Anteprima Metal Gear Solid: Ground Zeroes

Le nostre impressioni sulla demo del nuovo Metal Gear

Anteprima Metal Gear Solid: Ground Zeroes
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Durante i festeggiamenti per il venticinquesimo anniversario di Metal Gear Solid, e poi nel corso del Pax Prime che si sta attualmente svolgendo a Seattle, Hideo Kojima ha parlato veramente di tutto. É stato annunciato un Film ufficiale dedicato alla saga (che finalmente Hideo abbia modo di sfogare le sue ansie registiche riducendo la lunghezza delle cut-scene nei giochi futuri?), Raiden si è mostrato in gran forma nel suo Spin-off Revegeance (tanto che Kojima ha pure ventilato la lontana ipotesi di un sequel), ed è apparso Metal Gear Solid: Ground Zeroes.
    L'annuncio di un nuovo videogame che si inserisce nella continuity della serie è sicuramente la notizia più importante di questi giorni, ed internet è letteralmente impazzito, pendendo dalle labbra (meglio: dai Tweet) di quei fortunati utenti che avevano assistito alla prima presentazione ufficiale in quel di Tokyo. E' bastato attendere solo due giorni perchè Konami rilasciasse il filmato quasi completo, e altrettanto rapidamente si sono affacciati sulla rete i video in presa diretta che mostravano anche gli ultimi due minuti di gameplay. Eccoci quindi pronti con le nostre impressioni dettagliate, di fronte ad un titolo che sicuramente infiammerà gli animi degli appassionati.

    Indovina chi?

    Prima di tutto, vediamo i dettagli più concreti. Metal Gear Solid: Ground Zeroes non sarà il quinto episodio ufficiale che, come da tradizione, manterrà la numerazione progressiva e vedrà la luce probabilmente sulla prossima generazione di console. Ground Zeroes sarà invece “una gustosa anteprima”, pensata le la generazione attuale. Il titolo, con tutta probabilità, sarà multipiattaforma, anche se non sono state ufficializzate notizie su questo fronte. La demo presentata al 25° anniversario e poi al PAX girava, a quanto dicono i partecipanti, su un PC High-End, le cui specifiche restano ovviamente top secret, giocata con un pad Xbox360. A stupire, come vedremo, è il dettaglio grafico di un FOX Engine al suo meglio, pensato -Kojima ribadisce- per le architetture hardware odierne, ma perfettamente adattabile a tutto quello che verrà. Ed in effetti ci sembra che il colpo d'occhio sia vicino ad anticipare il futuro del gaming. Ma prima di dare uno sguardo approfondito alle qualità dell'engine, vediamo di scoprire qualche dettaglio in più sul setting e sui personaggi coinvolti.

