Metal Gear Survive: tutto quello che sappiamo sulla componente single player

In attesa dell'Open Beta, proviamo a fare chiarezza su storia, ambientazione e gameplay della modalità single player di Metal Gear Survive.

Metal Gear Survive: tutto quello che sappiamo sulla componente single player
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • In attesa della beta pubblica che si terrà dal 18 al 22 gennaio, Metal Gear Survive torna a far parlare di sé. Il contestatissimo spin-off della saga ideata da Hideo Kojima continua infatti a metterci sotto gli occhi stralci di gameplay provenienti dalla misteriosa modalità Single Player, ad oggi l'incognita più grande della produzione: mentre sulle scorribande cooperative abbiamo già potuto mettere le mani in un paio di occasioni, dell'avventura in solitaria si sa infatti ancora poco.
    Fermo restando che Metal Gear Survive si focalizzerà principalmente sul comparto multigiocatore, cerchiamo quindi di fare il punto della situazione, e di capire se - al di là delle traballanti premesse narrative su cui si regge il prodotto - dall'ultima fatica di Konami possiamo aspettarci qualcosa di buono.

    Storia e ambientazione

    Metal Gear Survive si ambienta appena dopo gli eventi di Ground Zeroes, ma è collocato in una timeline alternativa a quella su cui corre la saga principale. Questo significa che lo spin-off non ha nessuna correlazione con i capitoli regolari, e rappresenta in buona sostanza un enorme "What if" dalle premesse fantasiose e sopra le righe. Il team di sviluppo lo definisce "un racconto apocrifo", scegliendo un termine decisamente appropriato, visto che nel progetto non è ovviamente coinvolto Mr. Kojima, alle prese con il suo Death Stranding dopo la rottura con il publisher Konami.

    Gli eventi di Survive iniziano, in ogni caso, proprio durante l'esplosione della Mother Base avvenuta alla fine di quello che possiamo considerare il prologo di The Phantom Pain: mentre la piattaforma sta collassando, in cielo si apre una strana anomalia, che risucchia tutto. Animali, materiali, container, cadaveri e sopravvissuti, vengono "aspirati" in una sorta di dimensione alternativa. Sei mesi dopo questo evento, il protagonista di Metal Gear Survive, uno dei soldati di stanza sulla base che per miracolo è riuscito a non farsi inghiottire dalla singolarità dimensionale, viene assoldato da una misteriosa organizzazione e spedito "all'altro mondo", con l'obiettivo di indagare sulla natura di questo luogo.
    Appena arrivato nella dimensione alternativa, il nostro improvvisato eroe scoprirà un campo base parzialmente distrutto, assediato da strani nemici che assomigliano ai più classici zombie.

    Le penzolanti creature sembrano animate da una forza misteriosa, racchiusa in un cristallo scarlatto che spunta dal loro corpo e che rappresenta anche il loro punto debole.
    Il primo obiettivo del giocatore sarà quello di ripulire la zona da queste creature e allestire un perimetro difensivo. Come il nome del prodotto lascia intendere, questo atipico Metal Gear assorbe diversi aspetti tipici dei survival game, fra cui la presenza di un sistema di crafting e di costruzione e sviluppo del campo base. Raccogliendo in giro risorse di ogni tipo potremo quindi potenziare il quartier generale, costruire strutture e trappole per proteggerlo dalle squallide creature che popolano questo mondo alla rovescia, e sviluppare edifici dalle funzioni più disparate, fra serre in cui coltivare cibo, depositi per i viveri e caserme per addestrare soldati alleati. Nel corso dell'avventura potremo infatti trovare altri superstiti, da portare alla base e a cui assegnare compiti di varia natura.
    Il meccanismo sembra tutto sommato interessante, simile per concezione a quello di produzioni come State of Decay e How to Survive: speriamo che il sistema di progressione sia sufficientemente approfondito e che le variabili in gioco siano sufficienti a garantire una buona profondità.
    Sviluppare il proprio campo base non sarà l'unica necessità: ci verranno progressivamente assegnate delle missioni di ricognizione, che andranno a comporre quella che possiamo considerare come la storia principale di Metal Gear Survive. Per affrontarle dovremo recarci in apposite zone della mappa di gioco (che potete immaginare come una delle due grandi ambientazioni di Metal Gear Solid V): durante questi incarichi, per altro, il gameplay sembra variare molto rispetto alle fasi difensive, già testate abbondantemente durante l'E3 e la Gamescom di Colonia. Si intravedono infatti sequenze stealth, disperati momenti action, ed una serie di situazioni che si allontanano parecchio dalle fasi in stile "orda" che rappresentano l'anima co-op della produzione.
    Un altro dettaglio interessante è che il racconto sembra procedere attraverso cut-scene con un deciso piglio registico. Probabilmente la trama ci porterà a scoprire qualche dettaglio in più sulla natura di questa dimensione alternativa e sui reali obiettivi dell'organizzazione che ci ha assoldato. Che ci aspetti qualche sorpresa sul fronte della sceneggiatura?

    Nel corso di un recente commentary il team di sviluppo ha poi confermato che ad intervalli regolari degli wormhole riverseranno nel mondo di gioco personaggi ed elementi "provenienti da altri luoghi e da altre epoche". Chissà che nell'altrove di Metal Gear Survive non possano finire anche protagonisti storici di vari capitoli della saga, pronti ad essere reclutati dal giocatore. Il titolo ha già dimostrato di voler sfruttare l'immaginario dell'apprezzatissima serie Konami in maniera piuttosto furba, e con un occhio di riguardo al fanservice più spicciolo.
    Coinvolgere personaggi molto amati dal pubblico potrebbe essere un'arma a doppio taglio, innescando sia la curiosità degli estimatori di lungo corso, sia la rabbia di chi proprio non sopporta un capitolo non canonico, molto ardito, e pronto a riutilizzare in maniera a tratti spietata asset, meccaniche di gioco ed elementi estratti da Metal Gear Solid V.

    Metal Gear Survive Può darsi che Metal Gear Survive abbia, nonostante l'ondata di critiche che gli è piovuta addosso fin dall'annuncio, qualche freccia al suo arco? Quella di Konami non è certo una produzione virtuosa sul fronte creativo. Da quel punto di vista, anzi, il gioco fa molto per restare antipatico ai fan della saga: scombussola in maniera fin troppo decisa gli elementi dell'immaginario classico, si getta nell'abusato filone degli zombie-game, e recupera soluzioni ludiche che la fanbase attribuisce (giustamente) all'operato di Hideo Kojima, il cui rapporto con Konami si è concluso in maniera spiacevole. Eppure, Survive non sembra essere uno spin-off senza qualità. Le sessioni cooperative, provate in un paio di occasioni, si sono rivelate tutto sommato divertenti, e adesso il publisher stuzzica la nostra curiosità per quel che riguarda il single player. L'insolito mix fra third person shooter, action game, survival e tower defense sembra avere qualcosa da dire, e non solo su console: tante produzioni hanno provato a trovare un giusto equilibrio fra questi elementi, ma in poche ci sono riuscite. Che tocchi al titolo Konami, anche grazie al lascito di Hideo, indicare la giusta strada da seguire per far coesistere una componente gestionale appagante e fasi d'azione tese e divertenti? Aspettiamo con sincera curiosità la beta ed una prova approfondita del single player: pur condividendo le preoccupazioni legate alle questioni produttive e creative, speriamo che Metal Gear Survive abbia qualcosa da dire sul versante ludico.

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