Anteprima Full Spectrum Warrior: Ten Hammers

Tornando ad avanzare contro il muro di proiettili

Anteprima Full Spectrum Warrior: Ten Hammers
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Vecchie cartuccie

    Strategia e Shooter, una commistione di generi che nel corso degli anni si è andata amalgamando fino a inquadrare un intero settore del mercato. Nel 2004 la Pandemic concesse al pubblico Xbox un titolo che discendeva direttamente da un addestratore militare e che rappresentò un'anomalia una volta raggiunte le console casalinghe. L'accezione “addestratore” era legata alla sua genesi come mezzo di training e intrattenimento dei marines della U.S.Army. L'anomalia era rappresentata dal suo innovativo, o perlomeno sorprendente, sistema di controllo.
    Il giocatore era tenuto a controllare due squadre di marines all'interno ambientazioni dai tratti medioorientali con l'obiettivo di completare delle missioni ad obiettivi. L'incedere dell'azione era del tipo avanza,ricerca copertura,libera l'area, avanza. La particolarità di FSW era nella possibilità di controllare esclusivamente il movimento della squadra, delegando il controllo dei singoli soldati alla CPU. Una costrizione che scongiurava eventuali risoluzioni delle missioni con azioni in solitaria. L'insegnamento che doveva evincere un ipotetico soldato in fase di addestramento era evidente. Da questa particolarità nasceva il presupposto di un strategico militare dai connotati decisi che non scadeva mai nell'abusato First Person. Uno strategico in tempo reale giocato sotto il tiro delle armi nemiche, tra le paure e le sofferenze dei soldati.

    Nuovi caricatori

    Su questa base Pandemic sta realizzando uno scontato seguito, che giungerà sul mercato in primavera in contemporanea su Xbox, PS2 e PC sotto il nome di Full Spectrum Warrior: Ten Hammers. Questa volta senza la remunerativa sponsorizzazione dell'esercito a stelle e strisce e con l'unica meta di divertire il pubblico.
    La natura rigorosa del titolo non è stata intaccata in questo nuovo capitolo, piuttosto ha subito delle contaminazioni con lo scopo di rendere Full Spectrum Warrior più videogioco. Sebbene il primo Full Spectrum Warrior fosse un titolo estremamente valido diverse correzioni potevano essere apportate, per aggiungere spessore e profondità. E diversi suggerimenti e critiche sono infatti stati raccolti dalla Pandemic per perfezionare il proprio simulatore bellico.
    Il principio dell'avanzamento misurato, come sequenza di appostamenti, è rimasto invariato, ma una piccola concessione è stata riservata al controllo delle unità. A fronte di un'esposizione maggiore al fuoco nemico sarà possibile controllare personalmente un soldato per cercare di mirare con maggiore precisione. Una possibilità che potrà vedere per esempio il giocatore nel ruolo di cecchino appostato all'interno di un edificio, vista l'accessibilità ad ambienti interni che è stata aggiunta in questo seguito.
    Le squadre controllabili nella maggior parte delle missioni saranno le stesse Alpha e Bravo del primo FSW, ma occasionalmente sarà possibile muovere gli ulteriori schieramenti Charlie e Delta, con la nostra speranza che questa possibilità possa poggiare su situazioni ludiche a più ampio respiro, rispetto alle classiche missioni di esplorazione attraverso labirintiche locazioni. Le squadre, ancora composte da quattro soldati dotati di diversi armamenti, potranno essere scisse in due unità da due elementi per diversificare ulteriormente le strategie di accerchiamento.
    Uno dei difetti più consistenti nel primo Full Spectrum Warrior era la statiticità delle formazioni nemiche che si ostinavano nella loro posizione fino al decesso sequenziale dei combattenti. A detta della Pandemic le nuove routine dei nostri sottoposti saranno più elaborate, mentre le azioni dei nostri avversari tinte da una dose di imprevedibilità. Caratteristica quanto meno essenziale per uno strategico di questo tipo.
    Altre novità faranno da corollario a FSW: TH. La possibilità di utilizzare mezzi come il Tank M2 Bradley oppure un SUV porterà nuova linfa alla giocabilità, ma un serio lavoro di bilanciamento sarà richiesto altrimenti l'anima di survival shooter verrà schiacciata dalle trenta tonnelate del carro armato. Verrà inoltre introdotta la figura dello scout che precederà il resto del contingente per verificare l'assenza di minaccie nemiche.
    Le missioni saranno appena 12, ma il numero ridotto non precluderà la longevità in virtù dell'approccio ragionato che richiederanno. Il giudizio relativo alla stessa longevità dovrà inoltre contemplare l'arricchimento dell'offerta multiplayer. Le modalità in Live non costituiranno più un elemento accessorio. In aggiunta all'opzione cooperative, già vista nel primo capitolo, verranno introdotte delle modalità a missioni che consentiranno fino ad 8 giocatori di sfidarsi in Live. Le missioni saranno tematiche, non si limiteranno all'eliminazione degli avversari, ed inoltre sarà possibile diversificare le esperienze online scegliendo di appartenere ad una delle diverse fazioni rappresentate: le Nazioni Unite, il gruppo di Al-Rahman, le milizie locali ed infine i Mujaidin.
    Un assetto che va oltre la verosomiglianza con contesti reali.

    Full Spectrum Warrior: Ten Hammers Il carattere maturo e la personalità fortemente hardcore di Full Spectrum Warrior sono rimaste intatte e solo pochi accorgimenti sono stati introdotti per correggere il tiro e per prevalere sulle produzioni che hanno raggiunto il gradino più alto in termini di preferenze (tra questi è facile pensare a Brothers in Arms, come portatore del testimone delle indicazioni dettate dalla Pandemic con il primo FSW). Queste modifiche consentiranno probabilmente di accalappiare nuovi possibili acquirenti, in particolare coloro che sono rimasti spaventati dalla rigidità delle meccaniche di gioco del primo capitolo. L'aspetto tecnico dovrebbe essere rimasto essenzialmente inalterato. L'ottima fattura del primo capitolo non concede ampi margini di miglioramento, soprattutto in virtù dell'incredibile efficacia degli effetti grafici che presentava. E' prevedibile che le versioni per console casalinghe vedranno amplificati i gap prestazionali che si erano già palesati con la conversione del primo titolo sulla console Sony.

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