    Kojima ama le sorprese. Per questo deve restare criptico fino in fondo, disseminando i suoi video di riferimenti, accenni, velate simbologie che emergono solo marginalmente. Il reveal di Ground Zeroes è un continuo giocare sul non detto, sull'orizzonte d'attesa del pubblico più fedele.
    Il video comincia in un campo di massima sicurezza, con un uomo che cammina sotto la pioggia battente. Il vento soffia radente al suolo, i lembi degli impermeabili vibrano impazziti. Il rimando all'iconografia di Sons of Liberty è chiaro a chiunque abbia ancora in testa uno Snake giovanissimo che si lancia dal ponte di New York su una nave di passaggio, e poi i teloni che guizzano alle spalle di Olga, e l'opprimente presenza di una pioggia impietosa che accompagna tutta la prima fase di gameplay.
    Ma al di là delle atmosfere, la connessione con il secondo capitolo non sussiste. Ground Zeroes, invece, sembra connettersi direttamente con Peace Walker (se non l'avete giocato, recuperatelo su PSP o nella recente Trilogia HD uscita per Ps3 e Xbox360). L'uomo misterioso che seguiamo all'interno del campo prigionieri, e poi su un elicottero che lo porta lontano da Camp Omega, parla infatti di Paz, Chico e Mother Base: i primi sono due giovani personaggi che Big Boss ha incontrato nella sua ultima avventura portatile, mentre l'ultima è una piattaforma Offshore utilizzata negli anni '70 dal gruppo Militaires Sans Frontieres. Sembrano avventate, quindi, le supposizioni riguardo alla presenza di Solid Snake: il protagonista di queste vicende sarà quasi certamente Big Boss. E dal momento che è un po' più vecchio -come sottolinea il trailer- potremmo ipotizzare che Ground Zeroes si ambienti nei tardi anni '70. C'è anche da dire, però, che alcune delle tecnologie mostrate nel trailer, fra mappe olografiche e scritte che scompaiono con la stessa rapidità con cui si trasformava la CamoSuit, paiono un po' troppo avveniristiche per quegli anni: che Kojima voglia stupire tutti tornando a raccontare le gesta di Solid Snake, magari negli anni che separano Sons of Liberty da Guns of the Patriot? In quel caso il “vi ho fatto aspettare” del protagonista potrebbe essere più giustificato (del resto non lo vedevamo uno Snake così praticamente dal secondo capitolo); ma allora cosa c'entrano lo stemma della FOX e di Militaires Sans Frontieres? Per il momento propendiamo per l'ipotesi di un altro capitolo “back in the days”, ma la certezza non si può avere.
    Misteriosa resta comunque l'identità del giovane rinchiuso nella gabbia, che sembra aver tradito una sua compagna. Considerando come giusta l'ipotesi sull'ambientazione all'altezza del 1980, la cronologia non esclude che possa essere proprio il giovane Solid Snake, che nasce nel '72 a seguito del progetto Les Enfantes Terribles, ma resta fuori dai radar almeno fino agli anni '90, in cui prende parte ad alcune operazioni nella Guerra del Golfo. E del resto è proprio lui che ascolta le note della bellissima Here's to You, ending theme del quarto capitolo che terminava proprio con il toccante incontro fra Old e Naked Snake. Difficile però spiegare il foro sul petto a cui il giovane attacca le sue cuffie: masochismo da cattività (si direbbe più adatto ad uno Psycho Mantis, che in quegli anni era ancora in Russia), oppure un indizio su qualche capacità speciale del ragazzino? Ricordiamo che gli embrioni fecondati nel corso del progetto Les Enfantes Terribles erano inizialmente otto, e Kojima non è nuovo a sorprese dell'ultima ora.
    Misteriosa anche l'identità dell'uomo che cammina nella pioggia, bruciato in viso, deturpato e calvo. Lo stemma che porta la sua squadra è ancora più misterioso: XOF, ovvero l'inverso di FOX. Un gruppo “doppione”, che agisce nell'ombra per contrastare la squadra FOX? Alcuni sostengono che l'uomo misterioso possa essere un clone di Big Boss, ma questo significherebbe che le sperimentazioni su DNA e clonazione avrebbero dovuto incominciare negli anni '30, e ci pare francamente irreale che Kojima voglia sostenere una tale enormità.
    Difficile capire chi sia il rappresentante di questa nuova minaccia che saremo probabilmente chiamati a fronteggiare. Quando fu diffuso il primo artwork del nuovo Metal Gear Kojima mostrò chiaramente un logo diverso, in cui si leggeva “Diamond Dogs”. Questo accenno si è perso del tutto: che sia legato al quinto capitolo e non a questo Ground Zeroes? Oppure da sempre l'idea era quella di opporre alla FOX un'unità avversaria (il cane caccia la volpe), e questo “speculare” nemico è solo l'ultima conseguenza di un processo creativo in continua evoluzione?
    Per quanto riguarda ambientazione, setting e personaggi, insomma, il primo video di Ground Zeroes apre molti dubbi, proietta ombre invece di chiarire. Tutti gli esperti conoscitori di una continuity complessa e articolata sono in fibrillazione, e si chiedono per altro se quello “Zeroes” del titolo non ci riporti in qualche modo al Major Zero, una figura chiave della serie, che da dietro le quinte ha seguito ogni step evolutivo di Big Boss e Solid Snake.

