Anteprima di Kingdom Hearts: 358/2 Days

Quando il regno diventa troppo grande per un solo schermo...

Anteprima di Kingdom Hearts: 358/2 Days
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  • DS
  • Meglio Kingdom Hearts 3 o 3 Kingdom Hearts?

    Qualche mese fa, quando il mondo era ormai pronto all’arrivo del terzo capitolo della saga RPG di Kingdom Hearts, molti rimasero non poco sorpresi di fronte a ciò che, in realtà, venne annunciato. Square-Enix non si era affatto dimenticata della sua epopea, perfetto cross-over e punto d’incontro tra le meccaniche rpg di Final Fantasy e l’universo immaginario Disney. Tre, infatti, erano i nuovi episodi in via di sviluppo, ma a sorprendere furono le piattaforme verso le quali questi si sarebbero rivolti. Tra tutti quello che fece maggior scalpore fu Kingdom Hearts Coded diretto ai telefoni cellulari di ultima generazione, seguito dalla presentazione di Birth By Sleep, ideato per il portatile Sony, e dal 358/2 Days (la cui pronuncia inglese è Three Five Eight Days Over Two), qui preso in esame.
    A distanza di quattro anni dalla release giapponese di Chain of Memories, la saga di Square-Enix è pronta dunque a tornare su una console Nintendo. Presentato per la prima volte al Tokyo Game Show del 2007, Kingdom Hearts 358/2 Days non ha mancato l’appuntamento con quello di quest’anno presente, addirittura, in forma giocabile.

    Spin-off, ma fatto da buone mani.

    Nonostante si tratti pur sempre di una produzione Square-Enix, venuti a conoscenza dello sviluppatore, la poco conosciuta H.a.n.d., è facile farsi prendere dal panico e iniziare a pensare che al DS, non solo è toccato l’ennesimo spin-off, ma che vedrà comparire sui suoi fieri due schermi la pecora nera di una saga illustre. Tuttavia, ancor prima di un’esplicativa prova su strada, due conferme allontanano in modo deciso questi cattivi e nefasti presagi. La direzione del titolo è stata affidata a Tetsuya Nomura e ad aiutarlo nel compito ci penserà Tomohiro Hasegawa. Se non siete soliti consultare i crediti dei videogiochi che portate a termine, sappiate che i due hanno collaborato, tra gli altri, alle creazioni di Chrono Trigger, Super Mario RPG, Parasite Eve, Final Fantasy X, The World Ends With You e, naturalmente, dei precedenti episodi di Kingdom Hearts. L’esperienza, tirando le somme, non manca di certo ai due, che tra l’altro sin dall’inizio del progetto hanno avuto le idee chiarissime su cosa volessero sviluppare e sulle direzioni da intraprendere.
    Il primo punto saldo del titolo, in comune con gli altri due nuovi Kingdom Hearts, è la sua natura di spin-off. Nella timeline della saga, 358/2 Days va a inserirsi esattamente tra il primo e il secondo capitolo (pubblicati entrambi su PS2). Sora, come ben sapranno i fan, diventato un Heartless, ha conseguentemente dato origine al suo corrispettivo Nessuno, Roxas, che per l’occasione sarà il protagonista dell’avventura. Come i più classici eroi del genere JRPG, anche lui non conosce nulla del suo passato e, avvicinato da alcuni individui, deciderà di entrare nella famigerata Organization XIII. Passando le sue giornate nella Città Di Crepuscopoli, diventerà amico di Axel, che alimenterà ulteriormente i dubbi sulla misteriosa vita di Roxas. I 358 giorni menzionati nel titolo, non sono certo lì a caso: sarà questo il lasso di tempo attraverso il quale si diramerà la vicenda e il tempo che impiegherà il protagonista del gioco a ricomporre, pezzo dopo pezzo, il suo misterioso passato.

    Adesso basta crescere.

    Nomura stesso, entrando nel merito del suo lavoro, ci ha messo a conoscenza del cambiamento del tema di fondo della storia. Nei capitoli per PS2 e GBA il viaggio era il cardine dell’esperienza videoludica, ponendo l’utente di fronte a una sorta di romanzo di formazione interattivo. L’eroe-adolescente attraverso veri e propri riti di passaggio, esplicitati ulteriormente da boss di fine dungeon e level-up vari, si scontrava con nuove difficoltà e di luogo in luogo aumentava il suo bagaglio di esperienze, riuscendo infine a diventare, se non “grande”, quanto meno più saggio. Su DS la tematica del viaggio è totalmente venuta a mancare. Roxas infatti non sarà il classico eroe errante che di villaggio in villaggio porta la pace e la serenità. Sarà l’Organization XIII ad affidargli varie missioni che lui, accompagnato dal fido Axel, dovrà portare a termine scontrandosi con nemici sempre più potenti.
    Come di consueto, invece, non mancheranno affatto le ambientazioni e i personaggi legati al marchio Disney. Anche in questo caso Nomura, tempo addietro, affermò che gli incontri con le celebrità dei cartoni animati sarebbero state leggermente diverse rispetto a quanto visto nelle avventure di Sora, ma, al momento, è impossibile capire esattamente a cosa volesse riferirsi il direttore del titolo.

