Lust for Darkness Anteprima

Lust for Darkness è un'avventura horror in prima persona che mette in scena i temi dell'occulto in salsa lovecraftiana.

Lust for Darkness Anteprima
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  • Pc
  • Le tematiche scomode sono spesso evitate, relegate a settori altamente controllati o appannaggio di rare eccezioni che non fanno altro che confermare la regola: i tabù sono duri a morire. Il panorama videoludico non si discosta più di tanto da questa visione: i publisher si guardano bene dal finanziare progetti che potrebbero essere tacciati, stupidamente, come blasfemi o immorali. Se da una parte quest'atteggiamento seda gli animi di "tuttologi" pronti ad impugnare il forcone, dall'altra questa velata censura annichilisce il potenziale immaginifico del nostro medium. Per fortuna piattaforme di crowdfunding come Kickstarter lasciano a noi utenti la scelta di finanziare un'iniziativa piuttosto che un'altra, anche qui non è tutto rose e fiori, ma di tanto in tanto ciccia fuori qualcosa di interessante come Lust for Darkness: un'avventura in prima persona che, giocando con gli stilemi del horror psicologico, mette in scena i temi del erotico e dell'occulto in una salsa lovecraftiana. Un'Alpha Demo ci ha permesso di saggiare l'ispirazione e la materia ludica del progetto, fornendo anche qualche indizio sull'incipit narrativo: Jonathan Moon, a un anno dalla scomparsa della moglie, Amanda, riceve una lettera che lo conduce in una villa sfarzosa, dove sta per svolgersi una misteriosa cerimonia che aprirà un portale per un altro mondo. Ci siamo risvegliati dal nostro provato come in uno di quei sogni bagnati che si conclude nel bel mezzo della notte: con la gola secca e gli occhi stralunati abbiamo ripreso sonno nella speranza di raggiungere il Lusst'ghaa.

    La casa delle passioni

    Nella prima parte della demo eravamo rinchiusi in una stanza fiocamente illuminata: Amanda riusciva a malapena a scrutare l'esterno, vicino a lei una lettera d'amore e una chiave. Un pensiero ci balza subito alla mente: forse non siamo veramente segregati, quale prigioniero ha la chiave della propria cella? Ci affrettiamo a lasciare quello spazio angusto, ma il nostro incedere è lento come se la giovane ragazza recepisse in ritardo i nostri comandi. Intorno a noi un ambiente simile ad un sotterraneo e delle candele che segnano il cammino: qualcuno è li per noi!
    Amanda attraversa il corridoio, un uomo la osserva, è dinanzi a lei: ad ogni passo il suo respiro si fa più affannato e non riusciamo a mettere a fuoco quel volto. Confusi proseguiamo nella speranza di trovare una via d'uscita, oltrepassata una cantina umida saliamo al piano superiore dove della maschere ci osservano beffardamente: possiamo toccarle ma il loro vero compito è indicarci la camera alle nostre spalle. Alla vista di quelle lenzuola di seta e quegli oggetti del piacere Amanda sente un fremito percorrerle la schiena, l'opulenza di quella stanza è disgustosa: vibratori meccanici e antichi congegni rivelano la natura carnale del luogo. Un artefatto, tuttavia, cattura il nostro sguardo - non sembra provenire da questo mondo - appena riposto però, una figura caprina ci colpisce, perdiamo i sensi e le tenebre ci avvolgono.
    Della ragazza possiamo udire solo i gemiti, quando ad un tratto ci troviamo in un altro luogo: una lussuosa magione dallo stile vittoriano. Adesso possiamo scattare e la nostra voce è cambiata: non vestiamo più i panni di Amanda. Nella villa sembra esserci una festa in maschera, gli ospiti ci parlano (con un doppiaggio piuttosto amatoriale) di una cerimonia, un rito propiziatorio; non ci curiamo più di tanto delle loro parole e ispezioniamo la dimora. La ricchezza del luogo ci lascia basiti: tuttavia, tra i servizi da tè luccicanti e gli ornamenti, delle sculture ermafrodite ci conducono in una stanza. Quei dipinti? quel profumo? Sono i preferiti di Amanda! una lettera solleva ogni dubbio, lei è qui.
    Ci affrettiamo a tornare indietro, ma il luogo ha cominciato a mutare: dei tentacoli fuoriescono dalle pareti e un cancro marcescente ricopre il pavimento sul quale si posa un strano trono dalle sembianze umanoidi.

    Il contatto con questo mondo è breve, eppure, ci destabilizza... per fortuna una melodia attira i nostri sensi: un crescendo che da lì a poco avrebbe rivelato le intenzioni dei commensali. Il cerimoniale è un vortice di passione, in cui dame e cavalieri sulle note di Mozart (Requiem Lacrimosa) si affidano soltanto ai loro istinti per aprire un portale per il Lusst'ghaa. Resistere a quel richiamo primordiale non è facile, tuttavia, una luce nella penombra distoglie la nostra attenzione da quelle forme voluttuose: i raggi lunari penetrano la stanza illuminando un artefatto - non è poi così diverso dal primo - ma questo in uno slancio mistico sembra portarci in una diversa dimensione, un mondo nel quale sogno e realtà coincidono.

    Lust for Darkness Lust for Darkness è riuscito ad attirare la nostra attenzione: pur riutilizzando soluzioni ludiche piuttosto simili a titoli come Amnesia, il gioco sembra possedere una propria anima. Affrontando temi che vanno dall’erotico al religioso, il progetto del team polacco, Movie Games Lunarium, riesce a costruire un’atmosfera interessante. La brevissima Alpha Demo, probabilmente assemblata ad hoc per la campagna Kickstarter, purtroppo non ci dà la possibilità di sbilanciarci vista la scarsezza di contenuti. Tuttavia la base di partenza sembra ottima, speriamo però, che la release definitiva chiarisca le dinamiche legate al Lusst'ghaa (luogo di vera ispirazione lovecraftiana) completamente assente nella demo e l’impasto ludico dell’avventura. In attesa di tuffarci nuovamente nella lasciva bufera di Lust for Darkness, vi consigliamo di visitare la pagina crowdfunding del titolo che ha già abbondantemente raggiunto la cifra richiesta.

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