Anteprima Forbidden Siren 2

La sirena suona sempre due volte...

Anteprima Forbidden Siren 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • LA PAURA FA...2!

    Nel 2004 il mercato videoludico vedeva nascere Forbidden Siren, inconsueto e controverso survival horror fortemente ispirato al quel tipo di orrore che solo gli orientali sanno creare: quello impalpabile e angosciante fatto di opprimenti attese e sinistri fruscii, creature innaturali e interminabili silenzi in cui lo spettatore viene turbato da qualcosa che c’è ma non si vede, qualcosa che il cuore riconosce ma che la mente razionale rifiuta. Se da un lato la produzione SCEI aveva sbalordito i giocatori con le sue tetre e inquietanti atmosfere, un gameplay innovativo (la trovata del SightJack era veramente geniale) ed una trama tutt’altro che banale, dall’altro lamentava un grado di difficoltà decisamente mal calibrato (tanto da rasentare la frustrazione pura in più di un’occasione) unito ad un sistema di controllo poco intuitivo e macchinoso. Nonostante i difetti, il gioco sembra aver riscosso parecchi consensi (la produzione di un sequel la dice lunga sull’indice di gradimento del pubblico) i quali verranno presto ripagati con il rilascio di Forbidden Siren 2, previsto in Europa per l’estate 2006.

    UNA GITA FINITA MALE

    Dimenticate il sonnacchioso (si fa per dire!) villaggio di Hanuda poiché questa volta la vicenda si svolgerà su Yamijima, piccola isola situata in prossimità delle coste giapponesi e teatro di un evento che ha dell’incredibile: una notte, durante un blackout provocato dalla rottura di un cavo elettrico sottomarino, scomparvero senza lasciare traccia tutti gli isolani (sembra quasi la trama de “La tempesta del secolo” di King). Sono passati ben 29 anni dalla tragedia e l’isola adesso è divenuta una florida meta turistica, affollata di visitatori attratti dal suo macabro passato. Durante l’ennesimo trasporto di turisti, il mare assume il colore del sangue e si scatena una violentissima tempesta che rovescia la nave sulla quale stanno viaggiando. Mamoru Itsuki, giornalista che intende investigare sui misteriosi avvenimenti di Yamijima, viene scaraventato sul bagnasciuga e incontra una misteriosa ragazza, Yuri Kishida, con la quale si unisce al resto dei naufraghi. Allo scoccare della mezzanotte il suono agghiacciante di una sirena d’allarme echeggia per tutta l’isola, annunciando la venuta degli abitanti scomparsi, ritornati alla loro terra natia sotto forma di Shibito, temibili non-morti decisi a porre fine alle loro esistenze.

    MORS TUA VITA MEA

    Come accadeva nel precedente titolo il giocatore sarà in grado di controllare svariati personaggi e, sebbene non sia ancora stato svelato il numero preciso, tra gli sventurati che prenderanno parte alla storia pare saranno presenti, oltre al reporter, una scrittrice cieca (accompagnata dal suo fedele amico a quattro zampe), un indovino, un soldato e un fuggitivo. Sebbene lo scopo del gioco sia ancora quello di sopravvivere ai vari attacchi e agguati degli odiosi zombie, sembra che in questo secondo episodio la componente strategica sarà molto