    Single player e...

    Come detto nell’introduzione, al Tokyo Game Show di quest’anno era possibile, finalmente, mettere le mani su una versione giocabile dell’atteso titolo Square-Enix.
    Nonostante le variazioni avvenute a livello tematico, il gameplay è rimasto pressoché invariato: abbiamo sempre a che fare con un action-rpg tridimensionale in terza persona fatto di punti salute, magia e incredibili attacchi speciali.
    La demo disponibile vedeva Roxas, comandato dall’utente, e Axel, guidato dagli algoritmi della CPU, muoversi in uno scenario cittadino con tanto di scontro con il boss di fine livello.
    Come era già stato anticipato, 358/2 Days, non sfrutta affatto le peculiarità tattili dello schermo inferiore del DS. L’azione vera e propria verrà visualizzata su quello superiore e Roxas potrà essere manovrato solo utilizzando la cara e tradizionale croce direzionale, mentre i rimanenti tasti svolgono le altre funzioni. Con la A si utilizza l’attacco standard, con la Y si effettua la parata, la B permette di spiccare agili salti e la X, infine, è il tasto adibito agli incantesimi magici o attacchi speciali vari. I dorsali inoltre, sono utili per richiamare velocemente il menù e per riposizionare la telecamera alle spalle dell’eroe. Al touch-screen è invece stato affidato il compito di visualizzare il solito elenco di statistiche varie e l’immancabile mappa. Inoltre picchiettando sul display, sarà possibile ruotare manualmente la camera, ma è inutile sottolineare come l’operazione sia praticamente impossibile da effettuare durante le battaglie, quando le nostre mani saranno già impegnate tra croce direzionale e pulsanti vari.
    Durante la prova in single player, era possibile testare il sistema di lock-on automatico, che permette a Roxas di concentrare i propri attacchi solo sul nemico selezionato. Purtroppo, anche a causa di qualche problema alla camera virtuale, il sistema ha dato, seppur in rari casi, qualche problema. Ottima, invece, è subito sembrata l’I.A. che controlla il vostro alleato: capace di seguirvi senza mai incappare in tragici incastramenti, esso è risultato effettivamente utile durante gli scontri con i vari nemici.
    Il livello, conclusosi poi con lo scontro contro un’enorme armatura oscura, di tanto in tanto presentava qualche semplice enigma. Facile ipotizzare l’intenzione degli sviluppatori di evitare la monotonia spezzando, speriamo saggiamente e con puntualità, l’azione frenetica con qualche prova per il cervello.

    ...multiplayer. Un Kingdom Hearts che non vuole farsi mancare nulla.

    Vera ciliegina sulla torta di questa edizione per DS, tuttavia, sarà la modalità a più giocatori. In quest’ambito la storia che sottende l’esperienza in singolo verrà completamente estraniata. Fino a quattro amici potranno selezionare altrettanti rappresentanti dell’Organization XIII, tutti naturalmente caratterizzati da diversi parametri e armi, per completare diverse missioni. Gli sviluppatori hanno creato un’esperienza per certi versi molto simile a quanto già visto nello sperimentale The Legend of Zelda: Four Swords. I quattro, infatti, non potranno fare a meno di collaborare per sconfiggere i nemici e per superare alcuni puzzle, ma al tempo stesso non perderanno occasione per competere tra loro quando si tratterà di accaparrarsi un particolare item o di piazzarsi primi nella classifica che riassume i vari score alla fine di ogni missione. Come ipotizzabile, inoltre, parte degli oggetti raccolti nella modalità a più giocatori, saranno riutilizzabili in quella in singolo.
    Infine una nota la merita il comparto grafico del titolo, capace di sorprendere. Sebbene alcuni ambienti paiano un po’ spogli, per quanto comunque di dimensioni ragguardevoli, il motore grafico riesce a mantenere sempre un’ottima fluidità, anche in multiplayer, anche quando si tratta di gestire più modelli poligonali. Inoltre questi, non solo possono sfoggiare un ottimo character design, sia che si tratti di Roxas e compagni che dei nemici, ma sono tutti realizzati degnamente e dotati di una buona quantità di particolari.

    Kingdom Hearts: 358/2 Days Kingdom Hearts si prepara a un ottimo debutto sulla console a due schermi. Nonostante qualche problema al sistema lock-on e alla telecamera virtuale e nonostante siano numerosi i dubbi da sciogliere, è innegabile che il lavoro svolto fino a qui sia degno di lode. Il motore grafico fa miracoli e il sistema input, per quanto tradizionale e scontato, fa il suo dovere. I fan della saga, insomma, sono avvertiti: sia da soli che in compagnia, 358/2 Days promette di monopolizzare tanti pomeriggi. La release giapponese è prevista per il 2009, solo allora potremo sapere se varrà la pena aspettare, e sperare, per una data PAL o se Square-Enix è incappata in una rocambolesca caduta a pochi passi dal traguardo. Ad oggi comunque, quest’ultima ipotesi sembra veramente di difficile realizzazione.

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