Lies of P: un orrore gotico in cui Pinocchio incontra Bloodborne

Ispirata alla fiaba di Collodi, l'opera sudcoreana accoglie l'eredità di Bloodborne ma si prefigge di fare qualcosa di diverso.

Lies of P
Anteprima: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Chissà cosa avrebbe pensato Collodi se avesse saputo che la sua fiaba per bambini, Pinocchio, sarebbe prima o poi diventata qualcos'altro. Qualcosa di oscuro e viscerale, almeno in apparenza, come Lies of P, il nuovo soulslike di produzione sudcoreana ispirato alle avventure del burattino più celebre del panorama letterario e cinematografico. A prescindere dal materiale d'origine, ne saranno sicuramente felici i fan che attendono trepidanti novità su Elden Ring o l'insperato annuncio di Bloodborne 2, perché l'opera di Neowiz Games sembra proprio voler puntare in quella direzione, omaggiando (nel concept e nella direzione artistica) proprio FromSoftware e tutte quelle opere che hanno ridisegnato il dark fantasy videoludico.

    Per tutto il resto, prima di continuare, non c'è che da indirizzarvi allo splendido trailer di annuncio di Lies of P, che arriverà su console next gen e PC in data da definirsi.

    Un burattino tutto nuovo

    La neve si poggia fredda e pungente sui tetti di una città decaduta, mentre un gargoyle dorato scruta un panorama adombrato da una coltre di nubi che schiaccia sotto la propria oscurità gli ultimi echi di un tramonto roseo. Le vie sono deserte, abbandonate, dimenticate, perse nel vuoto riempito dal ghiaccio morente, dalle carrozze distrutte, da alberi schiantati a terra. Un silenzio colmato dal sibilo del vento e dal frusciare di drappi sospesi, dai rintocchi di una campana che non scocca più per nessuno. Si chiama Krat questo luogo di morte e di nulla assoluto, una città devastata e spogliata da un morbo misterioso e incurabile.

    Non conosciamo le origini della malattia che ha trascinato Krat in un cimitero desolante, ma vediamo la carcassa di un anziano sconvolta da convulsioni anomale, finché il cadavere non rigurgita un ratto composto di melma oscura. In questo deserto privo di vita si aggira un altro uomo, che avanza lungo le vie della città trascinando con sé una cassa. Raggiunge un luogo di culto popolato da carcasse di automi antropomorfi, poi sparisce dalla scena lasciando il posto ad un ragazzo non del tutto umano. I suoi lineamenti di carne proseguono tra i fili e gli ingranaggi di un braccio meccanico, ed è quando prende vita che riecheggia una frase imperativa e perentoria: rendi fiero tuo Padre.

    Insomma, con la fiaba originale di Collodi Lies of P condivide poco in termini di ambientazione e periodo storico, ma la neonata opera di Neowiz Games ne abbraccia lo spirito per condurci verso territori che Pinocchio finora non ha mai esplorato. È la storia di un automa che deve imparare ad essere umano ma anche il viaggio di un figlio per ritrovare suo padre in un mondo crudele e approfittatore. Stando alle poche informazioni in nostro possesso, infatti, ci ritroveremo nei panni di Pinocchio in una stazione abbandonata di Krat con nient'altro che un biglietto. La missiva recita: "Trova il signor Geppetto. È qui in città". Da lì in avanti, nei panni del giovane pupazzo meccanizzato, dovremo esplorare le vie di questo luogo mortifero, stando ben attenti a non fidarci di nessuno e a non aspettarci aiuti di alcun tipo.

    Apprendiamo inoltre che l'eroe dell'avventura sarà costretto a mentire se vuole avere speranze di trasformarsi in un essere umano. Una premessa sovverte i toni dell'opera originale, visto che sarà proprio l'onestà d'animo a rendere Pinocchio un bambino vero nella storia classica. Quel che possiamo aspettarci, insomma, è una riscrittura integrale della "mitologia" legata alle avventure di Pinocchio e una rielaborazione dei suoi concetti fondanti, inclusi tutti i personaggi che il piccolo burattino di Collodi incontra nel corso delle sue peripezie. Immaginare di incontrare, nei meandri di Krat, comprimari e antagonisti ispirati a Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, la Fata Turchina o Lucignolo, accuratamente rielaborati per adattarsi ai canoni narrativi ed estetici di Lies of P, stuzzica non poco il nostro palato.

