Provato Goblin Commander: Unleash the Horde

Goblin Commander arriverà fra qualche mese su Playstation 2. Ecco la nostra prova diretta della produzione strategica.

Provato Goblin Commander: Unleash the Horde
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Rebirth?

    E' stata ormai dichiarata l'impossibilità di una convivenza fra gli ambasciatori ludici di una strategia pura e le console. I primi lamentano difatti inadeguatezze tecniche che non possono essere corrette in alcun modo. Sia, ad esempio, l'impostazione macchinosa dei controlli imposta dal joypad, o l'assenza di una memoria sufficiente per poter ospitare non solo scenari decentemente costruiti, ma anche l'algoritmo di una buona IA. E, più ancora, l'assenza di decenza delle opzioni online, da tempo presenti su Personal Computer, e miseramente accennate nell'ultimo periodo su alcune macchine da gioco. Ma non tutto è perduto.
    Goblin Commander è un titolo che, come quasi tutte le gioie del passato, si è messo
    nelle retrovie silenziose del mercato, per spuntare all'improvviso destando un
    interesse particolare da parte della critica. L'opera di Jaleco,guidata dalla
    mano dei fratelli Miller (Ron e Chris, latitanti dai team di Blizzard
    Entertainment), cerca di dissetare le brame dei giocatori in fatto di strategia
    in tempo reale. Diciamo la verità: ai limiti tecnici non si può contravvenire, e
    Goblin Commander fronteggia con difficoltà (ma estrema eleganza) la carenza di
    memoria provvisoria e definitiva. Il mirabile impegno dei due consanguinei
    risiede nella semplificazione estrema della struttura, pagata tuttavia con un
    visibile "shift" verso la componente d'Azione dei giochi in terza persona.
    Goblin Commander offre la possibilità di concentrare l'attenzione sulle
    capacità del proprio esercito senza doversi occupare delle noiose componenti
    amministrative. La gestione delle risorse è gestita automaticamente, ipotizzando
    che, una volta scovata una fonte di materia prima, l'apporto della stessa possa
    essere sufficiente nel tempo necessario allo svolgersi di una singola missione.
    Neppure la costruzione di caserme specializzate dove forgiare unità
    differenziate è l'elemento chiave: tutti i vostri Goblin saranno costruiti da
    un'unica struttura. Inoltre, il vostro esercito potrà contare di un limitato
    numero di soldati: una quarantina di Goblin completeranno l'orda sanguinaria.
    Essi, tuttavia, potranno essere scelti fra cinque differenti clan che
    disporranno, come ovvio, di diversi punti di forza, bilanciando le loro lacune
    in un continuo prevalere e perire. Il sistema di controllo classico è
    decisamente intelligente: attraverso la leva analogica dirigerete il vostro
    esercito, accedendo con rapidità eccelsa ai comandi necessari all'assalto. Ma
    questo non basterà per terminare con successo le scorribande: una scarsa
    capacità cerebrale dei nanetti verdi farà si che dobbiate spesso intervenire
    attivamente per controllare l'esito delle battaglie. Questo aspetto è, difatti,
    il più divertente del titolo: l'anima del leader del gruppo, visibile in forma
    spirituale come puntatore nel sistema di controllo classico, potrà possedere uno
    dei soldati che potrà quindi essere controllato in tempo reale dal giocatore. E,
    seppur l'IA al limite della decenza sia visibile nel compagni che vi
    seguiranno, questo espediente è assai utile. Per altro, l'impersonare i diversi
    goblin si scopre decisamente vario e esente da noia. S'aggiunga che la
    possessione mentale sarà funzionante anche sui Titan, unità speciali di
    sfondamento disponibili nel numero di una per esercito. La stazza poderosa dei
    giganti sarà ulteriore fonte di giubilo intimo, nel vedere intere squadriglie
    avversarie cadere sotto i vostri colpi. La definizione degli scenari è, quanto
    meno, intelligente. Oltre ad una totale interattività, per la quale potrete dar
    fondo alla vostra violenza distruggendo quasi ogni elemento presente su schermo,
    essi tentano, con buoni risultati, di offrire variegati approcci strategici ad
    ogni missione: diventano veicolo attivo, costringendovi ora a cercare la
    conquista di zone strategiche, ora ad affrontare una base nemica
    territorialmente ben difesa. Il limite invalicabile di Goblin Commander, rimane
    la totale assenza di opzioni online. Seppure uno split screen raramente
    apprezzabile sia presente, neppure una modalità I-Link solleva le sorti della
    necessariamente limitata longevità. Ipotizzare un editor di territori, poi,
    sarebbe stato impossibile, per stessa ammissione degli sviluppatori.
    Probabilmente se l'Hard-Disk Sony avesse avuto più diffusione, per i giocatori
    sarebbe stato più facile creare nuove mappe o scaricarne di predefinite da
    Internet. Ma è inutile, per adesso, anche solo tentare: il mercato degli
    strategici su console è, senza mezzi termini, assente, e pochi server si
    direbbero disposti ad ospitare il residuo di una torma di appassionati,
    incatenati ad una comunità Online già scarna di per sé. Ai giocatori non resterà
    che accontentarsi di un prodotto che potrebbe comunque segnare la rinascita del
    genere. Goblin Commander resterà come esempio per molto tempo, sperando che
    possa inoltre fomentare lo sviluppo di produzioni originali, piuttosto che di
    macabre conversioni da PC destinate scivolare nel buio.

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