E' stata ormai dichiarata l'impossibilità di una convivenza fra gli ambasciatori ludici di una strategia pura e le console. I primi lamentano difatti inadeguatezze tecniche che non possono essere corrette in alcun modo. Sia, ad esempio, l'impostazione macchinosa dei controlli imposta dal joypad, o l'assenza di una memoria sufficiente per poter ospitare non solo scenari decentemente costruiti, ma anche l'algoritmo di una buona IA. E, più ancora, l'assenza di decenza delle opzioni online, da tempo presenti su Personal Computer, e miseramente accennate nell'ultimo periodo su alcune macchine da gioco. Ma non tutto è perduto. Goblin Commander è un titolo che, come quasi tutte le gioie del passato, si è messo nelle retrovie silenziose del mercato, per spuntare all'improvviso destando un interesse particolare da parte della critica. L'opera di Jaleco,guidata dalla mano dei fratelli Miller (Ron e Chris, latitanti dai team di Blizzard Entertainment), cerca di dissetare le brame dei giocatori in fatto di strategia in tempo reale. Diciamo la verità: ai limiti tecnici non si può contravvenire, e Goblin Commander fronteggia con difficoltà (ma estrema eleganza) la carenza di memoria provvisoria e definitiva. Il mirabile impegno dei due consanguinei risiede nella semplificazione estrema della struttura, pagata tuttavia con un visibile "shift" verso la componente d'Azione dei giochi in terza persona. Goblin Commander offre la possibilità di concentrare l'attenzione sulle capacità del proprio esercito senza doversi occupare delle noiose componenti amministrative. La gestione delle risorse è gestita automaticamente, ipotizzando che, una volta scovata una fonte di materia prima, l'apporto della stessa possa essere sufficiente nel tempo necessario allo svolgersi di una singola missione. Neppure la costruzione di caserme specializzate dove forgiare unità differenziate è l'elemento chiave: tutti i vostri Goblin saranno costruiti da un'unica struttura. Inoltre, il vostro esercito potrà contare di un limitato numero di soldati: una quarantina di Goblin completeranno l'orda sanguinaria. Essi, tuttavia, potranno essere scelti fra cinque differenti clan che disporranno, come ovvio, di diversi punti di forza, bilanciando le loro lacune in un continuo prevalere e perire. Il sistema di controllo classico è decisamente intelligente: attraverso la leva analogica dirigerete il vostro esercito, accedendo con rapidità eccelsa ai comandi necessari all'assalto. Ma questo non basterà per terminare con successo le scorribande: una scarsa capacità cerebrale dei nanetti verdi farà si che dobbiate spesso intervenire attivamente per controllare l'esito delle battaglie. Questo aspetto è, difatti, il più divertente del titolo: l'anima del leader del gruppo, visibile in forma spirituale come puntatore nel sistema di controllo classico, potrà possedere uno dei soldati che potrà quindi essere controllato in tempo reale dal giocatore. E, seppur l'IA al limite della decenza sia visibile nel compagni che vi seguiranno, questo espediente è assai utile. Per altro, l'impersonare i diversi goblin si scopre decisamente vario e esente da noia. S'aggiunga che la possessione mentale sarà funzionante anche sui Titan, unità speciali di sfondamento disponibili nel numero di una per esercito. La stazza poderosa dei giganti sarà ulteriore fonte di giubilo intimo, nel vedere intere squadriglie avversarie cadere sotto i vostri colpi. La definizione degli scenari è, quanto meno, intelligente. Oltre ad una totale interattività, per la quale potrete dar fondo alla vostra violenza distruggendo quasi ogni elemento presente su schermo, essi tentano, con buoni risultati, di offrire variegati approcci strategici ad ogni missione: diventano veicolo attivo, costringendovi ora a cercare la conquista di zone strategiche, ora ad affrontare una base nemica territorialmente ben difesa. Il limite invalicabile di Goblin Commander, rimane la totale assenza di opzioni online. Seppure uno split screen raramente apprezzabile sia presente, neppure una modalità I-Link solleva le sorti della necessariamente limitata longevità. Ipotizzare un editor di territori, poi, sarebbe stato impossibile, per stessa ammissione degli sviluppatori. Probabilmente se l'Hard-Disk Sony avesse avuto più diffusione, per i giocatori sarebbe stato più facile creare nuove mappe o scaricarne di predefinite da Internet. Ma è inutile, per adesso, anche solo tentare: il mercato degli strategici su console è, senza mezzi termini, assente, e pochi server si direbbero disposti ad ospitare il residuo di una torma di appassionati, incatenati ad una comunità Online già scarna di per sé. Ai giocatori non resterà che accontentarsi di un prodotto che potrebbe comunque segnare la rinascita del genere. Goblin Commander resterà come esempio per molto tempo, sperando che possa inoltre fomentare lo sviluppo di produzioni originali, piuttosto che di macabre conversioni da PC destinate scivolare nel buio.
