, non pare intenzionato a rivoluzionare la propria formula di gioco, se non per i sopracitati drappelli di combattimento. Non è stato abbandonato il sistema da morra cinese delle armi, divise come sempre in asce, lance e spade; non mancano nemmeno gli arcieri e i cavalieri alati, pedine impazzite sulla plancia di gioco capaci di ribaltare l'esito di una battaglia data per vinta. Ciò che, in apparenza, introduce istanze di cambiamento all'interno di una formula ludica ormai canonica è la minuscola sezione del trailer destinata all'apprendimento delle tecniche. L'impressione è che i giocatori vestiranno anche questa volta i panni di un avatar, così come accaduto nelle ultime sortite della serie in ambito handheld. Tale personaggio, con ogni probabilità, sarà il precettore della bionda Edelgard, dato che alcuni secondi del video mostrano la ragazza impaziente di conoscere l'argomento della lezione del giorno, incentrata sugli stili di lotta con l'ascia. Sembra tornare, poi, l'esplorazione degli ambienti che abbiamo potuto apprezzare la scorsa primavera in Fire Emblem Echoe: Shadows of Valentia, remake atipico del secondo capitolo della saga, originariamente pubblicato solo su Famicom.

    Inoltre, Three Houses potrebbe portare con sé anche una componente gestionale, focalizzata attorno alla manutenzione ed al miglioramento del castello appartenente alla fazione dei protagonisti (a tal proposito: che venga concesso ai giocatori di scegliere per quale delle tre parteggiare?).

    Emblema fuori Fuoco

    Se il lato ludico di Fire Emblem Three Houses lascia ben sperare, siamo convinti che più di un sopracciglio si sia inarcato nel vedere la resa tecnica della produzione. Sappiamo che Switch non è esattamente un mostro di potenza, eppure l'ibrida di Nintendo ha già dato prova di capacità soddisfacenti dal punto di vista visivo. Three Houses non sembra coprirsi della più bella veste grafica mai ammirata, ma non bisogna aver paura: nella più rosea delle aspettative, il titolo di Intellygent System non sarà sugli scaffali prima di altri dieci mesi, un lasso di tempo abbastanza ampio da poter migliorare le prestazioni del motore. Un altro aspetto che ci lascia confusi, al momento, è la mancanza di una modalità di gioco specificatamente sviluppata attorno alle caratteristiche di Switch: tutti i prodotti first party apparsi finora sulla console hanno fatto in modo di sfruttare le peculiarità della macchina e del suo sistema di controllo.

    Francamente, risulta alquanto strano che Nintendo non abbia insistito sulla presenza di una qualche forma di multiplayer locale. Ci riserviamo di aspettare ulteriori trailer, che siamo sicuri non tarderanno ad arrivare, per poterci sbilanciare nell'analizzare il nuovissimo Fire Emblem, un'opera che non vediamo l'ora di stringere tra le mani. In attesa della prossima primavera - e dei futuri Nintendo Direct - continuate a seguirci qui su Everyeye.it

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