Heavy Rain Anteprima: pioggia battente su PS3

Pioggia Battente sulla nostra Playstation 3

Heavy Rain Anteprima: pioggia battente su PS3
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  • Iper - Gioco

    Al di là del videogioco, verso l'iper-realtà. Questo sembra essere il messaggio di David Cage, fondatore e Presidente di Quantic Dream, uno degli studios più interessanti e innovativi del panorama videoludico moderno. Già nel 1999, con Omikron: The nomad soul, Cage e i suoi avevano dimostrato di saperci fare, con un'avventura tutta giocata sullo strano rapporto fra anima, violenza e musica, ambientata in un futuro cyberpunk condito da una colonna sonora strepitosa, firmata da David Bowie. Nonostante il successo di critica però, Omikron non fu capito dal grande pubblico, che lo relegò ben presto ai ben poco onorevoli cestoni dei giochi Budget. La stella di Cage, allora, sembrava già pronta a spegnersi. Ma la storia andò in modo diverso. Diversificando la sua attività e intraprendendo in maniera pionieristica alcuni studi sul motion capturing facciale, Quantic Dream riuscì ad evitare il fallimento e, nel tardo 2005, fece uscire Indigo Prophecy, il sequel spirituale di Omikron. Il gioco, pur ambientato in una fredda New York di inizio millennio, recupera ed espande le intuizioni ludiche del suo predecessore, presentandosi come un riuscito connubio fra le vecchie avventure punta e clicca e i più moderni action-adventure in terza persona. Anche Indigo è una storia torbida, fatta di omicidi, sette sataniche e scoperte ai confini della realtà ma, rispetto a Omikron, gode di una struttura più compatta e, soprattutto, dà la possibilità di giocare quattro vicende diverse in contemporanea, scegliendo di volta in volta quali portare avanti, quali abbandonare, fino alle possibili conclusioni, che variano in base alle decisioni che avevamo preso durante la partita. Anch'esso acclamato dalla critica, Indigo Prophecy riscosse leggermente più successo di The nomad soul e, soprattutto, impose Cage e i suoi collaboratori all'attenzione di tutte le principali Major distributive del nostro settore che, qualche anno fa fecero a gara per accaparrarsi questo team così atipico e, al tempo stesso, così creativo. Fino al 2006, però, i Quantic sembravano scomparsi dai radar della stampa specializzata finché, nella ormai mitica conferenza pre-E3 di Sony nel 2006, non presentarono una strepitosa tech demo simile a un casting cinematografico in cui un'attrice, perfettamente riprodotta dal cell, intepretava una donna sul punto di cedere a una crisi nervosa e uccidere suo marito. Nei mesi successivi si rincorsero le voci più strane sulla possibilità che questo filmato diventasse un gioco o che, quantomeno, fosse davvero esplicativo delle potenzialità dei nuovi tool grafici Sony. Due anni più tardi, nel 2008, Quantic Dream stupì di nuovo i videogiocatori, con il primo vero trailer di Heavy Rain: The Origami Killer, il gioco nato da quel vecchio teaser. Incredibilmente non solo la grafica era ai livelli mostrati due anni prima, ma Cage promise una storyline ancora più complessa e matura di quella di Indigo Prophecy. Fino ad oggi gli sviluppatori si sono tenuti estremamente abbottonati riguardo praticamente ogni caratteristica del gioco, dalla storyline,del gameplay, distribuendo solo qualche striminzito trailer alle convention più importanti e limitando gli hands on solo a poche, selezionatissime, testate (i redattori di Everyeye sono stati fra i fortunati che hanno potuto visionare una sessione giocata). Tra pochi mesi, però il gioco dovrà uscire, e finalmente SCE (che si è accaparrata il titolo in esclusiva) s'è decisa a rilasciare qualche informazione in più.In Heavy Rain vivremo un'oscura vicenda che ruota intorno a un serial Killer che, dopo aver brutalmente compiuto i suoi omicidi, è solito lasciare un origami a forma di Gru Giapponese vicino ai cadaveri delle vittime. Nei vari trailer mostrati fin'ora appaiono due dei 4 personaggi principali giocabili: una giornalista che ha deciso di indagare in maniera autonoma e un giovane padre di famiglia, detective dell'NYPD, sulle tracce del killer un po' per vendetta, un po' per senso del dovere.


