Anteprima Gladiator A.D.

Un nuovo picchiaduro tattico dai creatori di The Conduit: Prime Informazioni

Anteprima Gladiator A.D.
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High Voltage Software... High Voltage Software... No, potete chiudere la pagina dedicata alla storia videoludica: non è lì che li troverete. Questi ragazzi statunitensi hanno sporto timidamente il capo sulla scena solo l’anno scorso, ed hanno avuto bisogno di poco meno di dodici mesi per acquistare notorietà, ampliando notevolmente (ben tre titoli in sviluppo, non è poco per una SH così giovane!) il parco dei giochi “maturi” per Wii.
Questo che andiamo ad analizzare è un originale picchiaduro 1 vs 1, ed affonda le sue radici in un tempo molto lontano dal nostro. Un tempo in cui il Colosseo non era ancora sede di interminabili code di turisti, ma di cruenti scontri all’arma bianca.

Ave, Caesar!

Il titolo è ambientato, come già avrete sicuramente dedotto, al tempo dei gladiatori, nell’antica Roma. Location insolita per un videogioco: i prodotti che la condividono si contano sulle dita di una mano (a proposito possiamo citare Shadow of Rome, uscito per PlayStation 2 una manciata di anni fa, che univa sezioni stealth ad altre action, il tutto con Roma come sfondo delle vicende). Scelta coraggiosa? Sicuramente un esperimento interessante, suggellato, come vedremo tra poco, da un originale concept di gioco.

E se ti colpissi così?

In Gladiator AD ci troveremo a combattere contro altri gladiatori in feroci duelli uno contro uno, che non mancheranno di colorare di rosso la scena con parecchie teste mozzate e altri cruenti espedienti. Ma veniamo a parlare della curiosa meccanica di gioco: il team ci propone un picchiaduro decisamente atipico. La libertà dei movimento, infatti, è vincolata da una serie di limiti imposti dagli sviluppatori: piuttosto che sulla posizione, sulla capacità si “sciogliere la misura” dell'avversario per uscire dalla sua portata, il giocatore sarà chiamato ad giocare sui tempi, cercando di rispondere agli assalti dell'avversario con rapide schivate, parate e contrattacchi.. Scordatevi dunque caotiche combinazioni di tasti, o un button mashing sfrenato nella speranza di colpire a morte il malcapitato di turno: Gladiator A.D. è ben altro. Le meccaniche di gioco si attestano principalmente sulla capacità difensiva, che determinerà poi i possibili pattern l’attacco. I duellanti, insomma, si affrontano a viso aperto, quasi senza indietreggiare, come se fossero disposti in linea retta uno di fronte all'altro: schivate e contromosse, precisissimi “guard imapct”, determinano il successo dello scontro, che appare molto tattico e ragionato. Il team di sviluppo ha dunque trovato opportuno aggiungere meccaniche “strategiche”, senza così ricadere nei canoni tipici dei picchiaduro. Scelta azzeccata? Originale, senza dubbio. Siamo convinti che, se da un lato questa sperimentazione può far felici gli amanti delle novità, dall’altro farà sicuramente storcere il naso agli estimatori del più classico combattimento corpo a corpo senza troppi fronzoli cerebrali.

Via e morte di una spada

Se state già immaginando una lunga serie di nomi tra i quali scegliere il vostro condottiero preferito, siete sulla cattiva strada. Dovremo accontentarci di una lista di soli dieci gladiatori, anche se il lavoro svolto in termini di caratterizzazione del Roster pare eccellente. Troveremo combattenti classici, armati di gladio romano, personaggi che si affideranno alla magia druidica, figlie illegittime di regnanti egizi (dotate di un'acrobatica agilità), profili greci e alessandrini. Non tutti i personaggi saranno accessibili dall’inizio, ma potremo sbloccarli in sequenza fino a rendere disponibile, come conbattente, lo stesso imperatore. Troviamo inoltre una storyline approfondita per ogni guerriero: c’è chi combatte per ottenere gloria ed onori, chi per vendetta, chi per proprie ambizioni, ma tutto questo culminerà ad un solo, unico obiettivo: quello di essere il più forte e valoroso gladiatore dell’Impero. Molto interessanti sembrano essere le modalità "narrative": la storia di ciascun guerriero si articolerà in base alle scelte fatte dai giocatori sul campo, proponendo di volta in volta diversi avvenimenti e finalità che costituiranno, oltre ad una gamma non indifferente di situazioni, evoluzioni e cambiamenti nei rapporti tra i character.

