Anteprima Hellboy: The Science Of Evil

Facciamo il punto sul nuovo gioco dedicato al “demone rosso” di Mignola

Anteprima Hellboy: The Science Of Evil
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Un tie-in atipico

    Il 2008 sarà ricordato, cinematograficamente parlando, anche per il gran numero di film tratti da fumetti, e nella fattispecie, di supereroi. Hulk, Ironman, Batman e non ultimo il secondo capitolo delle avventure sul grande schermo del riluttante eroe creato da Mike Mignola quindici anni orsono. Secondo quella che è ormai una prassi del mondo del merchandising, ecco che il blockbuster cinematografico viene accompagnato dal relativo tie-in videoludico. Hellboy: The Science of Evil (in uscita a Giugno per PlayStation 3, XBox 360 e PSP) è tuttavia un prodotto atipico, non basandosi direttamente sul film (il cui sottotitolo è infatti "The Golden Army") quanto sull'intero universo del mezzo demone rosso. Alla trama e alla supervisione generale del progetto ha partecipato lo stesso Mignola, assicurandosi che il tutto fosse fedele allo spirito delle sue graphic novel. Sebbene risulti più fedele al fumetto di quanto lo siano i film, chi ha conosciuto questo personaggio al cinema non resterà spaesato, visto che l'influenza di Guillermo Del Toro, regista della saga cinematografica, è comunque palese nelle inquadrature e in molte scelte stilistiche del gioco, a cui ha collaborato in prima persona. Particolarmente felice, inoltre, l'idea di far doppiare i protagonisti dagli stessi attori della pellicola.

    Nascita e vita di un mezzodemone

    Ma come nasce Hellboy? Nel 1993, il fumettista Mike Mignola presenta, alla San Diego Comic-convention, un nuovo progetto per la Dark Horse Comics: Hellboy, per l'appunto. Si tratta di un fumetto di stampo supereroistico e sovrannaturale, dall'atmosfera mistica e dark, e con un protagonista molto sopra le righe, un mezzo demone amico degli umani impegnato nella lotta contro spiriti, demoni, società segrete e ogni possibile entità malefica possa minacciare la pace nel mondo... e soprattutto la sua.
    Secondo la fantasia del suo autore, Hellboy (il cui nome da demone è Anung Un Rama) viene evocato nel nostro mondo, appena nato, sul finire del secondo conflitto mondiale da un'elite di cospiratori occultisti fedeli al terzo Reich, desiderosi di farne un'arma al servizio del Fuhrer. I loro piani vengono sconvolti dagli alleati, e il cucciolo di demone viene allevato come un figlio dallo studioso Trevor Bruttenholm, che lo educa e lo fa diventare un membro di punta del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) al servizio dei servizi segreti americani. Nel corso dei suoi cinquant'anni di vita, sventa numerosi disastri di natura demoniaca e diversi piani segreti per la conquista del mondo.
    Ma Hellboy, come ogni vero supereroe, deve anche affrontare i suoi super-problemi e i fantasmi del proprio passato, nella fattispecie le sue origini, che tende a rinnegare ma continuamente tornano a galla a ricordargli che, nonostante tutto, lui non è un essere umano, o perlomeno, non lo è nato.
    Non si hanno ancora dettagli precisi sulla trama alla base di Science of Evil, ma Krome Studios, sussidiaria Konami che si occupa del progetto, ha assicurato che rivedremo parecchi volti noti del fumetto, sia amici che nemici, e che la storia avrà un respiro molto ampio (e in effetti, già solo la distanza fra gli unici due quadri mostrati finora -Romania e Giappone - fa ben sperare sulla varietà degli ambienti di gioco). Della partita faranno certamente parte Abe Sapein e Liz Sherman, i due più fedeli alleati del "rosso", mentre dalla parte dei "cattivoni" ritroveremo il crudele Hermann Von Klempt.

    “Red means STOP!”