    più marcata, costringendo il giocatore a riflettere con una cura ancora maggiore sul comportamento da tenere in ogni situazione. A complicare le cose, oltre ai morti viventi incontrati nel primo capitolo (gli Shibito appunto), troverete una nuova razza di oppositori, gli Yamibito, ovvero il popolo delle tenebre. Non si conoscono ancora dati più precisi a riguardo ma pare che la differenza tra i due, entrambi sensibili alle fonti di luce, sarà data dal tipo di azione che servirà a metterli fuori combattimento: per neutralizzare gli Yamibito sarà difatti necessario accendere le fonti luminose mentre per liberarsi degli Shibito occorrerà eliminare qualsiasi bagliore possa farvi localizzare (es. spegnere la fedele torcia o distruggere i lampioni che troverete lungo le strade desolate). Per potersi sottrarre alle scomode attenzioni degli Shibito, il giocatore potrà nascondersi nelle tenebre più oscure e, novità assoluta, lanciare oggetti per distrarli e attirarli da tutt’altra parte. Questo aspetto, oltre ad essere una caratteristica decisamente più consona ad uno stealth-game, fa presupporre la possibilità di una maggiore interazione con gli ambienti, necessaria al fine di scovare oggetti utili (un sasso, un’arma ecc.) al proseguimento dell’avventura. A differenza del suo predecessore, nel quale i giocatori erano costretti a difendersi con armi rudimentali (un bastone) o poco efficaci (revolver con pochissimi proiettili) in Forbidden Siren 2 gli strumenti di offesa saranno ampliati e potenziati in modo da offrire una gamma di armamenti piuttosto vasta che andrà dal semplice coltello al devastante lanciafiamme. Per facilitare il cammino verso la salvezza, pare inoltre che sarà possibile utilizzare i vari veicoli abbandonati per investire i nemici: si tratta di un elemento piuttosto singolare ma allo stesso tempo incredibilmente allettante (immaginate quale primitiva, insana soddisfazione nel vedere gli odiosi assalitori spiaccicati sul vostro parabrezza!) in quanto potrebbe offrire uno spunto per spezzare la monotonia di una struttura di gioco non particolarmente variegata. Tra le novità più importanti, spicca

    senza ombra di dubbio l’estensione della modalità SightJack (l’originalissima visuale in prima persona che permetteva al giocatore di vedere attraverso gli occhi degli Shibito e degli altri personaggi) anche agli animali che popoleranno l’isola, i quali potranno tornare utili sia per abbattere i nemici che per recuperare oggetti. Stando alle poche informazioni in circolazione, sembra inoltre che questo sistema potrà essere utilizzato anche per vedere attraverso gli occhi di personaggi del passato ma al momento questa rimane una voce non confermata. Tra le varie innovazioni che verranno introdotte da questo sequel vanno ad aggiungersi la presenza di una mappa che mostrerà la posizione del giocatore sull’isola, la possibilità di scegliere tra più gradi di difficoltà, l’introduzioni di tutorial e display contenenti dei suggerimenti ed un sistema di allarme che avvertirà il giocatore ogni qual volta un nemico si troverà nei paraggi. Tutti questi aspetti, presumibilmente studiati per rimediare all’eccessiva complessità del primo capitolo, dovrebbero aumentare la giocabilità di questo titolo, rendendo il gameplay molto più godibile e accessibile soprattutto ai giocatori meno esperti. Dal poco che si è potuto constatare il comparto tecnico, affidato allo stesso team di sviluppo (del quale, è bene ricordare, faceva parte anche Keiichiro Toyama, autore di Silent Hill) sembra non aver subito grossi salti di qualità. La grafica e il character design, conformi ai tradizionali tratti dell’horror asiatico, appaiono senz’altro meglio definiti e dettagliati rispetto al primo Forbidden Siren, ma sostanzialmente rimangono fedeli a quelli già visti nella precedente produzione. Va però rilevato che, per offrire una maggiore carica emotiva ai personaggi, le espressioni facciali saranno realizzate (con ottimi risultati a quanto pare) attraverso l’ormai nota tecnica della motion-capture mentre, per infondere un maggiore realismo allo scenario, le ambientazioni saranno ispirate a reali locazioni del Giappone. Gli effetti visivi (purtroppo non sono ancora pervenute notizie sul sonoro) saranno costituiti da un mix di luci ed ombre, ponderato e studiato in modo da offrire momenti carichi di suspence e terrore.

    Forbidden Siren 2 Forbidden Siren fa parte di quella schiera di titoli che o si odia o si ama, senza mezzi termini. Coloro che lo hanno amato non avranno dubbi sull’acquisto di questo secondo capitolo, sia per le innovazioni che propone che per la stretta attinenza (stilistica e tecnica) al primo. Tutti gli altri, quelli che non hanno saputo cogliere appieno la sua essenza o semplicemente non hanno sopportato il momenti di frustrazione causati dalla sua eccessiva difficoltà, potrebbero tuttavia riavvicinarsi a questo titolo grazie alla promessa di un sistema di controllo più semplice ed un gameplay più bilanciato. Purtroppo per poter sciogliere ogni dubbio e trasformare queste semplici congetture in qualcosa di più concreto sarà necessario attendere ancora qualche mese per un’analisi più approfondita di questo gioco che, viste le succulenti premesse, sarà con tutta probabilità un titolo da non lasciarsi scappare.

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