Anteprima Just Cause 3

Da un successo inaspettato a un terzo capitolo molto atteso

Anteprima Just Cause 3
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Il secondo capitolo di Just Cause forse non sarà stato un capolavoro assoluto, ma resta ancora oggi un ottimo titolo, che ha saputo farsi rispettare ed attrarre una considerevole fetta di pubblico grazie ad un gameplay divertente e alla sua irresistibile carica adrenalinica. Pur basandosi su una storia tutt'altro che memorabile e su dinamiche di gioco che - apparentemente - aderivano con una perfezione quasi fastidiosa agli stilemi classici che da anni dominano la struttura dei free-roaming, la chiassosa creatura di Avalanche Studios si è saputa distinguere per il suo stile sopra le righe e per la libertà di azione lasciata al giocatore. Dopo cinque lunghi anni dalla pubblicazione di Just Cause 2, il team svedese ha finalmente svelato al mondo intero le prime informazioni su quello che sarà il terzo capitolo della saga. Il risultato pare basarsi interamente su una versione potenziata a dismisura dell'impianto ludico storico della serie, un prodotto che ha imparato dai propri "errori" ed è ora pienamente consapevole dei propri punti di forza.

    Azione distruttiva

    Just Cause 3 probabilmente non rappresenterà un capitolo di rottura, per la serie sviluppata da Avalanche Studios. Ma in effetti, le avventure di Rico non sono mai state foriere di particolari rivoluzioni nel loro genere di riferimento. Ciò che aveva reso i precedenti capitoli così appetibili per il pubblico era la loro vena caotica, i loro eccessi ed il divertimento da essi derivante. Just Cause 3 non fa eccezione: il titolo, nelle idee degli sviluppatori svedesi, dovrebbe donare alla serie una rinnovata e smisurata follia distruttiva. Forti di uno sviluppo decisamente più calmo e ragionato rispetto alla media del mercato attuale, i ragazzi di Avalanche Studios hanno lavorato alacremente sia sul motore grafico del gioco, che già dalle prime immagini diffuse in rete ci è sembrato capace di offrire un ottimo colpo d'occhio ed una notevole qualità, che sul potenziamento di tutti gli elementi che hanno regalato notorietà alla serie: la grande libertà di azione e la possibilità di eseguire azioni spettacolari, improbabili ed estremamente distruttive. Il setting, pur mantenendo un'importante coerenza tematica con quelli dei capitoli precedenti, è completamente nuovo e più vasto che mai: Medici è un'isola fittizia che raccoglie al proprio interno caratteristiche estrapolate da varie location del mediterraneo; un ulteriore passo in avanti dal punto di vista del level design e della complessità delle ambientazioni, più variegate rispetto al passato. L'isola è sotto il giogo di una feroce dittatura, e come al solito spetterà a noi il compito di liberare la popolazione locale e riportare la pace sul territorio. A colpi di lanciarazzi e facendo esplodere tutto, chiaramente. Mentre le altre produzioni cercano di far leva su una storia interessante o su un gameplay innovativo e particolare, Just Cause 3 continua a puntare sull'immediatezza, potenziando tutti gli aspetti che hanno fatto la fortuna del secondo capitolo. La terza avventura della serie ci permetterà, ad esempio, di agganciare fra loro fino a tre oggetti o persone diverse, moltiplicando esponenzialmente il numero di combinazioni con cui creare scompiglio nella mappa di gioco: se legare un missile o una jeep ad una persona era divertente, immaginate quanto potrà esserlo agganciarli tutti e tre insieme. Le possibilità distruttive offerte da questo tipo di meccanica sono innumerevoli, e lasciano ampio spazio all'inventiva del giocatore; un'esperienza che si preannuncia ancora più appagante, straripante di fugaci attimi densi di soddisfazione. Buona parte del lavoro del team si è concentrato sul perfezionamento della fisica, delle animazioni e della loro fluidità, senza però smettere di cercare modi alternativi per rendere ancor più appetibile ed accessibile l'offerta. La natura esagerata e sempre sopra le righe della serie è perfettamente rappresentata dalla presenza - oltre a quella dei classici rampino e paracadute - di una fantastica tuta alare. Grazie ad una fisica assolutamente improbabile ma funzionale alla causa, utilizzandola ci ritroveremo praticamente a volare nei cieli di Medici, pronti a piombare sui nemici dall'alto per una nuova dose di azione.