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Provato Goblin Commander: Unleash the Horde
Goblin Commander arriverà fra qualche mese su Playstation 2. Ecco la nostra prova diretta della produzione strategica.
Rebirth?
E' stata ormai dichiarata l'impossibilità di una convivenza fra gli ambasciatori ludici di una strategia pura e le console. I primi lamentano difatti inadeguatezze tecniche che non possono essere corrette in alcun modo. Sia, ad esempio, l'impostazione macchinosa dei controlli imposta dal joypad, o l'assenza di una memoria sufficiente per poter ospitare non solo scenari decentemente costruiti, ma anche l'algoritmo di una buona IA. E, più ancora, l'assenza di decenza delle opzioni online, da tempo presenti su Personal Computer, e miseramente accennate nell'ultimo periodo su alcune macchine da gioco. Ma non tutto è perduto.
Goblin Commander è un titolo che, come quasi tutte le gioie del passato, si è messo
nelle retrovie silenziose del mercato, per spuntare all'improvviso destando un
interesse particolare da parte della critica. L'opera di Jaleco,guidata dalla
mano dei fratelli Miller (Ron e Chris, latitanti dai team di Blizzard
Entertainment), cerca di dissetare le brame dei giocatori in fatto di strategia
in tempo reale. Diciamo la verità: ai limiti tecnici non si può contravvenire, e
Goblin Commander fronteggia con difficoltà (ma estrema eleganza) la carenza di
memoria provvisoria e definitiva. Il mirabile impegno dei due consanguinei
risiede nella semplificazione estrema della struttura, pagata tuttavia con un
visibile "shift" verso la componente d'Azione dei giochi in terza persona.
Goblin Commander offre la possibilità di concentrare l'attenzione sulle
capacità del proprio esercito senza doversi occupare delle noiose componenti
amministrative. La gestione delle risorse è gestita automaticamente, ipotizzando
che, una volta scovata una fonte di materia prima, l'apporto della stessa possa
essere sufficiente nel tempo necessario allo svolgersi di una singola missione.
Neppure la costruzione di caserme specializzate dove forgiare unità
differenziate è l'elemento chiave: tutti i vostri Goblin saranno costruiti da
un'unica struttura. Inoltre, il vostro esercito potrà contare di un limitato
numero di soldati: una quarantina di Goblin completeranno l'orda sanguinaria.
Essi, tuttavia, potranno essere scelti fra cinque differenti clan che
disporranno, come ovvio, di diversi punti di forza, bilanciando le loro lacune
in un continuo prevalere e perire. Il sistema di controllo classico è
decisamente intelligente: attraverso la leva analogica dirigerete il vostro
esercito, accedendo con rapidità eccelsa ai comandi necessari all'assalto. Ma
questo non basterà per terminare con successo le scorribande: una scarsa
capacità cerebrale dei nanetti verdi farà si che dobbiate spesso intervenire
attivamente per controllare l'esito delle battaglie. Questo aspetto è, difatti,
il più divertente del titolo: l'anima del leader del gruppo, visibile in forma
spirituale come puntatore nel sistema di controllo classico, potrà possedere uno
dei soldati che potrà quindi essere controllato in tempo reale dal giocatore. E,
seppur l'IA al limite della decenza sia visibile nel compagni che vi
seguiranno, questo espediente è assai utile. Per altro, l'impersonare i diversi
goblin si scopre decisamente vario e esente da noia. S'aggiunga che la
possessione mentale sarà funzionante anche sui Titan, unità speciali di
sfondamento disponibili nel numero di una per esercito. La stazza poderosa dei
giganti sarà ulteriore fonte di giubilo intimo, nel vedere intere squadriglie
avversarie cadere sotto i vostri colpi. La definizione degli scenari è, quanto
meno, intelligente. Oltre ad una totale interattività, per la quale potrete dar
fondo alla vostra violenza distruggendo quasi ogni elemento presente su schermo,
essi tentano, con buoni risultati, di offrire variegati approcci strategici ad
ogni missione: diventano veicolo attivo, costringendovi ora a cercare la
conquista di zone strategiche, ora ad affrontare una base nemica
territorialmente ben difesa. Il limite invalicabile di Goblin Commander, rimane
la totale assenza di opzioni online. Seppure uno split screen raramente
apprezzabile sia presente, neppure una modalità I-Link solleva le sorti della
necessariamente limitata longevità. Ipotizzare un editor di territori, poi,
sarebbe stato impossibile, per stessa ammissione degli sviluppatori.
Probabilmente se l'Hard-Disk Sony avesse avuto più diffusione, per i giocatori
sarebbe stato più facile creare nuove mappe o scaricarne di predefinite da
Internet. Ma è inutile, per adesso, anche solo tentare: il mercato degli
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direbbero disposti ad ospitare il residuo di una torma di appassionati,
incatenati ad una comunità Online già scarna di per sé. Ai giocatori non resterà
che accontentarsi di un prodotto che potrebbe comunque segnare la rinascita del
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