Golden Axe Beast Rider anteprima: tutte le novità sul ritorno di un classico Sega

Tutte le novità sul ritorno di un classico Sega

Golden Axe Beast Rider anteprima: tutte le novità sul ritorno di un classico Sega
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • The Golden Age of Golden Axe

    L'anno è il 1989. Sega, nonostante titoli come Sonic, Shenmue e Virtua Fighter siano ancora lungi da venire, è tra le più importanti major dell'intrattenimento elettronico, se non la più importante, visto il triplice impegno sulle scene coin-op e console (hardware e software). In quell'anno, dicevamo, l'originale Golden Axe invadeva le sale giochi nipponiche, riscuotendo grandi consensi e ponendo le basi per una delle saghe di picchiaduro a scorrimento più famose e amate di sempre. Il genere è quello inaugurato da Double Dragon, l'ambientazione invece è mutuata di peso da "Conan il Barbaro": tre eroi tipicamente fantasy (un combattente barbaro, un'amazzone e un nano guerriero) in lotta contro un tiranno e le sue malefiche orde, lungo tutta una serie di quadri a scorrimento laterale. L'idea è semplice quanto vincente, e la straordinaria -per l'epoca- realizzazione tecnica, lo rendono un nuovo classico, prontamente convertito per la maggior parte dei sistemi casalinghi. Nel corso degli anni, nuovi episodi si sono aggiunti alla saga, con risultati altalenanti nella sperimentazione anche di generi collaterali a quello dell' hack'n'slash (i picchiaduro a scorrimento con abbondante uso di armi).
    A distanza di quasi vent'anni, ecco che Sega ci propone una nuova incarnazione delle avventure vissute nella terra di Yulia dalla bella quanto letale Tyris Flare.

    Un passato molto remoto

    Beast Rider propone sia numerosi richiami alla sua gloriosa tradizione, quanto diversi elementi di rottura.
    L'ambientazione è la stessa, così come protagonisti e avversari. La prima cosa che salta all'occhio, comunque, è la mancanza -relativamente grave- di una qualsivoglia modalità cooperativa a due giocatori, sale di qualunque gioco di combattimento e fulcro dell'esperienza di gioco dei precedenti capitoli. Si potrà infatti giocare solo nei (succinti) panni di Tyris, mentre Ax e Gillius saranno ridotti a meri comprimari non giocabili, e questo è certamente un peccato. Sega ha subito messo in chiaro che nell'eventuale seguito porrà rimedio a questa situazione, ma suona come una scusa un po' affrettata parlare del seguito quando ancora non abbiamo per le mani neanche il primo dei "Beast Rider". Ad ogni modo, la formula di gioco è stata notevolmente arricchita, come si conviene ad un titolo di nuova generazione.
    Muovendosi in un mondo finalmente in tre dimensioni, la sensuale amazzone ha ora a disposizione tutta una serie di nuove possibilità di azione. Questa infatti, seguendo il trend attuale, non si svolgerà in quadri prestabiliti, quanto in un contesto free roaming dove missioni prettamente correlate al combattimento e alla liberazione di villaggi e accampamenti, si alterneranno ad altre di salvataggio o conquista. La dinamica di gioco si avvicinerà quindi a titoli come Drakengard o Dinasty Warriors, ma il contesto "libero" dovrebbe limitare la ripetitività dell'azione.
    Tyris, pur mantenendo il suo stile di combattimento classico nonché un rinnovato repertorio di arti magiche (non più limitate al solo uso dell'incantesimo del fuoco: esempio interessante l'incantesimo d'invisibilità mostrato tempo fa in un filmato) può ora esibirsi in tutta una nuova serie di attacchi e mosse.
    Di particolare rilevanza è il sistema di parate e schivate, solitamente un elemento poco curato in titoli dove "chi mena per primo mena due volte". A seconda del ritmo a cui vengono portati gli attacchi, sia vostri che dell'avversario, sarà possibile non solo pararli ma contrattaccare, abbassare la guardia o schivare. Sarà tutta questione di tempismo e riflessi, quindi preparatevi a usare il cervello anche mentre combattete: non basterà premere come forsennati il tasto di attacco per aver ragione degli avversari.

    Ti piace il mio cucciolo?

