Anteprima Hearts of Iron 3

Governare durante la Seconda Guerra: la simulazione politica definitiva

Anteprima Hearts of Iron 3
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  • Vivere la storia

    Gli appassionati del periodo storico della Seconda Guerra Mondiale avranno di che divertirsi con Hearts of Iron 3. Sviluppato da Paradox Interactive, questo titolo riprende direttamente il suo predecessore espandendo ogni singola caratteristica per garantire l'esperienza definitiva nell'ambito della strategia gestionale storica. Come da tradizione, il titolo ripercorre gli eventi che vanno dal 1938 al 1948: l'ampio planisfero ci darà un primo avviso su quanto sta succedendo al momento, mentre un grande numero di menu e statistiche ci accompagneranno in quello che, già dal capitolo precedente, non stentiamo a definire come il gioco con la ricostruzione politica più fedele mai creata.

    Bilanciare complessità e immediatezza

    In Hearts of Iron 3 dovrete scegliere innanzitutto quale stato rappresentare: volete controllare direttamente l'aggressiva Germania nazista oppure optare per la più pacifica Polonia? Tutto è possibile e ci saranno oltre 150 stati a disposizione del giocatore che potrà sempre invertire il corso della storia a seconda di chi controlla. Ovviamente se interpreterete ad esempio l'Estonia, avrete molti più aspetti e difficoltà da gestire per sopravvivere all'invasione Russa, e viceversa. In ogni caso, la ricostruzione storico-politica degli stati è talmente maniacale da riflettersi non solo nel tipo e nel numero delle unità che controllerete, ma anche in come dovrete produrle e gestirle. Se ad esempio state impersonando i facoltosi Stati Uniti, dovrete far fronte a una complicatissima crisi politica interna dovuta alla produzione del vostro arsenale che rallenterà il vostro sviluppo bellico, rispetto alla Germania che avrà invece meno risorse iniziali a disposizione ma un numero elevato di truppe già da subito.

    La mobilitazione sarà quindi fondamentale all'inizio di ogni partita. Ogni missione e ogni obiettivo che dovrete affrontare durante le prime fasi, avrà infatti proporzioni molto ridotte rispetto al passato e certamente differenti a seconda delle statistiche del vostro stato. Tutto questo è stato introdotto non solo per rispecchiare più fedelmente l'entrata in guerra delle diverse nazioni, ma anche per accompagnare il giocatore gradualmente dal controllo di pochi rapporti internazionali all'inizio della guerra, fino alla simultanea gestione di innumerevoli fronti di combattimento e interazione politica, nella folle escalation del conflitto. Il titolo Paradox promette dunque una curva di apprendimento del giocatore semplificata rispetto al suo predecessore (dove in pochi minuti ti trovavi ad adorare il Reich), pur mantenendo inalterate tutte le dettagliatissime opzioni disponibili. Questo aspetto crediamo sia molto importante e ci auspichiamo che Paradox abbia svolto un buon lavoro data la curva d'apprendimento così ripida e frustrante del capitolo precedente. L'intelligenza artificiale sarà infine dotata di routine assegnabili per far fronte a diverse tipologie di imprevisti o di conduzione di uno scontro, a sottolineare l'impegno profuso dai programmatori per facilitare il compito a chi si approccia per la prima volta a un titolo così complicato.

    Dall'anschluss allo sbarco

    Quando gli eventi precipiteranno, dovrete per forza schierarvi con una delle tre forze in campo (gli Alleati, l'Asse o il Comintern). Questa scelta determinerà in sostanza tutta la linea strategica che dovrete adottare da lì in avanti, a meno ovviamente di probabili invasioni e conquiste da parte dei paesi circostanti. Ad esempio se sceglierete di appoggiare un governo fascista, tenderete a prendere possesso delle locazioni o strutture tramite l'uso brutale della forza, mentre dalla parte dei comunisti avrete la possibilità di barattare i beni che vi serviranno. In ogni caso una comoda finestra riassumerà la tendenza di ogni paese verso un certo tipo di governo (democratico, comunista o fascista) dandovi subito l'idea di come stanno andando le cose intorno a voi. Una gradita novità nello svolgimento politico del gioco sarà l'esilio. Se al momento di una conquista territoriale uno stato è alleato a una fazione avversaria, il suo governo verrà esiliato in uno stato lontano da cui però potrà continuare a giocare cercando di ribaltare l'ordine politico del suo paese natale, sfruttando l'influenza che ancora detiene. Questa nuova aggiunta sembra donare una dinamicità maggiore a Hearts of Iron, rimuovendo allo stesso tempo l'eliminazione del giocatore e permettendogli in sostanza di continuare la partita anche dopo la disfatta militare.

    L'ultimo aspetto ricco di novità nel gameplay di Hearts of Iron 3, riguarda proprio le truppe a disposizione. Ogni singolo stato vanterà un albero tecnologico enorme e dettagliato, nonchè esplorabile a piacimento a seconda delle scelte logistiche che compirete. La tecnologia varierà a seconda dello schieramento, della regione che governate e della disponibilità economica garantendo così molta flessibilità al sistema di produzione. In definitiva le forze in campo si daranno battaglia su mezzi e unità concepite e costruite sempre in modo diverso: bisognerà stare quindi bene attenti a quale esercito avremo di fronte e a quali strategie adottare per sconfiggerlo.

    Hearts of Iron 3 Nell'ambito dei gestionali, il titolo Paradox si colloca in una fascia dedicata esplicitamente ai fan della strategia militare a tavolino. Le novità introdotte sembrano sufficienti per ripetere il successo del suo predecessore tra gli appassionati, che troveranno sicuramente una profondità nel gameplay addirittura maggiore. Al contrario siamo proprio curiosi di verificare le promesse fatte a chi per la prima volta si approccia a un titolo di questo genere, data la curva d'apprendimento spropositata dei giochi precedenti. In ogni caso, Hearts of Iron 3 promette fin da ora di assurgere a simulazione storica più fedele mai realizzata.

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