Mafia Definitive Edition: rinnovare un classico, dal gameplay alla storia

Haden Blackman, presidente di Hangar 13 a capo dei lavori sul remake di Mafia, ha fornite moltissime informazioni sul ritorno di Thomas Angelo.

Mafia Definitive Edition
Speciale: Multi
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  • PS4
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  • Xbox One X
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  • C'è molta curiosità attorno a Mafia Definitive Edition, il remake del primo capitolo della serie 2K. Ancora oggi molti giocatori ricordano con grande piacere l'avventura di Thomas Angelo, e tanti altri utenti che si sono approcciati alla saga solo con i capitoli successivi non vedono l'ora di riscoprire le origini del brand. D'altronde il ritorno di Lost Heaven è senz'altro il pezzo più pregiato della raccolta di Mafia Trilogy, quello a cui gli sviluppatori di Hangar 13 stanno dedicando più risorse e tempo.

    Dopo il primo story trailer dedicato a Mafia Definitive Edition e qualche sporadica (ma limitata) anticipazione, finalmente Hangar 13 ha risposto a una lunga serie di domande del portale USGamer. Abbiamo quindi raccolto tutte le dichiarazioni di Haden Blackman, presidente e creative director dello studio di sviluppo, per cercare di capire quali sorprese ci riserverà il "nuovo" Thomas Angelo.

    Ritorno alle origini

    L'idea del remake è arrivata pochi mesi dopo la pubblicazione dell'ultimo DLC del terzo capitolo, e Hangar 13 ha subito destinato un piccolo team di persone alla produzione del progetto. I lavori sul titolo sono quindi entrati a pieno regime nell'ultimo anno e mezzo col contributo di alcuni ex-membri di Illusion Softworks, il collettivo originario del gioco, ora parte della squadra di Hangar 13. Il piano era quello di mettere a frutto l'esperienza maturata con Mafia 3, sfruttando il suo engine per dare vita a una produzione in grado di soddisfare tanto i fan di vecchia data quanto i nuovi giocatori.

    C'è però da ricordare che dalla prima incarnazione di Lost Heaven sono passati ben 18 anni, e ammodernare l'avventura senza tradirne lo spirito è stata la prima sfida per Blackman e i suoi uomini. Stando allo sviluppatore, il progresso tecnologico è un vantaggio da non trascurare, al pari delle innovazioni nello storytelling e nel gameplay, ma ogni intervento di ammodernamento porta con sé un notevole rischio: come inserire le giuste novità senza perdere di vista i tratti caratteristici del primo Mafia?

    Per prima cosa bisogna considerare che si tratta di un gioco interamente al servizio della trama e assolutamente lineare, seppur calato in un contesto open world. Oggi produzioni di questo tipo tendono a offrire attività extra e contenuti "estranei" al corpo narrativo principale, ma Mafia proponeva una propria interpretazione di questo "modus operandi", opposta rispetto a quella dell'unico concorrente del tempo: GTA.

    Ecco quindi che Hangar 13 prende una solenne decisione: la formula non deve allontanarsi da quella del 2002, ma ambientazione, storia, cinematiche e meccaniche dovranno essere passate al microscopio. Dove è possibile agire, si agirà, a partire dal contesto culturale. Nel My Generation dedicato a Mafia abbiamo spiegato che le fonti d'ispirazione del gioco originario sono state i grandi lungometraggi come il Padrino e Quei Bravi Ragazzi (ma anche i Soprano), ma questa volta gli sviluppatori hanno voluto guardare anche alle opere pubblicate negli anni ‘20 e ‘30, con l'obiettivo di ricostruire alla perfezione l'atmosfera unica del proibizionismo, di un tempo in cui la criminalità organizzata comandava per le strade alle luce del sole.

    Una storia di famigghia

    Spostandoci sul fronte della trama, sebbene l'epopea malavitosa di Tommy Angelo sia ancora ricordata come un'ottima storia, Hangar 13 ha constatato come ci fossero buoni spazi di manovra per approfondire il racconto, a partire dai comprimari con un ruolo di rilievo: Sarah, per esempio, è la donna di cui Angelo si innamora, la ragione alla base delle sue azioni all'interno della famiglia Salieri. Blackman ha affermato che, nel 2002, lo screen time della ragazza non corrispondeva al suo peso all'interno della campagna, e pertanto rivedere il suo ruolo, darle ulteriore spazio su schermo, avrebbe dato più profondità alle motivazioni del protagonista.

    Allo stesso modo anche Sam e Paulie sono stati rielaborati e, come abbiamo visto nella nostra precedente anteprima di Mafia Definitive Edition, il loro look appare più giovanile ed energico, quindi possiamo presupporre che il loro ruolo sia stato approfondito.

