Anteprima Homefront: presentato ufficialmente il multiplayer

Mostrato ufficialmente il multiplayer dell'FPS THQ

Anteprima Homefront: presentato ufficialmente il multiplayer
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Fin dalla prima presentazione, avvenuta addirittura più di un anno fa in occasione della GamesCom 09, Homefront è apparso immediatamente come uno dei First Person Shooter più interessanti degli ultimi tempi. Incanalate le capacità artistiche e creative di Kaos Studio, THQ tira fuori dal cilindro uno shooter distopico, ambientato in un'America allo sbando, devastata dalle crisi economiche e dagli assalti militari delle potenze orientali. Grazie ad un motore grafico decisamente sostanzioso, ad un'art direction impeccabile, a qualche interessante novità sul “fronte” del gameplay, il titolo ha suscitato enorme curiosità fra gli addetti ai lavori.
    Finalmente è arrivato il momento, per la casa di sviluppo, di parlare anche del Multiplayer. Ed il gioco online, è bene chiarirlo fin da subito, non si configura come un semplice riempitivo. L'attenzione profusa dal team nella creazione dell'online competitivo si concretizza in una struttura che, potenzialmente, è in grado di rivaleggiare ad armi pari con i più blasonati Battlefield e Call of Duty, e che non disdegna di rivitalizzare tutto l'impianto con degli innesti ludici inediti e marginalmente innovativi. Vediamo con ordine quali sono le caratteristiche dell'online mode di Homefront.
    Per costruire il multiplayer di Homefront, Kaos Studio sembra aver fatto tesoro dell'esperienza accumulata con Frontlines: Fuel of War, FPS online che al tempo della sua uscita non riscosse troppo successo. Fra le tante magagne tecniche ed una caratterizzazione traballante, tuttavia, il vecchio lavoro del team aveva “in nuce” qualche ottima idea, prontamente raccolta ed ammodernata dai creativi. Homefront eredita quindi, dal prodotto appena citato, l'attenzione per la coralità degli scontri, per la schermaglia estesa, per i campi di battaglia di grandi dimensione. Avvicinandosi allo stile di Bad Company 2 (e del resto il team ha lavorato anche ad uno storico mod di Battlefield 2), Homefront getta sulla scena una quantità notevole di mezzi, personaggi, perks. A tutto vantaggio di varietà e spettacolarità. Ovviamente per reggere un carico del genere (confermato il supporto per 32 giocatori, divisi in due squadre da 16), ci sarà bisogno di una struttura adeguata: è quindi una piacevole sorpresa scoprire che Homefront avrà server dedicati per tutte e tre le versioni (Pc, Ps3, Xbox 360), così da garantire, complice un netcode dalla stabilità già evidente, un'esperienza senza complicazioni. Lodevole dunque l'iniziativa del team e del publisher, intenzionato evidentemente ad intaccare il dominio dei mostri sacri del genere con un titolo supportato da buoni investimenti.



