Anteprima Lost: The Video Game

Giocare un serial televisivo

Anteprima Lost: The Video Game
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • La febbre dei serial

    Dopo il boom degli anni '80 - '90, che vide l'ingresso in massa in Italia di molti tra i più famosi telefilm americani trasmessi tutt'oggi in replica (vedi Dallas, A-Team, McGyver, I Robinson, Magnum P.I. e molti altri), ha il suo, forse più diretto "seguito", da un paio d'anni a questa parte, grazie ad un ritrovato entusiasmo del pubblico verso tali produzioni e alla sempre maggior mole di materiale acquisito e proiettato dalle reti pubbliche e private.
    In questa nuova "ondata" uno tra i serial (questo il nome tecnico) più amati e più avvincenti è indubbiamente Lost, di cui sono state trasmesse nel nostro paese le prime tre serie.
    Per i pochi che non lo conoscessero, Lost narra le vicende di un gruppo di dispersi su un'isola deserta -non segnata sulle mappe- in seguito ad uno scampato disastro aereo; la vicenda, nel suo prosieguo, presenta numerosi colpi di scena, narrati attraverso continui flashback che paiono pian piano tessere un filo che lega tra loro i vari protagonisti costituendo quasi una motivazione per la quale proprio loro si trovano in quel luogo ameno.
    Prodotto e distribuito da Ubisoft, il videogioco tratto da Lost è in arrivo sugli scaffali europei tra la fine di Febbraio ed i primi di Marzo: il prodotto sarà disponibile nelle versioni Microsoft Xbox360, Sony Playstation 3 e PC.

    Tra fiction e videogioco

    Lost: The Video Game, questo il titolo dell'ultimo parto di casa Ubisoft Montreal, ci porterà a vestire i panni di Elliot, un foto-reporter sopravvissuto al disastro del volo 815 e naufrago, assieme ai protagonisti del serial televisivo (Elliot comparirà esclusivamente nel gioco), nella fantomatica e misteriosa isola nella quale l'intera avventura sarà ambientata.
    Appena ripresosi dello shock dell'impatto, nonché dall'aver osservato gran parte degli altri passeggeri precipitare nel vuoto, il nostro eroe si accorgerà di essere preda di un'immancabile amnesia ed aver -momentaneamente- perso ogni ricordo del passato prima dello schianto.
    A tentare di rinfrescargli repentinamente la memoria, esordendo con un "distruggerò quella foto e poi ti ucciderò" seguito da un pugno in faccia, ci penserà un misterioso uomo d'affari (personaggio anch'esso esclusivo del videogame) in giacca nera e camicia bianca che avrà, con tutta probabilità, un ruolo di spicco nello sviluppo dell'intricata vicenda.
    Il continuum narrativo, che prenderà effettivamente piede dopo il ritrovamento di bussola recante la dicitura Via Domus (la via per casa), sarà retto, proprio come nello show televisivo, da continui flashback che, pian piano, faranno luce sull'oscuro passato di Elliot.
    Tali finestre sul passato non saranno, tuttavia, meri FMV passivi ma momenti interattivi chiave per la risoluzione dei misteri di cui sopra: focalizzando l'attenzione (grazie al movimento degli stick analogici) su un oggetto o una persona, debitamente segnalati da qualche artificio grafico, potremo infatti far luce sullo stesso, ricostruendo parte del passato del reporter.
    Le 10-12 ore di gioco promesse dagli sviluppatori saranno divise in episodi, ricalcando in maniera abbastanza fedele le prime due serie del telefilm; la sceneggiatura prevede inoltre un piccolo riassunto preposto a ciascuna "puntata" ed utile per fare il punto sull'accaduto.
    Va precisato, prima di proseguire, che il parallelismo serial-videogioco sarà ben più profondo di una semplice ripresa di personaggi e luoghi: in molti frangenti il gioco permetterà infatti di accedere ad aree nello show ancora inesplorate, scoprendo in anteprima (rispetto alle serie successive alla seconda) alcuni antefatti e aiutando gli appassionati a chiarire alcuni "punti oscuri".