    La parte del leone, però, è svolta dalla possibilità, accennata già nel titolo, di cavalcare enormi bestie feroci. Quella di poter asservirsi di cavalcature in grado di potenziare i nostri attacchi era una feature già presente nel titolo originale, ma diventa ora una facoltà preponderante per poter proseguire in certi momenti dell'avventura. A dorso dei mostruosi pachidermi a nostra disposizione infatti, potremo non solo combattere, ma anche superare ostacoli altrimenti insormontabili, quali burroni troppo lunghi per essere saltati da esseri umani, o costruzioni impossibili da abbattere se non con la forza bruta di una bestia mastodontica.
    Sono state mostrate finora cinque tipi di bestie che è possibile domare, e ognuna di esse ha naturalmente i propri pregi e difetti.
    Il Miragar ad esempio è un essere brutale la cui caratteristica più importante è la forza degli attacchi, a scapito della mobilità. Con esso si può letteralmente spazzar via il campo di battaglia, grazie anche al suo alito di fuoco, ma se viene accerchiato troverà difficoltà a districarsi a causa della poca agilità. L'Abraz, invece, è un bizzarro rettile dotato di facoltà opposte: poco possente in battaglia, permette di percorrere lunghe distanze in breve tempo. O ancora, il Raptor: questo parente del tirannosauro è feroce e insaziabile, e se non viene continuamente rifornito di "spuntini" si ribella al suo stesso cavaliere. I Lynths sono bizzarre creature dotate di un potere quasi magico di mimetizzazione. Infine, i Chronoths sono dei rinoceronti over-size utili in ogni occasione, avendo caratteristiche medie sotto tutti gli aspetti.
    Il saper sfruttare le peculiarità uniche di ogni mostro si rivela spesso, a quanto pare, la chiave per ottenere il massimo dall'esperienza di gioco, e siamo quindi ansiosi di poter sperimentare questa caratteristica.

    Piacevoli deja-vu

    Sega, da quanto abbiamo visto, si è dilettata a reinterpretare gli elementi classici di Golden Axe secondo il gusto moderno, tanto negli elementi principali del gioco quanto, come vedremo ora, nelle modalità accessorie e negli elementi secondari del gameplay.
    Innanzitutto Beast Rider segna il ritorno della modalità "Battle Arena", un classico delle versioni casalinghe di GA. Qui potrete affrontare, in arene appositamente create, tutti i personaggi del gioco in scontri singoli o simultanei, per una specie di survival mode della durata di ben sessanta stage. Il successo nei vari livelli vi porterà a sbloccare nuove opzioni, nonché diversi "crediti" con cui poter comprare, ad esempio, nuove tenute da battaglia per Tyris, tra cui l'originale costume che indossava nel titolo capostipite della saga.
    Diversi particolari faranno sgorgare la classica "lacrimuccia di commozione" ai nostalgici: dai remix dei temi musicali originali alla presenza degli elfetti da prendere a calci per recuperare ampolle magiche e cosce di pollo.

    Mai vista amazzone più bella

    Tecnicamente Beast Rider si presenta in maniera più che discreta, seppure poche sono state le possibilità finora di vedere il gioco in movimento. Gli ambienti di gioco danno comunque l'impressione di essere decisamente vasti e privi di problemi relativi a rallentamenti o ripetitività degli elementi di sfondo. Il modello della protagonista è realizzato molto bene, e altrettanto belli sembrano quelli dei vari avversari, bipedi o quadrupedi che siano. Colpisce la scelta di eliminare pressoché del tutto qualunque riferimento ad un character e monster design in stile manga, in favore di uno di stampo tipicamente occidentale, alla Vallejo, per intenderci.

    Golden Axe: Beast Rider Mancano ancora alcuni mesi prima dell’uscita del gioco ed è quindi prematuro esprimere giudizi anche solo sommari sulla riuscita dell’operazione remake voluta da Sega e realizzata da Secret Level. Golden Axe: Beast Rider cerca di coniugare gli elementi della tradizione che hanno portato al successo l’originale con un contesto di gioco moderno seppur non innovativo. Difficilmente si riesce a salvare capra e cavoli in casi come questi, tuttavia ci sentiamo di voler accordare a questa produzione fiducia, sperando essa non venga mal riposta. Male che vada, ci avrà fatto venir voglia di rispolverare il Megadrive per rigiocare ad un classico senza tempo.

    Quanto attendi: Golden Axe: Beast Rider

    Hype
    Hype totali: 2
    25%
    nd