Anteprima Huxley

Due mondi si incontrano

Anteprima Huxley
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Così nasce un nuovo genere

    Il mondo dei MMORPG e quello degli FPS, su PC sono al giorno d'oggi sovraffollati ed abbondano di "titoloni" del calibro di World of Warcraft, Guild Wars, Dark Age of Camelot -e prossimamente- Starcraft Online, Warhammer Online e la terza espansione di World of Warcraft "Wrath of the Lich king" da una parte, Unreal Tournament, Rainbow Six, Conter Strike, Ghost Recon e Call Of Duty dall'altra.
    Tutti questi titoli hanno in comune -se così possiamo dire- mondi online che si sono scontrati a suon di espansioni, add-on e chi più ne ha più ne metta pur di accaparrarsi il podio del "gioco multiplayer definitivo". Attenendoci alla pura legge dei numeri non possiamo non ammettere che WoW risulta il MMORPG per eccellenza, mentre Unreal, R6, Counter Strike e CoD -dal concept completamente diverso tra loro- si sono divisi e si dividono quasi equamente il mercato.
    In questi campi, dove la concorrenza è altissima, uno sviluppatore come Webzen -ad esempio- non può far altro che tentare una strada alternativa per guadagnare l'interesse dell'utenza e fuggire abilmente alla concorrenza diretta: parliamo di Huxley.
    Resta quindi da chiedersi su quale campo di battaglia combatterà Huxley: Sparatutto? Non proprio... Rpg? Nemmeno; sarà un cosiddetto Persistent Online Shooter, qualcosa di vagamente simile a Tabula Rasa (Clicca QUI per leggere la nostra recensione) seppur -almeno per le premesse- estremamente più vasto e sofisticato.
    Webzen, annunciando l'uscita per il tardo Novembre di quest'anno su PC ed Xbox 360 (le due piattaforme, secondo voci non confermate potrebbero condividere i server), si ripromette infatti di non prendere troppa ispirazione dall'opera di Richard Garriot che, se vogliamo dirla tutta, non è stata del tutto convincente per quelle che erano le promesse del team di sviluppo.

    Due giochi in uno?

    Per spiegare meglio cosa sia o non sia un Persistent Online Shooter è d'uopo precisare che si tratterà di un "mix" tra MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game) ed FPS (First Person Shooting).
    Ciò vuol dire che nel mondo online dove si andrà ad accrescere fama e potenza del nostro neonato personaggio, ci si dovrà scontrare con altri "player" che come noi cercano ricchezza e gloria a colpi di "Collein", "Mirage" e "Discodia Assault Rifle" piuttosto che di spada, magie ed evocazioni in un mondo post-apocalittico, dominato dai Sapiens e dagli Alternatives.
    Si dovrà perciò sfoggiare tutta la nostra abilità di cecchini (o distruttori di massa, in base alle "vocazioni") ed accaparrarsi la benevolenza degli NPC che provvederanno ad assegnarci quest d'ogni genere nel cataclisma in cui verremo catapultati appena dopo aver scelto con cura le fattezze del nostro alter-ego digitale; entrambe le fazioni -precisiamo per dovere di cronaca- presentano la facoltà di creare personaggi maschili e femminili anche se questa scelta, a conti fatti, influirà soltanto in quanto mero valore estetico per il giocatore.
    In Huxley si potrà scegliere una tra tre classi: l'ENFORCER, categoria pesantemente equipaggiata che ricorda molto da vicino i classici "tank", l'AVENGER, una via di mezzo ed il PHANTOM, la piu leggera unità d'azione adibita all'offesa a lungo raggio. Queste classi determineranno, oltre allo stile di battaglia, anche la tipologia d'accessori che potremo utilizzare.
    L'ultimo lavoro della Webzen si sviluppa su varie locazioni che includeranno veicoli, mostri, Npcs (Not Playing Characters-intelligenze artificiali non giocanti, appunto) e i PG (noi!) in un mondo online che supporterà fino a 5000 persone nelle due maggiori città presenti nel gioco.
    Le città saranno l'unica locazione in cui comprare oggetti, socializzare con altri players ed ottenere le quest, fondamentali nel computo dell'esperienza necessaria per accrescere le abilità di cui ciascun personaggio sarà dotato.
    Qui, inoltre, si potrà ottenere una proprietà immobile -una casa- qualora la pecunia virtuale ce lo permettesse: lo spazio occupato dalla proprietà potrà essere viabile anche agli altri giocatori. Se si riesce ad essere cosi abbienti si potrà addirittura mettere l'equipaggiamento nell'armadio della propria camera.
    Come in ogni buon MMORPG -o POS in questo caso- le parti dell'equipaggiamento potranno essere comprate, trovate a seguito di missioni di caccia o esplorazione ed infine "craftate" ovvero create da zero partendo dalle materie prime; per farlo ci sarà richiesta una particolare abilità che verrà sviluppata -a seconda dell'uso- con il prosieguo dell'avventura.
    In questo universo gli umani si sono mutati in due razze opposte, gli Alternatives e i Sapiens. La battaglia alla sopravvivenza è strettamente legata alla Lunarite, una promettente risorsa energetica bramata da entrambe le razze. Per preservare la propria specie e garantirsi il dominio assoluto del pianeta le fazioni si scontreranno l'una contro l'altra in battaglie campali che vedranno la partecipazione massima di ben 200 giocatori (100 vs 100).
    Alla creazione del personaggio bisognerà decidere da che parte stare. Dalla parte dei Sapiens, che a loro volta si dividono in due specie: una conosciuta come ONE -gli umani puri- e l'altra come SYN, piccole mutazioni degli umani.
    Dall'altra abbiamo gli Alternatives, che si dividono in: Alteraver ed Alternix.
    Il modelling del personaggio è vastissimo ed a questo proposito gli sviluppatori hanno voluto assicurarci che, nonostante la possibile presenza di 5000 giocatori per città, sarà molto difficile incontrare due piuttosto che tre persone con le stesse sembianze; un aspetto che, personalmente, riteniamo molto importante. Sicchè, decisa la fazione ci si dovrà sbizzarrire con l'unicità del nostro piccolo eroe, andando a decidere colore di capelli, taglio, lunghezza, tipo di occhi, ecc.
    Durante il gioco è inoltre possibile scegliere un logo per la propria squadra/gilda e usarlo come tatuaggio.
    Fuori dalle città sarà possibile progredire nelle missioni, combattendo mostri o ingaggiando guerriglie contro altri giocatori, per un PvP che supportera sino a 200 giocatori in epici scontri 100 vs 100.
    Le "armi dei delitti" saranno evoluzioni delle classiche pistole: Rifle, Machine Gun, Shotgun, Optical Rifles e chi più ne ha più ne metta. Nell'eventualità che queste "semplici" armi da fuoco non facessero al caso nostro potremo sempre optare per molto meno ortodossi lanciamissili tra i quali spiccano Inquisitor e Regulator, i cui nomi sono già tutto un programma.
    L'alternativa allo scontro diretto saranno i veicoli, vere e proprie armi di distruzione di massa utilizzabili tanto per i combattimenti quanto per gli spostamenti: nei battlegrounds che si svilupperanno, infatti, dubitiamo potrebbe essere consigliabile camminare tranquillamente esponendosi all'inevitabile tiro dei cecchini.
    Ma,-perchè c'è sempre un ma- per guidare i veicoli sarà necessaria una licenza, una patente. Per ottenerla dovremo superare varie prove e portare a termine molte missioni: unico modo per "salire in groppa" al nostro destriero d'acciaio.
    La rivoluzione di Huxley -se di rivoluzione possiamo parlare- sta quindi nelle meccaniche del gameplay dove, anzichè selezionare un incantamento piuttosto che un attacco fisico da un menù ed aspettare che il nostro beniamino faccia tutto da se, starà al giocatore in prima persona muoversi, sparare e combattere. La riuscita della missione sarà perciò merito della sola mira "reale" del player e dalle sue capacità di sopravvivenza.
    Molto importante, infine, specificare che da quanto si sia potuto osservare dai primi trailer in-game della produzione il titolo sembra strizzare l'occhiolino alle meccaniche frenetiche di Unreal Tournament, in tutte le sue sfaccettature.