    Gli sviluppatori hanno voluto creare un prodotto interamente basato sugli aspetti più riusciti del capitoli precedenti, spogliando l'impianto ludico di tutti i - pochi - elementi che continuavano ad essere ancorati ad una visione più seriosa e verosimile del medium videoludico: se fosse un film, insomma, questo Just Cause 3 sarebbe pane per i denti del buon Michael Bay. Nel precedente capitolo potevamo chiamare veicoli di ogni tipo, aumentando a dismisura il nostro potenziale distruttivo pagando con i soldi accumulati durante le nostre scorribande. Questa particolarità tornerà anche in Just Cause 3, ma con una piccolissima differenza: sarà tutto gratis, e potremo chiamare qualunque tipo di supporto o veicolo senza nessuna ripercussione negativa sulle nostre finanze virtuali. Questo, probabilmente, per invitare il giocatore a sperimentare ed usare qualunque mezzo possibile per mettere a ferro e fuoco gli avamposti nemici o, più in generale, qualunque cosa gli capiti a tiro. Per evitare di rendere il gioco troppo semplice e sbilanciato, i ragazzi di Avalanche hanno pensato di rendere il grado di sfida estramente scalabile, tarando (o almeno, provando a farlo) con precisione un'IA direttamente proporzionale alla nostra potenza di fuoco. Un concetto difficile da applicare e bilanciare, che potrebbe fare la differenza fra un gameplay vincente o fallimentare a seconda di come verrà implementato. Per supportare a dovere questo tipo di novità, sono stati fatti passi da gigante anche per quanto riguarda la gestione delle esplosioni e la distruttibilità del'ambiente circostante. Il concept portato avanti dal team di sviluppo per Just Cause 3, però, ha poco a che vedere con l'altisonante "levolution" di Battlefield: in Just Cause 3 l'esagerazione è all'ordine del giorno, e la nostra opera di distruzione sarà spesso e volentieri accompagnata da reazioni a catena capaci di alimentare ulteriormente la nostra opera distruttiva, con fondamenta che crollano, esplosioni multiple e detriti che cadono ovunque. Nonostante la natura "next-gen" del progetto, questo tipo di feature sembra decisamente pesante da gestire, forse un po' troppo anche per le nuove console casalinghe, che potrebbero dover scendere a qualche minimo compromesso per mantenere adeguate le performance del titolo. Speriamo di sbagliarci, perché questa sembra essere una delle caratteristiche fondanti del pacchetto messo insieme dai ragazzi Avalanche Studios. Visto il grande lavoro fatto sul motore di gioco (a quanto pare riscritto completamente, senza riciclare niente del vecchio), contiamo in una buona ottimizzazione e scalabilità del tutto, caratteristica fondamentale per ogni engine grafico che si rispetti. A ribadire la primaria importanza della distruttibilità, infine, ci penserà anche l'arsenale in dotazione al nostro alter ego digitale: oltre a numerose armi incredibilmente potenti e distruttive (come lanciarazzi multipli a ricerca) avremo a disposizione una quantità infinita di C4, un esplosivo al plastico di cui potremo piazzare fino ad un massimo di cinque cariche contemporaneamente.


    Just Cause 3 Just Cause è cresciuto, ed ha imparato molto dal proprio passato. Se hai dei punti di forza così evidenti, devi assecondarli più che puoi, metterli al centro dell'esperienza ludica ed evitare che questi vengano soffocati da una struttura di base tutt'altro che innovativa. Già il secondo capitolo aveva tracciato una strada ben delineata per la serie, un percorso che ha lentamente eliminato dalla serie ogni traccia di buon senso in favore di una ricerca quasi ossessiva per la spettacolarizzazione a tutti i costi. La possibilità di chiamare qualunque tipologia di mezzo in qualsiasi momento, la presenza di una tuta alare che, grazie ad una fisica volutamente improbabile, ci consentirà praticamente di volare in giro per la mappa (aiutandoci di tanto in tanto con il rampino, chiaramente) ed il lavoro svolto per migliorare le distruttibilità degli ambienti sono piccoli tasselli di un puzzle ben definito e chiaro nelle menti degli sviluppatori. Pur non avendo elementi sufficienti per dare un giudizio circostanziato sulla sua effettiva qualità, l'anello debole della produzione ci è sembrata ancora una volta la trama. Niente di nuovo sotto il sole, comunque, la serie non ha sicuramente fatto breccia nei cuori dei videogiocatori per la qualità della narrazione. L'annuncio di Just Cause 3, se tutto andrà secondo i piani dei ragazzi di Avalanche Studios, potrebbe essere quindi un'ottima notizia per tutti coloro che, giocando ai giochi free-roaming, preferiscono darsi alla distruzione immotivata piuttosto che seguire la trama: ora potrete unire l'utile al dilettevole, facendo entrambe le cose conteporaneamente. Non male, vero?

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