    Stealth is Back

    Il video in versione completa dura circa 14 minuti, di cui solamente tre passati veramente In-Game. La priorità della narrazione nell'economia del prodotto viene ribadita anche così, ma vista l'enormità dell'annuncio, la bellezza del colpo d'occhio e le portentose rivoluzioni operate in seno al sistema di gioco, nessuno si lamenta: nelle sale in cui Ground Zeroes viene presentato, solo applausi.
    E del resto è un piacere riscoprire sequenze stealth alla vecchia maniera, con Snake che si accuccia dietro alle asperità rocciose evitando i fasci di luce delle torri di guardia. Difficile dirlo con precisione, ma sembra che entrare “in copertura” sia adesso un'azione automatica, con il protagonista che si acquatta appena si avvicina ad un muro e la telecamera che si posizione diligentemente di lato, per farci vedere cosa c'è oltre. Snake può sempre acquattarsi a terra e strisciare, ma stavolta non ci sono mimetiche da cambiare o Camo Suit che si adattano senza sforzi alla tipologia di terreno. Si torna al classico, alle routine di movimento da studiare con calma, alle prospettive di Shadow Moses. Snake è dotato di un binocolo che gli permette di spiare dalla distanza comportamenti e posizionamento delle guardie, e di un apparecchio che proietta una futuristica mappa olografica: una soluzione elegantissima per ridurre al minimo la navigazione nei menù (aspetto molto criticato del terzo capitolo), evitando di frammentare il flusso dell'azione. Non poteva mancare la pistola silenziata, con cui Snake mette fuori gioco una delle guardie che sorvegliano l'area attorno alla base militare: per il momento niente visuale in prima persona.
    Ma è sicuramente l'ultima parte della demo che lascia stupiti: una volta penetrato il perimetro della base, Snake si avvicina ad una Jeep e sale a bordo. In Ground Zeroes si potranno guidare molti veicoli, per spostarsi liberamente da un punto all'altro della mappa. Un Metal Gear open world ha lasciato di stucco tutti i fan, che mai avrebbero creduto le parole di Hideo così attinenti alla realtà dei fatti: il game designer aveva infatti dichiarato che il nuovo capitolo di Metal Gear “avrebbe lasciato molta più libertà al giocatore, integrando i pregi di una narrazione ben scandita alla necessità di una sempre più distesa interpretazione del giocatore”. In verità l'integrazione dei veicoli è un dettaglio non privo di qualche criticità: nonostante quello che se ne possa dire, un plot ben orchestrato e diretto è necessario per caratterizzare l'esperienza di gioco, e sappiamo bene quanto sia difficile coniugare una narrazione coerente e compatta con la libertà tipica dei free-roaming. Di certo Ground Zeroes non sarà così estremo da questo punto di vista, anche perchè non vediamo proprio come si possa coniugare lo “stealth vecchio stile” promesso da Hideo, con un protagonista in grado di muoversi a bordo di Jeep, carri ed elicotteri.
    Snake, in Ground Zeroes, può addirittura richiamare un chopper per l'estrazione, o per farsi trasportare da una parte all'altra della mappa come una sorta di Fast Travel. L'impatto di queste introduzioni sul gameplay è potenzialmente sconvolgente, e noi vogliamo dare fiducia a Kojima, che ha sempre dimostrato di voler espandere i confini dei propri prodotti, senza dimenticare coerenza e credibilità. Non vediamo l'ora, quindi, di mettere le mani su una demo giocabile un po' più ampia, per capire come il nuovo Ground Zeroes coniugherà l'approccio stealth a quello open world.

    Una volpe nel motore

    Ciò che più stupisce, in questo lungo video di presentazione, è il comparto grafico. Il FOX Engine è semplicemente meraviglioso. A chi sostiene che sia difficile tirare fuori da un hardware come quello attuale un risultato del genere, vorremmo ricordare quanto negli ultimi anni di vita di Playstation 2 le ottimizzazioni tecniche giovarono ai prodotti (pensiamo a Final Fantasy XII o Valkyria Chronicles). In effetti la scena non punta troppo sulla mole poligonale, ma spinge sull'acceleratore per quanto riguarda utilizzo di effetti speciali, texture in alta risoluzione e mappe superficiali. L'incedere del video è scandito dai numerosi lens flare, che abbagliano ad ogni piè sospinto, e dai lembi dei vestiti costantemente animati dal vento. I cappotti delle guardie, la tuta logora del giovane prigioniero, la tesa del cappello nero dell'uomo misterioso: il tutto è reso in maniera realistica e credibile, valorizzato ovviamente da una texturizzazione che esalta il dettaglio e rappresenta al meglio le superfici bagnate. La pioggia incessante è l'altro elemento che abbacina, sia nella cut-scene che nelle sequenze in-game, rivendicando l'autonomia di carattere di Ground Zeroes. Ovviamente anche il comparto animazioni è al top: Kojima sa bene quanto la recitazione digitale sia importante, e ben prima degli esperimenti di Cage aveva investito risorse economiche e creative per rendere verosimili e precisi al millimetro i movimenti dei suoi personaggi. L'insieme, ovviamente, lascia a bocca aperta, e di sicuro su Ps3 e 360 qualche compromesso tencico arriverà ad allentare leggermente questa meraviglia. Ma, consapevoli della malleabilità di Hardware che ancora oggi continuano a regalare sorprese (da Halo 4 a The Last of Us), siamo fiduciosi che il risultato finale non sarà poi così lontano da quello che abbiamo visto. Che Metal Gear arrivi anche su PC, poi, è un fatto mirabile: il mercato si espande e ormai non opera chiusure nei confronti di nessun genere. Konami non è probabilmente molto allenata nell'ottimizzazione dei suoi prodotti, ma se lo sviluppo parte su PC per approdare solo dopo alle console, possiamo dormire sonni tranquilli.

    Metal Gear Solid 5: Ground Zeroes Metal Gear Solid Ground Zeroes si svela investendoci con un video di rara bellezza, da guardare e riguardare. Come sempre quando c'è di mezzo Kojima sono più le domande che le risposte, ed un fitto alone di mistero avvolge personaggi e temi di questa interazione, che sembra essere una sorta di capitolo intermedio in attesa di un quinto episodio che arriverà probabilmente nel corso della prossima generazione. Anche a livello di gameplay si sa ancora poco: la promessa di Kojima è quella di un ritorno allo stealth classico dei primi episodi, collocato però all'interno di una struttura Open World. Basta questo per far aumentare la salivazione dei fan. Restate su Everyeye.it per tutte le novità riguardo a Ground Zeroes.

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