Altra menzione va alle armi che possiamo portare con noi sul teatro di battaglia, tante e personalizzabili: abbiamo i classici spada e scudo, ma anche una vasta varietà di armi esotiche e più lavorate, dalle scimitarre alle mazze ferrate, dalle sciabole alle lance, ed ogni gladiatore avrà delle predisposizioni specifiche per determinati tipi di armi e stili di combattimento, con i quali infondere umiliazioni e sconfitte ai suoi nemici. Proprio le "fatality" sembrano essere uno dei fiori all'occhiello del titolo: cruente e cattive, in grado di deliziare la folla virtuale del colosseo e gli spettatori reali situati dietro lo schermo.
Insomma, il prodotto si presenta ricco di potenziale, speriamo che il team sappia gestirlo al meglio senza cadere nelle banali routine narrative del picchiaduro classico.

Muovi quella scimitarra

Il Wii non è una console normale. Non si può negare che col suo innovativo sistema di controllo abbia rivoluzionato il mondo dei videogiochi, e molti generi che prima conoscevamo in un certo modo hanno dovuto subire il "giudizio" del WiiMote e del suo motion control. Eppure, le possibilità offerte dal dinamico duo Remote e Nunchuk, adattate ad un picchiaduro non le avevamo mai viste (solo immaginate, con non poche difficoltà). Come si può affidare al WiiMote la vasta gamma di mosse ed attacchi richiesti dal genere? Il team di sviluppo ha provato a dare una risposta. Nella demo presenta all’E3 di quest’anno, l’uso dello scudo era affidato al nunchaku, mentre la spada - come risulta chiaro - veniva mossa tramite WiiMote. Ogni personaggio ha a disposizione tre attacchi base: da destra, da sinistra e dall’alto; può invece difendersi, effettuare blocchi e schivate in ogni direzione. Come accennavamo nei paragrafi precedenti, sarà la capacità di leggere le tattiche dell'avversario, rispondendo al momento giusto o riuscendo ad eseguire le opportune contromosse, la chiave di volta dell'intera produzione: niente combo interminabili, dunque: la ridotta mole di mosse disponibili si sposa con la richiesta di un marcato tatticismo.Confermata inoltre l’implementazione del WiiMotion Plus, che andrà a migliorare precisione e funzionalità dei nostri controlli, fornendo varianti agli attacchi standard.

Gli sviluppatori ci informano inoltre della presenza di una modalità multiplayer in split-screen, che consisterà in scontri tra due giocatori (e per ora non conosciamo ulteriori dettagli). Dubbia è, invece, la presenza dell’online, che tuttavia, a sentire il team, costituirebbe una marcia in più non da poco. Abbiamo dunque buoni motivi per sperare in una sua implementazione.

Com'è lucente il tuo elmo

Last but not least, andiamo a parlare della grafica. I ragazzi di Chicago ci hanno abituati a prodezze tecniche, che si riconfermano in questa loro nuova creatura. Il gioco utilizza l’ultima versione dell’engine Quantum 3 (per intenderci, quello già usato negli altri due lavori della software house, The Conduit e The Grinder) che svolge davvero un ottimo lavoro: i gladiatori risultano ricchissimi di dettagli e bellissimi da vedere, con una resa mai vista su Wii, però questo va a minare conseguentemente gli altri aspetti grafici, come le texture del terreno o degli ambienti, che appaiono generalmente povere e migliorabili. Il tutto è corredato da un look violento e maturo, che porrà spesso l’accento sul lato emotivo dei gladiatori, rappresentando le loro umiliazioni, paure e sconfitte, oltre alle più gloriose vittorie e trionfi.

videogiochi Tatticae strategia, storyline dettagliate e particolari, originalità, innovazione, sperimentazione, WiiMotion Plus: le premesse per un ottimo gioco ci sono tutte. Come ogni prodotto innovativo, però, anche questo Gladiator A.D. si pone come un’incognita. Le novità apportate sono notevoli, l’idea di fondo è ottima (e coraggiosa), l’impianto tecnico c’è e si vede. Siamo un po’ scettici sulla reale bontà del sistema di controllo, che però ci lascia curiosi e speranzosi. Non ci resta che aspettare ulteriori aggiornamenti e la data di uscita ufficiale, che è attualmente prevista - come vediamo nel trailer - per un "early MMX A.D.", anno in cui finalmente potremo scendere in campo a far vedere chi comanda, spada in mano.