Anteprima Kakuto Chojin

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Anteprima Kakuto Chojin
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Lo sviluppatore

Kakuto Kojin è sviluppato da
Dream Publishing, software house giapponese fondata nel 2000 da Seiichi Ishii,
già in precedenza designer per la serie di Tobal su playstation e The Bouncer su
PS2.

Il gioco

Kakuto Kojin nacque originariamente come una demo grafica, utilizzata per
mostrare le potenzialità grafiche della console. Allora il nome di quello che
poi sarebbe stato Kakuto Kojin era Project K-X e molti si chiedevano come mai,
viste le potenzialità, non fosse diventato un picchiaduro a tutti gli effetti.
Evidentemente devono averci pensato molto anche i programmatori della Dream
Publishing, vista la piega che poi ha preso il progetto. A primo acchito Kakuto
Kojin pare il classico picchiaduro 3D, con un discreto numero di personaggi tra
cui scegliere il proprio. Quello che lo rende particolare rispetto agli altri è
lo stile piuttosto tetro e cupo delle ambientazioni e l'estrema cura che i
programmatori hanno riposto nella resa, sia a livello di caratterizzazione, sia
per quanto riguarda le animazioni, dei protagonisti. Alla prova del pad, il
gioco risulta piuttosto immediato e godibile. I combattenti rispondono piuttosto
velocemente ai comandi che gli impartirete e il compiere qualche combo di una
certa efficacia non risulta eccessivamente difficile, neanche per un
principiante. Ogni pulsante del pad è associato ad un arto del lottatore e la
pressione ripetuta e combinata di questi vi permetterà di scaricare sui vostri
avversari mosse combinate dagli effetti devastanti. Discrete le collisioni anche
se comunque migliorabili. Buona la velocità di gioco e la sensazione generale di
immedesimazione nel combattimento corpo a corpo che Kakuto Kojin è in grado di
offrire al giocatore fin dalle prime battute.

Tecnicamente
parlando

I lottatori di Kakuto Kojin
possono contare, come si accennava poc'anzi, su una realizzazione ottima. I
modelli sono molto belli, realizzati con un gran numero di poligoni e abbelliti
da texture dettagliate e molto definite. Le animazioni sono generalmente molto
buone e realistiche e si nota chiaramente l'utilizzo di tecniche di
motion-capture. In qualche frangente la qualità delle animazioni degrada,
mostrando una certa legnosità, ma visto che la versione del gioco da noi provata
all'X02 era tutt'altro che definitiva, pensiamo di poter attribuire questo
difetto ad un vizio di gioventù e speriamo che venga risolto nella versione
finale. Molto belle e decisamente realistiche le espressioni facciali dei
personaggi, che variano a seconda della situazione in cui il lottatore è
coinvolto, passando dal dolore per un colpo subito alla gioia della vittoria del
round o dell'incontro. Decisamente pregevole anche il bump mapping applicato
sulle texture del corpo dei personaggi, che ne rende particolarmente realistica
la pelle, soprattutto l'effetto del bagnato dovuto al sudore. Stessa cura non
si può dire sia stata riservata alle ambientazioni di gioco, nelle quali si
svolgono i combattimenti veri e propri. Oltre ad essere decisamente limitate
come estensione rispetto a quelle immense di Dead or Alive 3, appaiono
decisamente poco originali ed ispirate. Ci riserviamo comunque di visionare e
giocare approfonditamente una versione finale del gioco per renderci conto dei
miglioramenti che speriamo vengano apportati, miglioramenti che potranno rendere
questo Kakuto Kojin un gran bel gioco.

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