    Oltre al cast, l'opera di ricostruzione si è concentrata su ogni singola missione del gioco: dove Hangar 13 ha trovato margini di miglioramento, sono stati inseriti contenuti inediti e perfino "momenti memorabili", sempre nel rispetto del materiale d'origine. Questa rappresenta un'ottima notizia, soprattutto considerando che gli sviluppatori non hanno puntato a calcare la mano introducendo attività secondarie, bensì a inspessire i punti forti dell'avventura pubblicata nel 2002. A nostro avviso la lezione di Mafia 3, con le sue routine ludiche ripetitive e che annacquavano un buon racconto, è stata appresa perfettamente, e la conferma la troviamo in alcune dichiarazioni di Blackman, quando ribadisce che "le missioni incarnano lo spirito del gioco originale".

    Ritornando alla sfida di riportare lustro a una vecchia gloria senza snaturarne le fondamenta, appare chiaro che le meccaniche viste nel 2002 avevano bisogno di una profonda revisione, a partire dalle fasi di shooting. Il capo di Hangar 13 ha confermato che Mafia Definitive Edition godrà di un sistema di coperture, ma che l'intero team, prima di inserirlo, ha analizzato il protagonista confrontandolo con quello del terzo episodio. Thomas Angelo non è Lincoln Clay: è un tassista che si ritrova invischiato nella criminalità organizzata, e non un ex militare in cerca di vendetta. Ecco perché l'esperienza punterà a un livello di difficoltà "leggermente superiore", in cui le sparatorie rappresenteranno momenti decisamente adrenalinici, in cui ogni proiettile avrà il suo peso.

    Stando allo studio, il remake in arrivo il 28 agosto offrirà una sfida interessante sia ai fan storici, sia a chi vuole riscoprire le origini delle serie. Una premessa promettente, che metterà a disposizione anche diverse opzioni extra per consentire a tutti di modellare la propria esperienza: ad esempio l'attenzione della polizia, che di norma reagirà anche alle infrazioni stradali, potrà essere limitata, e allo stesso modo anche il modello di guida potrà essere reso più malleabile e arcade.

    Per chi non conoscesse l'avventura del 2002, infatti, bastava subire qualche urto di troppo per ritrovarsi all'interno di macchine incapaci perfino di affrontare una salita ripida, in linea con le caratteristiche dei veicoli del tempo. Se questa prospettiva non vi entusiasma, le dichiarazioni di Blackman saranno di certo un sollievo, mentre chi preferirà ritrovare il feeling tipico del primo Mafia sarà accontentato. Infine, anche in questo caso è bene ricordare che saranno presenti contenuti inediti come le moto.

    Il paradiso ritrovato

    Come nota di coda, vale la pena spendere qualche parola sul luogo in cui si svolgono le vicende: la città di Lost Heaven. Secondo Blackman, anche in questo frangente il suo team ha messo a frutto l'esperienza maturata con Mafia 3. Nel titolo del 2016, infatti, lo studio della mappa è stato certosino, dalla grandezza delle strade agli oggetti di interesse visibili da Clay: per esempio era stato stabilito che ci dovesse sempre essere un elemento di spicco nell'arco di una visuale di 60° gradi, e questo concetto di design è stato riutilizzato anche per il remake. Il tutto senza dimenticare l'ambientazione che, come detto poc'anzi, rispecchierà tutte le vibrazioni dell'America degli anni ‘30.

    Quello che interessa maggiormente la community, però, è il comparto tecnico, senza dubbio il tallone d'Achille della serie sin dai tempi di Illusion Softworks. Anche Mafia 3 non ha fatto eccezione, mostrando un gran numero di problemi di ottimizzazione, e nello speciale dedicato a Mafia 2 Definitive Edition non abbiamo constatato un vero e proprio salto di qualità. Problemi che, fortunatamente, non dovrebbero intaccare la qualità del ritorno di Thomas Angelo.

    In questo senso è apprezzabile lo sforzo degli sviluppatori, che sembrano aver un compiuto un profondo lavoro di autoanalisi: Blackman ha affermato di essersi sentito orgoglioso per il sistema d'illuminazione del terzo capitolo, ma che a rivederlo oggi è chiaro che non fosse così eccezionale. Ecco perché i lavori sull'engine proprietario, a partire già da questo dettaglio, sono stati tra le priorità del team di sviluppo. La nostra speranza è che il "gangster movie interattivo" promesso dagli sviluppatori si confermi valido e appagante su tutte le piattaforme, senza eccezioni.

    Mafia Definitive Edition Blackman ha concluso la sua intervista con USGamer chiarendo che la sua maggior paura, quella che lo tiene sveglio la notte, è la possibile reazione dei giocatori vecchi e nuovi. Avere a cuore l’interesse dei fan è encomiabile, così come lo è il voler includere tutta la community interessata a conoscere Thomas Angelo. Dopo queste dichiarazioni, le speranze di vedere un ottimo lavoro crescono, perché dalle parole del capo di Hangar 13 traspare tutto il rispetto che un gioco come Mafia merita. Soprattutto, a rincuorarci è la sensazione che lo studio pare aver compreso pienamente l’essenza del titolo originale, ossia proporre un’avventura che vive della sua narrativa, senza furberie di design utili solo a rimpolpare la longevità. Il caldo 28 agosto sembra ancora troppo lontano, e ci auguriamo che anche Lost Heaven diventi bollente.

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