    Un souls-like a suon di bugie

    Il team coreano ha presentato Lies of P come un action souls-like ambientato in un mondo che rievoca i dettami visivi della Belle Epoque francese. Kat sembra in effetti ispirarsi in larga misura proprio al periodo aureo della storia transalpina. La meta finale di Geppetto nel reveal trailer del gioco, d'altronde, ricorda palesemente la cattedrale di Notre Dame, e in generale l'aspetto austero della misteriosa città fittizia richiama proprio lo stile medievale e raffinato dell'architettura parigina ed europea di fine Ottocento. D'altro canto i vicoli oscuri e le strade desolate di Kat rievocano in maniera esplicita la Yharnam di Bloodborne (a proposito, non perdetevi il nostro speciale su un Blooborne 2 che non esisterà mai), ed è indubbio che Neowiz abbia voluto ispirarsi proprio alla celebre esclusiva PS4.

    Esattamente come il capolavoro di FromSoftware, quello narrato in Lies of P sembra proprio un orrore di stampo gotico in cui Medioevo e Romanticismo si intrecciano con la fantascienza dando vita ad un immaginario squisitamente steampunk.
    Pur non avendo materiale visivo a nostra disposizione che possa illustrarci le meccaniche di gameplay della produzione, le informazioni attualmente disponibili ci suggeriscono un prodotto destinato a seguire con dedizione la lezione di FromSoftware, provando al tempo stesso a dare vita a qualcosa di nuovo nel panorama dei souls-like. A dispetto di un videogioco essenzialmente votato all'azione, pare infatti evidente che gli sviluppatori abbiano intenzione di includere un intricato e interessante comparto ruolistico.

    Il sistema delle armi sarà ad esempio interamente personalizzabile, con la possibilità di combinare equipaggiamenti diversi per dar vita ad una moltitudine di set differenti e sperimentare lo stile di combattimento più consono alle proprie abitudini; in più il team promette anche un sistema di progressione grazie ad un ampio ventaglio di abilità connesse alla natura robotica del protagonista, che sarà in grado di modificare alcune parti del proprio corpo per ottenere capacità uniche.

    La promessa più interessante riguarda però l'avanzamento narrativo dell'opera, che sarà incentrato sulla meccanica delle "Bugie". Pur sapendo ancora poco al riguardo possiamo ipotizzare cosa ci aspetta grazie alla descrizione degli sviluppatori: in Lies of P, sostanzialmente, i giocatori potranno vivere una serie di missioni procedurali il cui sviluppo sarà influenzato dal nostro modo di comportarci e dalle bugie che racconteremo ai nostri interlocutori, in un vero e proprio sistema di dialoghi e scelte multiple che condurranno ad una serie di finali differenti e comprometteranno l'epilogo del racconto principale. Il plusvalore di un videogioco che potrebbe rendere l'esperienza di gioco più unica che rara, consacrando un'opera ambiziosa e particolare come Lies of P nell'Olimpo dei sempre più frequenti emuli di Bloodborne e affini.

    Lies of P Lies of P ha tutta l’aria di voler diventare un’opera ambiziosa e particolare: un modo di riscrivere la “mitologia” di Pinocchio, impreziosendola di un’estetica steampunk e di un racconto dark fantasy che affonda le sue radici nell’orrore gotico. Pur non avendo materiale visivo che possa confermare le buone premesse sul gameplay e sulle meccaniche ruolistiche, il progetto targato Neowiz Games sembra avere tutte le carte in regola per aggiungere qualcosa al panorama dei souls-like, accogliendo con devozione l’eredità di FromSoftware per essere magari qualcosa in più di un semplice emulo di Bloodborne. Nella speranza che non sia del tutto una grande e dolorosa bugia.

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