Anteprima di Manhunt

Leggi la nostra anteprima e le novità sul videogioco Anteprima di Manhunt - 1064

Anteprima di Manhunt
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Pc
  • Caccia all'uomo

    Ancora violente, le note a comporre l’ultima sinfonia videoludica, esclusivamente “consigliata ad un pubblico maturo”, ad opera delle sapienti menti di Rockstar North.
    Mentre sale l’attesa spasmodica per qualunque capitolo esclusivo o meno s’appresti a forbire le fila di Grand Theft Auto, ormai tanto avvezzo alle critiche buoniste, ormai convito capro espiatorio imputato di qualunque deviazione mentale relegata all’incontrollata dose situazioni vietate ai minori nei VG, il celebre, famigerato team di sviluppo, non si muove dalla sua filosofia vincente.
    Del resto, mentre, osannata e proibita ai soli sub-quattordicenni, l’ultima creazione cinematografica di Quentin Tarantino (a cui s’ispira dichiaratamente il gioco) approda nel suo primo volume nelle sale europee, l’ironia macabra riproposta in dose massiccia dopo Pulp Fiction, può, di diritto, svilupparsi anche attorno ad un Videogame. E’ certo: le linee di confine non sono propriamente demarcate: in molti denunceranno, anche stavolta, un vistoso traversamene delle stesse. Poco male: sono fiducioso che in molti sapranno cogliere il gioco col giusto spirito.

    Manhunt, comunque, sarà il titolo della nuova promessa KA: una caccia all’uomo autosufficiente e senza troppe complicazioni finaliste: creata, anche nella trama del gioco, per essere un mero divertimento elitario. Difatti, catapultati nei panni dell’ultimo poco di buono condannato a morte tramite iniezione letale, verrete brutalmente trasportati dalla sala post miglio verde, ad una piccola città artificiale, tale Carcer City. L’operazione fuorilegge, ad opera di un non meglio precisato “Direttore”, che ha organizzato la battuta venatoria. Orami Cash, l’anti-eroe di cui sopra, è ufficialmente morto: senza più niente da perdere, dovrà sopravvivere nella città fittizia, in balia di dodici bande assassine opportunamente inserite dall’organizzazione come ulteriore fonte di divertissement.

    Così comincia la baraonda sanguigna. Com’è naturale, per facilitare le cose, Cash dovrà sopravvivere, inizialmente, con le uniche risorse a sua disposizione: la follia omicida. Bottiglie di vetro e spranghe faranno da armi occasionali, per poi essere rimpiazzate dall’armamento in dotazione ai cadaveri che si lascerà dietro. Il tutto, al solo fine di sopravvivere, seguendo le istruzioni del Direttore, sputate nelle orecchie da un auricolare impietoso.
    Ciò che Rockstar ha inteso fin da subito sottolineare è che Manhunt si guarderà bene dall’essere votato all’azione pura: fedele alle morti caricate e quanto mai reali del summenzionato Kill Bill o simili, Manhunt proporrà l’adeguata fragilità umana: gettarsi nella mischia affrontando a viso aperto anche solo un avversario ben armato, può risolversi nel decesso immediato tramite unico colpo d’arma da fuoco. E’ quindi fondamentale sfruttare al meglio la pazienza silenziosa propria degli Stealth Game: avvicinandosi di soppiatto al nemico, la bieca sete di sangue e codardia si rivelerà su schermo attraverso un’icona lampeggiante. Così come accadeva in The Mark of Kri, quello sarà il giusto momento per colpire. A differenza del cartoonesco titolo Scee, tuttavia, la mente deviata di Cash ordirà la sua trama col passare del tempo: più rimarrete a pianificare l’imminente esecuzione, più tale esecuzione si rivelerà spettacolarmente violenta. Restare per meno di tre secondi con il lampeggiante indicatore di morte acceso prima di premere il necroforo tasto significherà dare al nemico una morte rapida e quasi indolore. Attendere da tre a cinque secondi, sfocerà in una morte violenta. Oltre cinque, verrà rasentato l’assurdo di un’impietosa morte, per definizione del Team Leader, raccapricciante. Ovviamente con l’attesa aumenterà il rischio di essere notati dai membri delle gang: il tutto si compara: “Sarà come un film:”, affermano alla Rockstar North, “Maggiore il rischio, migliore il risultato”.

    Per quanto riguarda la gestione tecnica del massacro, gli sviluppatori hanno annunciato solamente le caratteristiche base della gestione del radar e dell’inventario. Cash avrà a disposizione tre varietà di armi: quelle occasionali e poco ingombranti, le armi bianche e quelle da fuoco: per ogni tipologia, sarà a disposizione una sola arma: tutto il resto dovrà essere lasciato indietro. Finalmente realismo applicato all’ingombro materiale.
    Il radar che faciliterà il compito di Cash, infine, sarà tutt’altro che chiarificante: difatti, l’unico suo utilizzo sarà quello di tracciare confuse scie di colore rivelanti il movimento dei nemici: a membra ferme, dovrete sbirciare nascosti nell’ombra.

    Dichiarata, inoltre, una particolare attenzione per l’IA dei gangster: “qualcosa che li faccia sembrare dannatamente vivi”, se decidiamo di essere fiduciosi, è stato aggiunto negli algoritmi di definizione.
    E, proprio per lacerare le implicazioni moraliste, simpatetiche ed etiche derivanti l’estrema verosimiglianza del gioco, nelle morti, nei modi, nei tempi, ogni personaggio è stato dotato di una maschera: quel senso di distacco impietoso che in Grand Theft Auto era guidato dalla grafica stilizzata, in Manhunt è rafforzato dal surreale camuffarsi proprio di ogni gang.
    Mettere, a riguardo di questo aspetto, le mani avanti nei comunicati stampa è stata premura del Team Leader. Scelta particolarmente condivisibile, in ogni caso.

    Nessun’altra informazione vuole essere rivelata. Alla Rockstar preferiscono far provare l’esperienza sulla pelle del giocatore. L’unica promessa, è che il titolo non sarà solamente un ottuso esercizio in attesa del prossimo Stealth Game. Staremo a vedere.
    Il 21 corrente mese, Manhunt approderà nei negozi italiani. Attendete un articolo a riguardo, e le solite polemiche.

    Che voto dai a: Manhunt

    Media Voto Utenti
    Voti: 48
    7.4
    nd