    Passiamo ora alla descrizione dell'azione di gioco, che in questo titolo non manca di certo. Per tematiche e stile di gioco, Hellboy ricorda non poco Devil May Cry, ma l'approccio al combattimento è decisamente più brutale e in linea con quello visto nei vari God of War o nel prossimo The Incredible Hulk. Laddove Dante alterna stilose combo inframezzando sparatorie al volo con fendenti all'arma bianca, Hellboy spara sì, con la sua fedele "Samaritan", ma solo per preparare il ‘terreno' ad una delle sue terribili scariche di pugni, magari portati a segno con la sua enorme mano di pietra, detta "La Mano Destra del Destino". E se l'albino protagonista di DMC ha bisogno di risolvere qualche enigma per trovare il modo di accedere a nuove aree, al rozzo Hellboy basta abbattere qualche muro a cazzotti per farsi strada. Quello dell'utilizzo di mosse contestuali sembra uno dei biglietti da visita di Hellboy, in realtà: non solo ci si potrà far largo distruggendo muri e ostacoli, o sfruttando in modo creativo l'ambiente circostante, ma anche il sistema di combattimento è basato, in gran parte, sull'utilizzo "alternativo" dei nemici come armi contundenti essi stessi. Una volta afferrato un nemico, lo si potrà lanciare contro gli altri o contro gli elementi "sensibili" dello scenario, creando vari effetti. A molti degli avversari si potrà inoltre rubare l'arma (o strappare un arto) da usare poi per conto proprio, in maniera alquanto brutale - nonché consona allo stile del personaggio.
    Particolare molto interessante del gameplay è la possibilità di poter giocare in due in modalità cooperativa, dove uno vestirà i panni di Hellboy mentre l'altro, a seconda del livello, quelli di Abe, Liz o di un quarto personaggio ancora segreto.

    Un “rosso” dalle tonalità molto dark

    Sotto il profilo tecnico Science of Evil si presenta abbastanza bene, da quel poco che Konami ha rilasciato finora. Nonostante qualche incertezza nelle collisioni fra poligoni (che in qualche raro caso davano la pessima impressione di impastarsi fra loro, ma si trattava di filmati parecchio vecchi e perciò si spera abbiano messo mano a questo problema) il lavoro svolto sulla grafica sembra di buon livello. L'atmosfera è sufficientemente inquietante, e l'azione riprende da vicino lo stile dell'opera originale. Particolarmente piacevoli, per i fan, i tipici momenti "Oh cavolo" in cui spunta un mostro dal nulla e Hellboy viene steso, solo per rialzarsi più arrabbiato e determinato che mai, come nel fumetto.
    Il motore di gioco, denominato Merkury 3, fa procedere il tutto fluidamente e senza incertezze.
    La telecamera segue ogni momento del gioco con precisione ma può essere ruotata in ogni momento. Peccato solo dia a volte l'impressione di voler dare un approccio troppo cinematografico all'azione, anche nei momenti in cui troppi cambi repentini di inquadratura contribuiscono solo a confondere il giocatore. Non essendo solo spettatori ma dovendo interagire col mondo di gioco, questo può essere un fattore determinante sulla giocabilità del titolo, ma potremo farcene un'idea precisa solo sul prodotto finale.

    Hellboy: The Science Of Evil Hellboy: The Science of Evil è in programmazione oramai da più di due anni e ha visto la sua uscita più volte posticipata. Se sia stato per effettuare migliorie al prodotto o per aspettare il traino del film non ci è dato sapere, ma l’importante è che ne sia valsa la pena. Ora come ora abbiamo abbastanza elementi per affermare che si tratterà certamente di un titolo divertente e rispettoso dei fan del fumetto di Mignola, ma non abbastanza per essere certi che possa essere un acquisto consigliabile a chiunque. Quello di SoE è un genere che ha parecchi contendenti, e Hellboy dovrà mostrare i denti per dimostrare quanto vale davvero. Certo, il suo megapugno di pietra è un valido aiuto, bisogna riconoscerlo.

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