    Per quel che riguarda il gameplay vero e proprio, l'online di Homefront dialoga chiaramente con gli amanti dei First Person Shooter, mutuando un sistema di gioco classico ed una configurazione dei controlli altrettanto conosciuta. Sui campi di battagli si scontrano l'esercito Coreano e quello Statunitense, ancora nel pieno delle forze (con un gradevole espediente narrativo, il multi di Homefront è ambientato due anni prima della campagna Single Player, quando ancora le truppe degli Stati Uniti potevano rivaleggiare ad armi pari con le superpotenze orientali).
    Ovviamente fra i due schieramenti non ci sono differenze rilevanti: il dinamismo del gameplay è dato piuttosto dalle varie configurazioni con cui si può equipaggiare il proprio soldato. Diversamente da quanto accade in Bad Company 2, in Homefront non ci sono classi: ogni videoplayer può selezionare liberamente l'equipaggiamento, scegliendo fra una notevole quantità di bocche da fuoco (dalle funzioni piuttosto classiche), granate e Perks. Purtroppo questi ultimi non sono ancora stati mostrati, ma siamo sicuri che aggiungeranno pepe all'intera esperienza, già di per se piuttosto complessa. Scesi in campo, non ci vuole troppo tempo per accorgersi di qualche interessante espediente inserito dal team di sviluppo. I soldati potranno ad esempio utilizzare droni d'attacco e di ricognizione (rimanendo ovviamente esposti al fuoco nemico, quindi sarà opportuno trovare una posizione riparata o un compagno che ci guardi le spalle), ma alcuni giocatori possono equipaggiarsi con granate elettromagnetiche, in grado di investire droni e veicoli con un impulso in grado di metterli fuori gioco per qualche secondo. Il bilanciamento delle armi appare buono, e la conformazione delle mappe (due quelle mostrate ad oggi) sufficientemente varia per stimolare ora gli scontri ravvicinati, ora le schermaglie sulla distanza. Un'attenzione per i dettagli non comune colloca sia in Cul de Sac che in Farm (due mappe che supportano rispettivamente 16 e 32 giocatori) spawn point opportunamente posizionati e hot spot in cui si concentra il grosso dell'azione. Senza lesinare spazi adatti al camperaggio, in cui i cecchini possono appiattirsi a terra per qualche headshot da antologia.
    Ma la vera novità di Homefront è un'altra: dopo ogni partita l'utente non guadagna soltanto punti esperienza per salire di livello e scalare le graduatorie: accumula invece anche Battle Points. Una sorta di “valuta di guerra” da utilizzare direttamente in battaglia, per acquistare -on the fly- potenziamenti e veicoli. Invece di girovagare per la mappa in cerca di un'arma pesante, ad esempio, è sufficiente muoversi con il D-Pad in un comodo menù per comprare un lanciarazzi. Alla stessa maniera, ma stavolta nella schermata di Respawn, si possono spendere Battle Points per far comparire un mezzo, carro armato o elicottero Apache che sia. Una volta acquistato, il mezzo fungerà da Spawn Point per tutta la squadra, che potrà materializzarsi al suo interno.
    Ancora, è possibile addirittura richiedere bombardamenti e ricognizioni, per liberare zone assediate o garantire un vantaggio tattico a tutta la squadra.
    Inutile dire che un sistema del genere vivacizza non poco la progressione, aggiungendo per altro una notevole dimensione tattica allo scontro. Diluire le “spese” lungo il corso della partita può rappresentare una buona scelta per mantenere il match equilibrato, ma non è escluso che uno dei due team possa conservare i punti dei giocatori per riservare qualche sorpresa agli avversari, concertando un grosso assalto proprio quando le cose sembravano perdute.
    Alla prova con mano il sistema funziona, e rappresenta una gradevole aggiunta ad una struttura già collaudata, modellata su quella -celeberrima- di Call of Duty. Alcune imperfezioni, come l'impossibilità di salire al volo sui mezzi nel corso dell'azione (è possibile farlo solo dalla schermata del respawn), verranno probabilmente limate, e l'introduzione dei Perks incrementerà ulteriormente le variabili in gioco. Certo è che un sistema di tal fatta ha bisogno soprattutto di un matchmaking certosino, precisissimo e senza sbavature. Il rischio, altrimenti, è quello di trovare una squadra troppo avvantaggiata dal numero di Battle Points a disposizione. Vedremo come lavorerà il team su questo fronte, inserendo magari dei “limitatori” per evitare che la quantità di punti accumulati diventi l'unico parametro importante per decidere la vittoria.
    Prima di passare ad una rapida disamina tecnica, due parole sulle modalità di gioco, che sembrano abbastanza classiche. A conferma di ciò, per il momento l'unica presentata è “Ground Control”, ovvero la ben nota modalità “Zone”, in cui è necessario mantenere il controllo di punti strategici sparsi per la mappa. La particolarità di questa opzione, tuttavia, è che gli Hot Spot si spostano dopo un tot di secondi, garantendo così un discreto dinamismo a tutte le partite, ed evitando che il match finisca in stallo.

    Per quanto riguarda il comparto tecnico, Homefront si conferma visivamente ottimo anche in Multiplayer. Ovviamente gli effetti speciali e le gioie dell'illuminazione dinamica e dell'HDR vengono sacrificate sull'altare dell'ottimizzazione, ma il colpo d'occhio non risparmia qualche momento seriamente interessante. La complessità poligonale è più che buona, il reparto animazioni curato, e soprattutto la direzione artistica riesce a penetrare nell'immaginario del giocatore, recuperando dalla campagna principale locazioni cadenti, corrose dal conflitto.
    La fluidità non cede quasi, sostenendo anche gli scossoni di 32 omaccioni che si danno battaglia sul campo, ma in qualche caso alcuni rallentamenti compaiono fra le trincee. Fortunatamente, il team ha a disposizione ancora qualche mese per convincerli a ritrarsi.

    Homefront Il multiplayer di Homefront ha buone potenzialità per ritagliarsi un suo spazio nell'affollato panorama odierno. La conferma di server dedicati per tutte le versioni, ma soprattutto una struttura vivace e dinamica, che aggiunge alle conquiste di Call of Duty un sistema economico integrato, dimostrano non solo la discreta creatività del team di sviluppo, ma anche i buoni propositi del publisher. Avremo sicuramente occasione di sapere qualcosa di più, prima dell'uscita, su modalità, perks, e mappe disponibili, restate quindi sintonizzati per avere tutte le informazioni.

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