Anteprima Lair

Primo volo sul dorso del drago Factor Five

Anteprima Lair
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  • PS3
  • Giù dall' X-Wing e in sella ad un drago, Factor five ci riprova

    Factor Five e Sony presentarono al Tokio Game Show del 2005 quello che agli occhi della maggiorparte dei fan Ps3 apparve come uno dei primi titoli davvero in grado di sfruttare il potenziale della console, forte sopratutto di un'idea portante piuttosto accattivante. Non c' è da stupirsi vista la massima rivalutazione del fantasy che si è sviluppata in questi ultimi anni, tanto nella letteratura quanto nella cinematografia, ed infine anche nei videogames.
    Lair si era mostrato infatti come una sorta di simulatore di volo con un'ambientazione assai atipica per il genere, ed un "mezzo" tutt'altro che standard: il giocatore avrebbe dovuto cavalcare un drago per salvare le sorti di un regno fantastico. Uno stile convincente ed un trailer sapientemente costruito avevano emozionato in molti.

    Oggi, due anni dopo la presentazione officiale, giunge il momento della "resa dei conti". Purtroppo Lair sembra essere uno di quei titoli in cui le aspettative del pubblico vengono disattese in gran parte (se non in toto): almeno questa è la sensazioen che si è avuto giocando brevemente ad una beta ufficiale rilasciata alla stampa da Sony. Certo, la valutazione definitiva potrà essere proclamata solamente dopo aver valutato attentamente la versione finale del prodotto Factor 5, ma al momento la situazione non è delle più incoraggianti.

    Un drago di tecnicna ? Mah.....

    La preview code analizzata, si spera, non dovrebbe rappresentare nel comparto tecnico il punto finale dello sviluppo. Accanto a qualche effetto di luce/ombra degno di nota il motore grafico fa acqua da tutte le parti.
    Innanzitutto i cali di frame sono continui e sebbene non fastidiosissimi è difficile non notarli: questi sono da attribuire ad una calibratura sbagliata nella creazione del motore di gioco, che gestisce con disinvoltura i panorami su lunga distanza ma fallisce nelle situazioni più concitate, ad esempio quando il drago vola a bassa quota (se ricordate era un problema che presentavano molti simulatori di volo).
    Altri problemi sorgono in particolare sotto l'aspetto puramente cromatico: la palette di colori scelta è decisamente fuori luogo. Non tanto perchè brutta in senso stretto ma perchè stanca l'occhio e lo satura con un effetto ruggine eccessivamente marcato.
    Sempre restando in tema di tecnica la parte migliore del gioco riguarda ovviamente i draghi, dotati di texture ed animazioni molto belle ed in grado di creare anche un certo realismo (per quanto strano possa sembrare) nelle situazioni di volo.
    Insomma, nonostante lo stile generale dei modelli e del chara design abbia qualche picco d'ispirazione, se inserito nel contesto di questa nuova generazione Lair soffre per un livello di programmazione abbastanza arretrato.

    Caduta libera....

    Eppure saremmo tutti pronti a sorvolare, è proprio il caso di dirlo, i difetti tecnici e altre problematiche pur di avere davanti a noi un titolo discretamente giocabile... purtroppo è proprio in questi due frangenti che il nostro drago precipita rovinosamente.
    L'idea di poter cavalcare un drago muniti di Sixaxis è di certo una splendida opportunità, e in tanti si saranno prefigurati voli a rotta di collo con un'immersione massima e adrenalina alle stelle. Proprio il sistema di controllo però è il grande problema di Lair. Le fasi in volo sono controllate solo attraverso i movimenti nello spazio del pad, il che produce due problematiche piuttosto importanti: innanzitutto non riusciamo a capire perchè non inserire la possibilità di pilotare anche attraverso il classico analogico. Così facendo si sarebbe riusciti ad accontentare una larga fascia di utenza in più, dai giocatori non propriamente avvezzi ai nuovi sitemi di controllo fino a chi, semplicemente, gradirebbe giocare tenendo i polsi non in tensione. Del resto senza un'adeguata preparazione e vista la notevole sensibilità del sistema di controllo, mantenere il bestione in assetto è impresa complessa, e non sarà raro distendere involontariamente i muscoli e ritrovarsi in una folle picchiata.
    La situazione continua a precipitare anche quando si tenta di analizzare il gameplay del titolo. Lair è un action game in terza persona e fin qui nulla da stupirsi, da anni questo genere colleziona giochi splendidi pur mantenendo intatte delle dinamiche d'azione non certo nuovissime: basta un pò di scelta ed una buona fluidità a garantire un minimo di godibilità in questi casi. Sfortunatamente la giocabilità di Lair non è in grado di mostrarsi al passo con i tempi: lo schema di gioco appare, al momento, banale e troppo monotono, e tutta la verve del prodotto risiede nei pregi di un'ambientazione innegabilmente ricca di fascino. A livello ludico, in ogni caso, si possono distinguere due fasi: una parte in volo ed un'altra a terra. La prima è minata da un'eccessiva ripetitività: il compito dell'utente è per lo più quello di inquadrare i nemici, tempestarli di palle di fuoco e guardarli cadere rovinosamente. Non pare servire a molto l'inserimento di nuove "mosse" sbloccabili avanzando nel gioco (per inciso sempre più frustranti da eseguire), così come la possibilità di effettuare particolari instant kill (alla stregua di quelle viste in God of War, con tanto di QTE da eseguire): la pratica blastatoria nei cieli di Lair annoia velocemente, nonostante la gran varietà di avversari (il fatto che catapulte e navi volanti affollino i cieli non cambia la situazione).

    Le parti di combattimento a terra sono ancora peggiori di quelle in volo, e mettono in luce problemi notevoli anche a livello di programmazione. Le truppe terrestri sono, innanzitutto, dotate di scarsissima intelligenza artificiale e routine comportamentali poco convincenti. Ogni scontro si riduce alla pressione continua e incessante del tasto di attacco. La pessiam realizzazione visiva delle truppe, poi, strappa più di un sorriso: non solo brutte da vedere, le animazioni dei soldati di fanteria che ci si pareranno davanti sono tutte uguali e perfettamente coordinate in qualsiasi situazione: combattimento, morte, marcia, si avrà ad un certo punto la netta impressione di combattere contro le tessere del domino.

    Se si conta, infine, un basso grado di sfida e delle premesse narrative tutt'altro che entusiasmanti (anzi abbastanza mediocri), si capisce perchè il prodotto Factor 5 non sembri destinato a scavarsi un posto d'onore nel panorama ludico Ps3. Resta la speranza che il prodotto completo possa risollevarsi su questi ultimi aspetti, evidenziando magari uno sviluppo della trama più intelligente o un progressivo aumento della difficoltà di gioco, cosicchè i voli degli utenti non restino, come adesso sono, semplici sessioni di addestramento poco intense ed ancor meno appaganti.

    Lair Consci del fatto che il tempo dei miglioramenti è finito non resta che rammaricarsi per una bella occasione di rivalsa del fantasy occidentale sprecata in groppa ad un titolo che, soprattutto vista la mole di grandi giochi previsti in questo periodo, non saprà probabilmente giocare la parte del drago.

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