Anteprima God of War: Chains of Olympus

Il Dio della Guerra combatte finalmente su Playstation Portable

Anteprima God of War: Chains of Olympus
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  • Ready at dawn

    God of War è divenuto, nell’arco di pochi anni, una delle serie più importanti sviluppate internamente da Sony; un brand che ha all’attivo due titoli (per PS2) acclamati da critica e pubblico e vincitori di molteplici riconoscimenti in ambito videoludico. L’annuncio di un nuovo capitolo, questa volta pensato esclusivamente per PlayStation Portable, comporta la realizzazione di un gioco all’altezza della fama di cui gode la serie e delle alte aspettative che ne conseguono da parte dell’utenza.
    Sony deve aver studiato bene la situazione decidendo di non sovraccaricare il suo studio di Santa Monica, attualmente impegnato con il terzo God of War per Playstation 3 e non avezzo allo sviluppo su PSP, optando per la scelta di un team esterno già reduce da un recente successo portatile: i Ready at Dawn, artifici di quel Daxter che, poco più di un anno fa, ha fatto brillare gli occhi di non pochi videogiocatori, deliziati da quel connubio insuperato di grafica spettacolare e giocabilità d’alta classe.

    100% God of War

    Attualmente non sono state rilasciate molte informazioni per quanto riguarda la storyline di Chains of Olympus. E’ ufficiale, però, il lasso di tempo durante il quale si svolgerà l’avventura; si parla dei 10 anni che intercorrono prima degli avvenimenti narrati nel titolo originale, periodo durante il quale lo spartano Kratos era già al servizio degli dei. Chains of Olympus sarà, quindi, un prequel alla trilogia principale.
    Diversamente da quanto accaduto con Daxter, questa volta il team di sviluppo non ha a che fare con uno spin-off, il che comporta la decisione del produttore di mettere da parte possibili innovazioni sotto il profilo del gameplay e della formula di gioco a favore di un’esperienza il più attinente possibile alla controparte da salotto.
    Avremo quindi a che fare con una serie di ambientazioni sulla falsariga dei precedenti titoli, luoghi ispirati alla mitologia greca, piuttosto lineari a livello d’esplorazione, in cui il compito principale del giocatore sarà quello di affrontare orde di mostri, risolvere enigmi integrati nell’ambiente e destreggiarsi con alcuni boss. Il tutto gestito da camere dinamiche che riprenderanno la scena esaltando la drammaticità degli eventi.
    Altro segno di quanto i Ready at Dawn stiano cercando di riproporre le caratteristiche salienti delle versioni PS2 è la presenza delle azioni contestuali, altrimenti conosciute come QTE (quick time event), momenti durante i quali la pressione dei tasti che compariranno sullo schermo determinerà una serie di azioni spettacolari a danno dell’avversario di turno.
    Stessa fedeltà per quanto riguarda armi e mosse a disposizione: il materiale mostrato da Sony mette in luce un gameplay frenetico, con il “buon” Kratos impegnato a maneggiare le sue inseparabili spade (collegate alle braccia tramite delle catene, per chi non lo sapesse) eseguendo alcune delle combo già viste in passato. Il grado di violenza sembra già a livelli piuttosto alti: impressionante, da questo punto di vista, la mossa durante la quale il nostro alter ego spartano finisce il nemico con un calcio sulla testa e conseguente tripudio splatter. Sotto questo aspetto il team di sviluppo promette una serie di combo inedite, probabilmente l’unico upgrade alla formula di gioco rispetto al secondo capitolo.
    Un appunto sulle schiere di villains che incontreremo durante l’avventura: a quanto pare oltre ai soliti guerrieri non morti (animati più che dignitosamente e ben caratterizzati) avremo a che fare con alcune bestie di dimensioni epiche che animeranno magnificamente il piccolo schermo di PSP (qualcuno si è dimenticato dell’"effetto Idra" del primo God of War? No, vero?).
    Abbiamo dunque a che fare con un capitolo che si propone di offrire al 100% le stesse emozioni provate giocando i precedenti episodi, senza tagli o compromessi, ma anche senza sostanziali innovazioni. Sembrano, purtroppo, sempre più rari i casi nei quali PlayStation Portable viene scelta come vettore di nuove soluzioni ludiche o di esperienze che si distacchino dai canoni classici ai quali la maggior parte dei giochi sono riconducibili.
    Inoltre pare che il titolo in questione non sfrutterà le possibilità multiplayer offerte da PSP, aspetto sotto il quale non sono pervenuti annunci; ma la speranza, si sa, è sempre l’ultima a morire.

    Seeing is believing

    Se c’è un elemento sul quale si può avanzare un giudizio preliminare quello è sicuramente il comparto tecnico. Chains of Olympus, già allo stato attuale, mette nuovamente in risalto le capacità degli sviluppatori nel programmare su PSP. Le ambientazioni mostrate godono di un buon livello di dettaglio e di luci e colori decisamente credibili. Sicuramente il colpo d’occhio offerto dalle visuali promette una resa sensibilmente migliore di quella, comunque strabiliante, che ha caratterizzato il già citato Daxter. Merito anche delle ottime animazioni dei personaggi e di alcuni particolari non indifferenti quali le ombre sagomate (addio cerchietti incollati ai piedi), le frecce infuocate che animano lo sfondo della battaglia mostrata in demo e le scie luminose che accompagnano i volteggi delle spade di Kratos.
    Alla stregua di Daxter vi saranno delle cutscenes realizzate attraverso lo stesso motore grafico del gioco all’occasione adattato in modo tale da rendere gli intermezzi ancora più dettagliati e visivamente impressionanti.
    Si spera, dunque, in una versione finale che possa godere di un frame rate all’altezza di ciò che si visto finora.
    Prevista, infine, una colonna sonora originale realizzata dagli stessi autori delle precedenti edizioni per PS2. Chi aveva apprezzato in passato sicuramente non verrà deluso.
    Speriamo, dunque, che il gioco, previsto per la fine dell’anno corrente negli Stati Uniti, possa raggiungere anche l’Europa in tempo per le feste natalizie.

    God of War: Chains of Olympus L’obbiettivo al quale Sony sta mirando è palese: trasporre un brand di successo come God of War su PlayStation Portable senza stravolgere minimamente l’appeal e le caratteristiche fondanti della serie. Obbiettivo raggiungibile grazie alle capacità di un team di talento come i Ready at Dawn, autori del fantastico Daxter. Si aggiunga l’ottima impressione avuta in sede d’anteprima: Chains of Olympus dimostra di avere le stesse potenzialità delle controparti da salotto nonché un comparto tecnico in grado di ridefinire i limiti dell’handheld Sony precedentemente raggiunti col suddetto Daxter. Se tutti gli aspetti positivi emersi saranno supportati da un gameplay degno della serie e da un frame-rate stabile probabilmente avremo tra le mani un nuovo capolavoro da aggiungere alla lista, non troppo fornita, dei must-have per PSP. Resta da sperare che i ragazzi di Ready at Dawn non si adagino sugli allori nella convinzione che la mancanza di concorrenza sulla console Sony possa giustificare lo sviluppo di un titolo non all’altezza dei capitoli originali.

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