Anteprima Gundam Battle Chronicle

Una PSP colma di Mobile Suit

Anteprima Gundam Battle Chronicle
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  • Il ritorno del Mobile Suit bianco

    Con cadenza ormai annuale, Bandai propone sulle PSP dei mai troppo invidiati videogiocatori giapponesi una nuova incarnazione delle gesta narrate nelle tante serie di Gundam. Siamo così giunti al terzo episodio di una serie, quella di Gundam Battle, che non sembra conoscere declino. Motivo di vanto per gli appassionati, la saga non è, purtroppo, mai giunta ufficialmente su territorio europeo. Nonostante il grande successo (sia di critica che di pubblico) e le brame dei tantissimi fan della serie, sparsi invero in tutto il globo, la decisione di portare in occidente queste piccole perle di giocabilità non è mai stata presa. E purtroppo neppure questo Chronicle, stando almeno ai comunicati ufficiali sembra destinato a subire la stessa sorte.

    Squadra che vince non si cambia, ma si migliora

    Gundam Battle è una serie dotata di un gameplay votato all’arcade e all’azione più pura. Inquadrati da un obiettivo in terza persona (ma che in questa terza incarnazione può essere spostato dalla soggettiva del MS), i colossi partoriti dalla fervida immaginazione di Tomino si danno battaglia sugli scenari più celebri delle serie televisive. Se già il secondo capitolo (ribattezzato “Royale”) aveva segnato un deciso miglioramento rispetto al capostipite, in Chronicle assistiamo ad un aumento addirittura esponenziale dei contenuti e ad un affinamento delle features e del gameplay.
    I numeri sono addirittura impressionanti: ben 140 Mobile Suit (per carità, non chiamateli semplicemente Robottoni) disponibili, pronti a darsi battaglia in una delle 120 missioni che compongono la modalità principale capace di far rivivere la stragande maggioranza delle vicende ambientate nell’Universal Century. Questo si traduce in un vero e proprio tripudio di contenuti e di riferimenti che faranno la gioia di tutti gli appassionati di Gundam. Agli eventi narrati nelle tre saghe principali di “0079 One Year War”, “0083 Stardust Memories” e “0087 Z-Gundam” si aggiungono veicoli e personaggi tratti dalle cosidette side story, come “0080 Pocket no Senshi” e “Blue Destiny”. Insomma, non è azzardato affermare che questo Battle Chronicle ambisca ad affermarsi come una piccola bibbia, capace di accontentare tutti coloro che desiderino ripercorrere gli eventi di quella che può essere considerata la saga ufficiale dell’universo di Gundam.
    Il cuore del gioco è rimasto pressochè invariato. Gli scontri sono gestiti con frenesia ed efficacia da telecamere automatiche e permettono al giocatore di rivivere la concitazione delle battaglie fra Mobile Suit. Ai quattro tasti frontali sono assegnati rispettivamente il salto, l’arma principale, quella secondaria e l’attacco corpo a corpo. A seconda della dotazione del MS, potrebbe essere disponibile più di un’arma principlae (per esempio, il Kampfer è dotato di fucile e bazooka); in questo caso sarà possibile selezionarle velocemente tramite la pressione del tasto dorsale “L” e del tasto “quadrato”. Migliorati anche gli attacchi speciali, sempre accessibili attraverso il dorsale “L” premuto assieme ai pulsanti assegnati agli altri attacchi. L’esecuzione di una special può essere concatenata con altre azioni, dando vita a devastanti e scenografiche combinazioni. Ciascun veicolo è poi dotato di una Super mossa caratteristica, capace di consumare in un sol colpo la barra di special ed è attivabile anche un “Hyper Mode” (che necessita, però, di ben due barre di special) in grado di donare invulnerabilità e aumento dell dannoun periodo di tempo limitato.
    Migliorato anche il sistema di targeting, adesso assegnato al D-pad. Muovendo in alto e in basso si scorre tra le varie tipologie (Mobile Suit, carri armati e caccia/astronavi), una volta selezionata la categoria, muovendo a sinistra e a destra si scorre tra i possibili bersagli. Finalmente il controllo del mezzo è affidato alla levetta analogica (anche se è possibile invertire i controlli, tornando al D-pad), un particolare non da poco che garantisce maggior libertà di movimento ed una sensazione di completa padronanza sul veicolo.
    Graficamente, assistiamo ad un leggero calo nel numero di poligoni che compongono i vari modelli, in favore di un deciso aumento della fluidità di gioco e del numero di effetti grafici presenti. Saremo così testimoni di esplosioni sempre più pirotecniche e di effetti di lens flare e di rifrazione che spesso fanno scordare di avere fra le mani una console portatile. Migliorate ed ancora più fluide e credibili le animazioni.
    Sul fronte del multiplayer, va denunciata la mancanza di una modalità online e del gioco condiviso, ma vista la quantità di materiale a disposizione (e le numerose possibilità di customizzazione dei MS), ci sembra naturale che ciascun giocatore debba possedere l’UMD di gioco. Fino a quattro piloti possono prendere parte alla battaglia, sia in modalità cooperativa che competitiva.

    Gundam Battle Chronicle Una serie che migliora nel tempo, affermandosi di anno in anno come un vero testamento all’opera magna di Tomino. Non abbiamo dubbi che tutti i fan della serie non esiteranno a rivolgersi al mercato d’importazione pur di mettere le mani su di un titolo tanto completo ed appagante. La barriera linguistica però, in questo terzo episodio rappresenta un ostacolo non da poco. Se nei precedenti capitoli i menu principali venivano proposti in inglese, in Battle Chronicle questi vengono presentati in lingua giapponese. Se però si è disposti ad un’interminabile serie di tentativi, alla ricerca della giusta opzione o modalità (e per la personalizzazione del veicolo l’impresa è a dir poco titanica), Chronicle saprà regalare ore di puro godimento ad ogni appassionato di Gundam che si rispetti. Nel frattempo non ci resta che sperare in un futuro (e purtroppo improbabile) sbarco della serie su territorio occidentale.

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