    Questo è tutto quello che sappiamo della trama di The Origami Killer: Cage non ha aggiunto altro sui due personaggi utilizzabili non ancora presentati, ed ha esplicitamente dichiarato che se, nel corso del gioco, faremo morire un protagonista, potremo proseguire ugualmente (addirittura nel caso in cui tutti i nostri indagatori dovessero passare a miglior vita il gioco non finirà). Questo significa che i probabili finali dovranno essere veramente molti, e soprattutto variegati. Sarà molto interessante capire in che modo i Quantic Dream sono riusciti a costruire una sceneggiatura così complessa ma, soprattutto,  vorremmo veramente capire se sarà funzionale al gioco o se, come accadeva in Indigo Prophecy, a un certo punto la storia diventerà troppo macchinosa ed intricata. Cage, in un'altra delle sue rare interviste, ha anche dichiarato che nel gioco non saranno assolutamente presenti elementi paranormali (come invece avveniva abbondantemente nei titoli precedenti) e l'intera vicenda sarà "matura, buia e adulta", una sorta di Thriller psicologico in cui il vero orrore non sarà affidato a antichi demoni o supercomputer biocibernetici, ma ai meandri della mente umana.

    Pioggia Battente

    L'altro grande punto interrogativo di Heavy Rain riguarda il gameplay. E' pressoché certo che la base della nuova interfaccia sia una derivazione (più evoluta) del sistema di gestures già visto in Indigo Prophecy, in cui muovendo gli analogici del Pad potevamo attivare una serie di azioni sensibili al contesto e interagire con gli altri personaggi. Questo approccio è stato mantenuto e, avvicinandoci ad ogni singolo oggetto, potremo analizzarlo, spostarlo, prenderlo in mano o usarlo in vari modi semplicemente premendo un tasto del Dual Shock. Anche l'interazione con gli NPC sarà di questo tipo: ogni singola azione sarà affidata a un particolare movimento sul Pad (o del Pad), e, chiaramente, le nostre scelte avranno pesanti ricadute sul rapporto che instaureremo con la controparte. Recentemente, per esempio, è stato diffuso un video in cui, dopo aver esplorato uno sfasciacarrozze abbandonato, dovremo interrogare uno sbandato che si nascondeva negli appartamenti del custode. Dopo averlo messo KO in un combattimento totalmente gestito con il meccanismo dei quick time event, dovremo decidere come farlo confessare, scegliendo se parlargli amichievolmente, picchiarlo o, addirittura minacciarlo con un colpo a bruciapelo e torturarlo. Volendo potremo anche ucciderlo immedatamente. Da questo punto di vista Heavy Rain non pone nessun limite, e il gioco potrà anche concludersi con un fallimento nell'indagine o, come già detto, con la nostra morte.Uno dei punti nevralgici del gameplay, però, è e resta il movimento del personaggio principale: è ormai chiaro che non potremo muoverci in completa libertà nelle location. Ci sarà ovviamente una sorta di "regia occulta", resta da vedere se queste costrizioni saranno invadenti o se, invece, risulteranno funzionali alla storia.Parlando di tecnica pura Heavy Rain stupisce, e lo fa senza mezzi termini. In un videogioco non s'erano mai viste espressioni facciali così realistiche e ambientazioni curate con una tale attenzione per i più piccoli dettagli. La fotografia, l'uso delle luci, i colori: tutto sembra essere stato pensato ad Hollywood e non per i Dev Kit della Playstation. Il colpo d'occhio è davvero ottimo e sembra di respirare le stesse atmosfere di film come "Il silenzio degli innocenti" o di certe opere di Cronenberg.Cage, in questo, ha tirato fuori tutta la sua esperienza come mestierante del cinema e, soprattutto dal punto di vista grafico, ha scelto di inseguire il realismo più estremo, mandano al macero tutti i compromessi e le convenzioni degli ultimi trent'anni di gamedesign.Indubbiamente Heavy Rain è uno dei progetti più interessanti e ambiziosi della line up delle esclusive Sony per l'anno in corso. Continando nel solco di Omikron, e Indigo Prophecy, David Cage procede nel suo tentativo di fondere cinema, interattività e tecnologia. Vedremo se questa sarà la volta buona, capace di correggere tutti i piccoli difetti dei giochi precedenti e di far capire al pubblico videoludico, di solito molto sospettoso nei confronti di qualunque cosa puzzi anche solo lontanamente di Laser Game, che può esistere un modo di fare giochi alternativo a quello urlato dell'america e a quello, a volte troppo bizantino, del Giappone.

    Heavy Rain Il progetto di Heavy Rain è estremamente interessante e rischioso. Potenzialmente può rivelarsi una vera killer application ma gli interrogativi sul gameplay e sugli sviluppi della storia sono opprimenti, in quanto una mala gestione di questi aspetti potrebbe da solai affossare l’intera produzione. Con l’uscita del gioco prevista per Novembre di quest’anno non ci resta altro da fare che attendere nuove notizie dall'E3.

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