    Il survival adventure

    Lost: The Video Game, definito dagli sviluppatori un survival adventure, presenta in realtà elementi comuni a diversi generi che affollano il mercato videoludico: l'elemento di maggior rilievo è sicuramente quello, tipicamente RPG, dell'interazione con gli NPC e la risoluzione di quest.
    Nel corso dell'avventura potremo infatti interagire con ciascun personaggio visto nel serial attraverso un'interfaccia molto simile a quella vista in ambito ruolistico con quattro opzioni fisse (Quest, Generale, Inventario e Scambio) a strutturarla: "Quest" darà accesso alle missioni (ritrovamento oggetti, esplorazione e risoluzione di enigmi); "Generale" consentirà al giocatore di porre questioni riguardanti l'interlocutore ed ottenere importanti indizi utili al completamento dell'avventura; tramite "Inventario" potremo chiedere consigli/spiegazioni sugli oggetti da noi posseduti (come utilizzarli, dove utilizzarli, di cosa si tratta..); infine, la voce "Scambio", darà la possibilità al giocatore di scambiare un oggetto del proprio inventario con uno dell'inventario di colui che avremo di fronte.
    Il baratto, nel contesto in cui ci ritroveremo, sarà fondamentale per la risoluzione di una buona parte degli enigmi: ogni oggetto recuperato e/o posseduto potrà essere barattato per un altro, più o meno utile: nelle prime battute di gioco, ad esempio, dovremo esplorare una grotta completamente buia ed avremo perciò bisogno di una torcia che potremo procurarci barattandola per uno snack.
    Non è ancora dato sapere se questi scambi utili, se non indispensabili, alla prosecuzione dell'avventura saranno in qualche modo forzati o se sarà possibile effettuare liberamente delle scelte, ad esempio rinunciare alla torcia elettrica e costruirsene una utilizzando del legno secco.
    Il gameplay, quindi, fatta eccezione per quei pochi frangenti "action" in cui saremo inseguiti dalla famigerata nuvola nera (chi conosce il telefilm sa di cosa stiamo parlando) e che ci vedranno alle prese con brevi QTE per superare le asperità dello scenario tropicale, sarà basato sull'esplorazione, sulla risoluzione di enigmi (alla Tomb Raider) e sulla già citata e corposa interazione tra i personaggi.

    Nessun miracolo

    Ad un solo mese dall'uscita il materiale disponibile è decisamente esiguo e, per quel poco che abbiamo potuto vedere (un paio di video e qualche screenshot) il comparto tecnico non sembra far gridare al miracolo.
    I modelli poligonali dei naufraghi sono credibili ed abbastanza curati, tuttavia sembra mancare quell'attenzione al dettaglio, soprattutto nelle espressioni facciali, che sta caratterizzando le maggiori produzioni.
    Per quel che si è potuto vedere è l'ambiente a farla “da padrone”: un solido comparto texture-shader, amalgamato da una palette di colori decisamente azzeccata, mostrano scenari stilisticamente riusciti e dall'elevato impatto emotivo; le atmosfere scorte nei vari trailer paiono poter offrire al giocatore una vasta gamma di emozioni, dall'inquietudine della giungla più profonda alla pace e tranquillità di una spiaggia assolata.
    Anche gli effetti particellari (fumo, fuoco, sabbia..) sembrano realizzati in maniera piuttosto convincente ed indispensabili, assieme ad un'attenta implementazione dell'illuminazione ambientale, a caratterizzare i panorami tropicali già citati.
    Per quanto riguarda il comparto audio le informazioni trapelate sono, se possibile, ancor minori: dalla stampa straniera, rea di aver assistito in prima persona a sessioni giocate, abbiamo appreso che, purtroppo, il doppiaggio è fedele al serial solo per una piccola parte dei protagonisti; per i restanti si è cercato di utilizzare voci “simili” che, a detta degli appassionati d'oltre oceano, non paiono soddisfare in alcun modo le richieste.
    Possiamo solo immaginare, infine, che le campionature ambientali, elemento indubbiamente centrale nel comparto sonoro di Lost: The Video Game, saranno certosine e, come da abitudine in questa generazione, verranno massimizzate dal pieno supporto delle codifiche digitali che oramai accompagna ogni nostra escursione videoludica.

    Lost: Via Domus Ciò che separa un tie-in qualunque da un prodotto di buon livello è, in primo luogo, un solido gameplay accompagnato da un substratum narrativo convincente e capace di tenere il giocatore incollato allo schermo per l'intera durata dell'avventura. Da questo punto di vista Lost: The Video Game sembra promettere bene: la struttura di gioco, seppur non freschissima, sembra presentare delle alternative bilanciate al punto da renderlo vario quanto basta ed un contesto narrativo interessante (anche per la presenza dei protagonisti del serial, non lo nascondiamo) e ricco di misteri, filtrato attraverso tecniche narrative sempreverdi e quanto mai in voga (uso di flashback, ad esempio) ed una sceneggiatura di alto livello. Se tutte le promesse verranno mantenute ed anche il comparto tecnico si rivelerà all'altezza, l'ultima fatica di casa Ubisoft Montreal potrebbe rivelarsi una gradita sorpresa in un panorama, quello dei tie-in, che ha da tempo bisogno di una scossa. Non resta che aspettare un mese o poco più per la prova con mano rivelatrice.

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