Lightyear Frontier è descritto come un'"avventura agricola" ambientata su un lontano pianeta. A bordo del proprio mech-trattore, un gruppo di fattori spaziali costruiscono e migliorano la loro fattoria e nel frattempo indagano sui misteri della nuova terra. In sommi capi, è così che lo sviluppatore Frame Break, un gruppo di dodici persone formatosi originariamente dall'università di Skövde, in Svezia, presenta la sua opera prima, mostrata inizialmente all'evento ID@Xbox di agosto 2021. Poco prima dell'Xbox Showcase di qualche giorno fa, ci è stata data occasione di vedere qualche breve sequenza giocata e ascoltare una presentazione degli sviluppatori nella quale ci sono state raccontate alcune caratteristiche di Lightyear Frontier. Questo articolo raccoglierà le nostre considerazioni sull'evento.
Innovativo. Ma che vuol dire?
Frame Break, è stato detto durante la presentazione, è un gruppo nato con l'obiettivo di creare nuovi generi o di miscelare quelli già esistenti per ottenere risultati nuovi. Il loro obiettivo è riuscire a coinvolgere giocatori con gusti diversi in un'esperienza che possa piacere a tutti.
Per riflettere questo interesse, il gruppo è formato da persone con esperienze diverse e che si trovano a intervenire anche in campi in cui non sono formati: per esempio alcuni programmatori lavorano alla storia e il musicista interviene sullo stile artistico. Da come ci è stato descritto, Frame Break è uno studio flessibile e che punta a rimanere piccolo per assicurarsi che la voce di ognuno sia ascoltata. Ai dirigenti dello studio non piace l'idea di avere una singola persona a gestire tutto, poiché nella loro visione questo limiterebbe le possibilità di sperimentare e di innovare. La presentazione ha ribadito l'interesse dello studio di gettare una ventata d'aria fresca nel mondo dei giochi d'agricoltura: il "selling point" unico di Lightyear Frontier è stato identificato infatti nella crasi tra esplorazione libera, un profondo sistema di crafting, mech personalizzabili e una storia misteriosa.
Qui ci sentiamo di fare un appunto derivato dalla nostra esperienza col termine "innovazione": è una parola che indubbiamente piace agli sviluppatori, e piace pure al pubblico poiché sottende novità e diversità rispetto a ciò che il mercato già offre.
I nuovi giochi, dopotutto, possono essere solo di due tipi: innovativi o nostalgici, o perlomeno questo è ciò che emerge dalla gran parte delle presentazioni a cui si assiste. Ma l'innovazione è intesa spesso come rimestamento di meccaniche, aggiunte inedite o accoppiamenti peculiari. Cos'è l'innovazione in Lightyear Frontier? Il mech-trattore, l'avventura agricola cooperativa alternata a una storia misteriosa. Accoppiate di elementi, insomma, che da qualche parte abbiamo sicuramente incontrato, ma magari non in questa forma.

A Lightyear Frontier non sembra interessare di fare un discorso diverso sul rapporto tra uomo e natura, di cui spesso i farming game parlano. La presentazione infatti si è concentrata sulle meccaniche, sui robot agricoli e sull'esporre il fatto che il gioco voglia offrire un'esperienza pacifica e creativa, non distruttiva.
A tal proposito, nel filmato si vedeva un'arma che sparava semi, un atto questo che quindi è affine al concetto di creazione e non di distruzione. Forse per raccontare qualcosa di realmente differente servirebbe più di un'arma che spara semi, ma è chiaro che dobbiamo conoscere molto altro del progetto prima di poterci esprimere in tal senso. Una slide, intitolata "The message", parlava di sostenibilità e di rapporto pacifico con la natura.
Subito dopo ci è stata mostrata una tabella con i materiali e il loro prezzo sul mercato, seguita da sequenze di gameplay in cui il mech estraeva risorse e veniva potenziato per venire incontro alla "mech fantasy" di ognuno. La raccolta di risorse sblocca nuovi strumenti per rendere sempre più efficiente il recupero di materiali - gli sviluppatori a tal proposito hanno deciso di limitare al minimo gli automatismi - con i quali è possibile creare una base via via più bella e funzionale. La sopravvivenza si trasforma in business, insomma, e più si va avanti più aumentano i modi per esercitare dominio sull'ambiente e ottimizzare la produzione. In Lightyear Frontier esiste un reset del mezzo, non un vero e proprio game over, ma in ogni caso siamo curiosi di comprendere il funzionamento della cosiddetta sostenibilità ambientale: se le risorse dovessero esaurirsi i raccolti potrebbero attirare specie aliene affamate. Per mantenere sane le colture serve insomma una dose di lungimiranza nello sfruttamento dell'ambiente e un po' di coercizione per far cambiare idea alle creature più insistenti. Al limite, la fauna aliena può essere catturata e addomesticata per creare dei ranch. Come detto, il gioco sarà pacifico e placido, un'esperienza "survival" che rinuncia a diverse necessità tipiche del genere. Non sarà richiesto di procurarsi cibo e acqua, ci si dovrà concentrare solo sulla coltivazione, sull'esplorazione e la scoperta. A questo proposito, permetteteci un commento a caldo: i fattori di fame e sete rappresentano dei limiti, una seccatura in alcuni casi, ma danno senso ad alcune meccaniche di gioco. Per esempio, se nella mia fattoria coltivo cibo che mangio e raccolgo acqua che bevo, sto lavorando anche per il mio sostentamento e dunque sto raccontando un rapporto con l'ambiente influenzato dalla mia necessità di sopravvivenza.

Rimuovendo le "seccature" comunico invece che il lavoro che sto facendo non è per sopravvivere, ma esclusivamente per vendere ed espandermi. Cosa si vuole raccontare con Lightyear Frontier, la storia di esploratori che lottano per sopravvivere su un pianeta inesplorato o dei coloni pronti ad aprire il loro business spaziale?
Tornando alle caratteristiche dell'gioco, sulla pagina di Steam di Lightyear Frontier abbiamo scoperto un dettaglio che nella presentazione non è stato menzionato. Si dice che è possibile creare degli scanner satellitari e stringere amicizie con individui su altri pianeti. Non è ben chiaro se si tratti di una funzionalità multigiocatore che mette in comunicazione (indirettamente, immaginiamo) persone su istanze diverse, oppure una caratteristica legata alla storia. Ci limitiamo a segnalarla.

L'ultima cosa degna di menzione sono i cambiamenti climatici: ogni stagione porta con sé condizioni differenti e richiede accortezze nuove per preservare la salute della propria fattoria. Si tratta di un aspetto certamente interessante, che potrebbe donare della varietà addizionale all'esperienza ludica.