Anteprima Ghost Hunter

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Anteprima Ghost Hunter
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Un Vaso di
    Pandora

    Le prime voci
    riguardanti l’avvento di un nuovo titolo in fase di lavorazione negli studi
    responsabili dello sviluppo di Primal cominciarono a serpeggiare per la Rete
    circa due mesi dopo l’uscita del tanto discusso lavoro di SCEE. Fino al
    Playstation Experience tenutosi a Londra nell’estate di quest’anno si erano
    viste solamente alcune immagini di un giovane impegnato a colpire alcuni
    ectoplasmi in locazioni alquanto tetre e terribilmente inospitali. A pochi mesi
    di distanza dalla sua prima apparizione ufficiale sono stati svelati vari
    particolari, a partire dalla trama, che -per quanto rispetti alcuni canoni
    tradizionalistici- si rivela molto interessante e lontana delle impostazioni
    classiche utilizzate in questo genere di videogiochi. Il protagonista è un
    poliziotto di nome Lazarus Jones che durante un’ordinaria ispezione nei locali
    di una vecchia scuola scopre per puro caso, nascosto sotto un pesante drappo
    scuro, un’enorme marchingegno dall’aria futuristica. Varie sono le leve che
    regolano il complicato impianto ma tra una prova e l’altra Lazarus riesce a far
    partire la misteriosa macchina. L’unico vero problema è il fatto che
    inavvertitamente il buon poliziotto ha azionato la leva sbagliata, liberando le
    migliaia di ectoplasmi contenuti nel grosso contenitore. Mentre la maggior parte
    degli strani essere fugge da quel luogo di prigionia, uno dei fantasmi decide di
    rapire la compagna di Jones e scompare nei brevi istanti che seguono. Un secondo
    ectoplasma, invece -per qualche assurdo motivo- decide di entrare nel corpo del
    giovane. Sembra finita qui, sembra che nulla sia cambiato, ma ben presto ci si
    renderà conto che quelle che Lazarus vede non sono più semplici allucinazioni,
    ma veri e propri fantasmi che infestano il mondo intero! Parte così una delle
    più coinvolgenti avventure, a detta dei programmatori, dell’odierno panorama
    videoludico. Tralasciando il lato prettamente narrativo, che da qui in avanti
    potrà sicuramente godere di modifiche e perfezionamenti, ciò che suscita grande
    interesse è il lato tecnico, che dagli screens e dai filmati distribuiti si
    attesta su ottimi livelli. Ghost Hunter utilizzerà l’engine grafico utilizzato
    per Primal (migliorato con qualche piccola modifica), con la stessa mole di
    poligoni e di texture su schermo. Ciò che emerge con chiarezza e determinazione
    è la ferrea volontà di trasportare il videogiocatore in ambientazioni
    estremamente difficili da definire e collocare: le locazioni, esterne e interne,
    sono un mix di luoghi e paesi realmente esistenti, artisticamente rivisitati per
    essere resi quasi irriconoscibili all’occhio non preparato. Così come gli
    ambienti, i fantasmi non rispecchiano, per aspetto, quei caratteri generalmente
    attribuiti: non aspettatevi fantasmi verdi e bavosi, ma terribili creature
    sfuggenti, colleriche, dalle dimensioni esagerate e dalla cattiveria inaudita. E
    se ciò non bastasse, per creare in voi un po’ d’ansia e paura, sappiate che in
    Ghost Hunter troveranno posto tutti i vostri demoni d’infanzia. I programmatori,
    inoltre, hanno deciso di rivedere ed ampliare l’utilizzo di luci ed ombre, il
    cui giusto mix potrebbe decretare il successo di un gioco basato sugli stati
    d’animo del videogiocatore. Le scritte sui muri che appaiono solo nella modalità
    Undying, le ombre volumetriche di ectoplasmi in formazione sono solo alcuni
    degli esempi in via di sviluppo e perfezionamento. Sorge spontanea una domanda:
    ma che cosa dovremo fare in Ghost Hunter? Ricordate il film GhostBuster?
    Grossomodo dovremo aggirarci per vaste locazioni ripulendole dagli spiriti che
    le infestano, attraverso l’uso di particolari strumentazioni studiate
    appositamente per il caso. Una volta recuperati gli ectoplasmi dovremo
    riversarli nuovamente nella macchina da cui noi stessi li abbiamo liberati, e
    contemporaneamente dovremo accertarci di essere sempre più vicini alla nostra
    compagna, rapita dal malvagio fantasma di turno. Curiosa particolarità: una
    volta catturati potremo liberamente torturare i nostri prigionieri, esaminarne
    le statistiche e, perché no, giocare con loro. Decisamente intrigante!

    Concludendo

    Ghost
    Hunter sembra essere un titolo molto promettente, con solide basi di partenza e
    sviluppato da uno studio che sa sicuramente il fatto suo. La meccanica di gioco
    nella versione dimostrativa esposta nei saloni dello Smau ha lasciato
    positivamente colpiti. Rimane da verificare se le idee e le promesse dei
    programmatori saranno realmente implementate. Se così fosse Ghost Hunter
    rischierebbe di porsi come titolo di punta in una line-up sempre più ricca e
    competitiva.

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