    Nulla di nuovo sul fronte tecnico

    Per quel che riguarda il comparto tecnico, possedendo solo un riscontro filtrato da qualsivoglia alterazione -volontaria o involontaria- data dalla promulgazione tramite media (screenshot, trailer in game...), non possiamo sbilanciarci in giudizi o previsioni qualitative d'alto livello, in quanto decisamente premature.
    Ciò che possiamo dire, tuttavia, è che l'ultima creazione Webzen sarà dotata -come oramai sin troppe produzioni- del sempreverde Unreal Engine 3 che, dalle prime occhiate, pare darà ad Huxley una connotazione scenografica molto simile a quella di Unreal Tournament anche se, molto probabilmente, non nella sua ultima incarnazione.
    Ne consegue una modellazione poligonale dei personaggi ricca e curata a scapito però del comparto animazioni che farà solo l'indispensabile per far sembrare quantomeno umane le gesta in-game. Anche veicoli ed elementi poligonali presenti nelle arene paiono, a prima vista, realizzati discretamente e, dove la frenesia di gioco non aiuta, discreti effetti luce e particellari, la buona qualità delle texture ed una mssiccia applicazione di shader e normal map dovrebbero dare una marcia in più al look degli scenari facendoli apparire, piuttosto che mere arene da combattimento, dei veri e propri paesaggi.
    La peculiarità del titolo, almeno sulla carta, sarà gestire tutta questa mole di strutture/personaggi (fino a 200 in contemporanea in battaglia e 5000 nelle città, ricordiamolo) in tempo reale e -si spera- senza vistosi cali di frame rate (hardware permettendo).
    Per quel che si è potuto vedere, e per l'affidabilità di un video in streaming, diciamo che momentaneamente pare andare tutto per il verso giusto, vuoi anche per la quasi completa assenza di interattività con gli scenari e dell'implementazione di una fisica credibile legata agli oggetti ed ai corpi (il ragdoll post mortem, ad esempio).

    Huxley Le produzioni come Huxley sono, in primis per il team di sviluppo, una vera e propria scommessa: qualora ogni elemento del gameplay non venisse soppesato e limato in maniera certosina non ci si troverebbe più in mano un abile "remix" tra MMORPG ed FPS ma un prodotto a metà, castrato in entrambi i generi d'appartenenza. Il mondo delle innovazioni, purtroppo, abbonda di false speranze ed il minimo passo falso di Webzen potrebbe aggiungere un'ulteriore pezzo alla collezione; non avendo ancora la possibilità di testare con mano il titolo, nemmeno in una sua versione beta, non ci rimane che aspettare e seguire il flusso continuo dell'informazione che, in ultima analisi, ci saprà dire se Huxley avrà davvero le carte in regola per mettere in atto la rivoluzione che promette o se sarà soltanto uno tra i tanti titoli a produrre molto rumore ma pochi risultati.

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