Medievil: il cavaliere Sir Daniel Fortesque rinasce su PS4

Tornato sotto i riflettori con un nuovo trailer, il remake di Medievil si appresta ad arrivare su PlayStation 4 il prossimo 25 ottobre.

Medievil: il cavaliere Sir Daniel Fortesque rinasce su PS4
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Ah, l'eroe di Gallowmere: vanto e delizia della cavalleria, l'unico e solo virgulto che ha sottomesso, con coraggio e nobiltà, il temibile stregone Zarok a costo della sua stessa vita. Un guerriero, un salvatore, un esempio per tutti i cavalieri! Peccato solo che si tratti di una grossa menzogna. Il prode Sir Daniel, durante la grande Battaglia di Gallowmere tra le forze del Re Pellegrino e le truppe di Zarok, si è beccato una letale freccia in volto, soccombendo prima di poter mostrare il suo...scarso talento! Ma le leggende raccontano tutt'altro, ed al nostro vile condottiero è persino stato dedicato il mausoleo dove giace sereno.

    Almeno finché il suo acerrimo nemico non torna in vita, deciso a vendicarsi della sconfitta subita, lanciando sul regno una maledizione che trasforma tutti gli abitanti in creature della notte. Anche per Sir Daniel giunge il momento di riaprire l'unico occhio che gli è rimasto e, nelle sembianze di un goffo scheletro, riuscire a dimostrarsi degno della sua immeritata fama. L'incipit dell'originale MediEvil ci viene riassunto brevemente nel nuovo trailer del Remake presentato nel corso dell'ultimo episodio dello State of Play: un ritorno tanto apprezzato dai fan dell'epopea di Sir Daniel Fortesque, che completa la Santissima Trinità dell'era PlayStation dopo l'avvento delle riedizioni di Crash e Spyro. A differenza delle due mascotte che l'hanno preceduto, tuttavia, il restyling di MediEvil - ad una prima occhiata - non ci ha lasciato pienamente estasiati.

    Questione di stile

    Il primo MediEvil, distribuito nell'Anno del Signore 1998, possedeva un appeal estetico unico, che recuperava il piglio oscuro ed umoristico della poetica burtoniana, avvolgendo il tutto con un alone orrorifico che, ad oggi, ancora non è stato eguagliato in termini di atmosfera. Il primo remake dell'opera, MediEvil Resurrection uscito su PSP, sfociò maggiormente nella dimensione parodistica, alleggerendo i toni dark della produzione di partenza.

    Questa nuova rivisitazione per l'ammiraglia di casa Sony, che arriverà il prossimo 25 ottobre (una data simbolicamente vicina alle festività di Halloween), sembra percorrere una via di mezzo tra l'art design originale e quella di Resurrection, creando un ibrido alquanto cartoonesco. L'impatto iniziale ci convince sicuramente di più rispetto alla rielaborazione per la portatile di Sony, ma non ci sembra apparentemente in grado di raggiungere appieno quel tocco al contempo macabro ed amabile che contraddistingueva l'edizione primaria. Prendiamo ad esempio Zarok in persona: nel MediEvil del 1998 disponeva di lineamenti piuttosto aquilini, immersi in un oceano di rughe che lo rendeva avvizzito e ripugnante. Insomma, un antagonista tutt'altro che buffo, capace di suscitare un pizzico di repulsione. Nel nuovo remake, di contro, lo stregone presenta caratteri meno inquietanti, quasi sornioni e nel complesso più "giullareschi" in rapporto all'ispirazione di base.

    La tendenza a rendere più tondeggianti e morbidi i contorni dei personaggi e degli ambienti è figlia sì di un ammodernamento inevitabile, ma anche di un alleggerimento dei toni cupi che tanto avevamo apprezzato vent'anni fa. Basta osservare la mutazione in zombi dell'allegra famigliola all'inizio del gioco per rendersene conto: nell'opera originale mamma, papà e figlia non-morti avevano un design maggiormente tagliente, più vicino a quello di film in stop motion di Tim Burton, complice uno sguardo vuoto, una pelle scarnificata e - nel complesso - un'espressione smunta, asettica, ipnotica.

    Nel remake del 2019, invece, i tre personaggi assumono connotati più "paciocconi", crucciati sì ma non altrettanto spaventosi. La rielaborazione stilistica è sacrosanta all'interno di un processo di "restaurazione", eppure - ad occhio - avremmo gradito una maggiore fedeltà sul piano della direzione artistica. Questo perché - come già citato - MediEvil aveva dalla sua un art design singolare e difficilmente superabile, anche con le nuove tecnologie a disposizione.

    Insomma, laddove l'aggiustamento tecnico di Spyro e Crash modificava alcuni aspetti ma manteneva il tocco scanzonato e fiabesco delle trilogie, in questo caso le differenze potrebbero risultare più invasive. È chiaro che simili dubbi sono frutto di una visione fugace di un trailer molto breve, che ci offre una panoramica generale del nuovo MediEvil, e saremo ben lieti di cambiare le nostre opinioni quando potremo dare uno sguardo più approfondito al lavoro di restauro imbastito dai ragazzi del team Other Ocean. Per il momento, al di là delle perplessità già espresse, non si può negare che la resa visiva risulti comunque piuttosto appariscente: d'altronde, rivedere il Demone di Vetro in alta definizione fa indubbiamente un bell'effetto!

    Questione di gameplay

    L'onestà è la virtù dei redattori forti: MediEvil non è invecchiato meravigliosamente sul fronte del gameplay. Nel rigiocarlo al giorno d'oggi si percepisce una legnosità che nel remake dovrebbe vaporizzarsi in un lampo. C'è bisogno, in sostanza, che lo studio si prodighi in un po' di pulizia, rimuovendo qualche ragnatela come fa lo stesso Sir Daniel dal suo occhio sinistro non appena resuscitato.

    A compensare qualche acciacco ludico c'è una componente avventurosa sempreverde, puntellata da ambientazioni bellissime ed ottimamente diversificate, senza contare una copiosa varietà di nemici da abbattere: lo Story Trailer di MediEvil dello State of Play ce ne fornisce, in tal senso, un assaggio fugace ma sostanzioso, mettendo però in luce anche alcune incertezze sul piano della giocabilità. Ovviamente, senza stringere il pad tra le mani non possiamo esprimerci con assoluta certezza, ma l'impressione preliminare è che le animazioni, le hitbox e la gestione dei nemici debbano ancora essere rifinite a dovere. L'approssimazione di alcune movenze di Sir Daniel potrebbe essere ricercata dal team allo scopo di restituire il feeling di due decenni or sono, ed anche per riprodurre l'andamento claudicante di uno scheletro: per vedere quanto l'esplorazione degli scenari risenta di questo approccio, dovremo attendere una prova in prima persona.

    Attualmente, un'oncia di dubbio rimane per quanto concerne le fasi di combattimento, che ci sono sembrate un po' grossolane: è sufficiente guardare la breve clip dello scontro nel Vascello Fantasma per accorgersi che gli scheletrici pirati reagiscono ai colpi in modo un po' anomalo, non certo supportati da animazioni impeccabili.

    In ogni caso, bando ai pessimismi: di tempo per limare qualche spigolatura tecnica ce n'è in abbondanza, ed il carisma di Sir Daniel è sufficiente a farci sperare il meglio per il suo ritorno. Del resto, come sostiene anche il celebre gargoyle di pietra all'inizio dell'avventura, "Il fato gli ha dato una seconda possibilità": speriamo che non venga sprecata.

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