Confezionato dal giovane team di Polyarc, nel 2018 Moss si è rivelato una gemma di raro valore, nonché una delle più immersive esperienze in realtà virtuale tuttora in circolazione (nel caso non ne abbiate mai sentito parlare, correte a rileggere la nostra recensione di Moss per PlayStation VR). In seguito allo straordinario successo riscosso in tutto il globo, il team di sviluppo ne ha messo in cantiere un sequel, allo scopo di superare i confini della realtà virtuale e raccontare un nuovo tassello della storia di Quill, la coraggiosa topolina che nel primo episodio ha instaurato un fortissimo legame affettivo coi giocatori. A poche settimane dal lancio del prodotto, abbiamo partecipato a una presentazione durante la quale alcuni membri di Polyarc ci hanno illustrato le caratteristiche principali di Moss: Book II, pertanto vi proponiamo di seguito le nostre impressioni preliminari.
Il ritorno di Quill
Come ribadito da Josh Stiksma, ingegnere capo e design director principale presso Polyarc, la nuova avventura di Quill partirà proprio dove si erano interrotte le vicende narrate dal primo libro di Moss.
Dopo aver salvato con successo Argus, la tenera e altrettanto caparbia topolina dovrà addentrarsi nuovamente nel castello maledetto in cui suo zio era tenuto prigioniero, dove realizzerà suo malgrado che un tiranno alato le sta dando la caccia. Dimostrando ancora una volta il suo sconfinato coraggio, la nostra minuscola eroina escogiterà quindi un piano per porre fine allo spietato e duraturo dominio degli Arcani, in modo da salvare l'irresistibile mondo di Moss dall'imminente e apparentemente inevitabile distruzione. Il compito del giocatore, che già nel primo libro aveva instaurato una profonda connessione con la minuta creaturina, sarà pertanto quello di guidare Quill in ambienti ancor più vivaci e brulicanti di nemici, al fine di raccogliere antichi manufatti e recuperare una serie di armi inedite di cui la protagonista potrà servirsi per aprirsi la strada. Se nel primo capitolo di Moss l'abile spadaccina poteva contare soltanto sulla propria arma bianca, gli sviluppatori di Moss: Book II ci hanno raccontato che stavolta avremo accesso a diversi strumenti di morte, come il già rivelato martello in pietra che la topolina utilizzerà tanto per risolvere i puzzle, quanto per annientare eventuali nemici corazzati.
Nel corso della presentazione, difatti, abbiamo assistito a una clip di gameplay in cui Quill è stata costretta a usare la sua nuova arma per azionare un ascensore, per poi distruggere con dei colpi caricati il duro carapace di scarabei rinoceronte e altri insetti pressoché immuni alla spada.

Sempre a proposito del martello e degli altri strumenti ancora inediti recuperabili durante la campagna, Josh Stiksma ha raccontato ai nostri microfoni che questi non saranno affatto vincolati ad aree specifiche, come invece avevamo presupposto, ma una volta scoperti entreranno permanentemente nell'inventario di Quill, consentendole di modificare al volo il suo equipaggiamento in base all'avversario fronteggiato.
Tenendo poi presente che il nuovo viaggio porterà la protagonista a scontrarsi con una serie di creature grandi quanto il boss finale del primo Moss (che rispetto agli altri boss era gigantesco), con tutta probabilità l'inclusione di armi extra si tradurrà nella possibilità di mettere in atto delle strategie diverse e individuali.
I nuovi poteri del Lettore
Il team di Polyarc, ad ogni modo, non si è limitato a diversificare l'armamentario della piccola guerriera, ma per l'occasione ha anche progettato nuove meccaniche volte ad ampliare le capacità del "Lettore" e di conseguenza portare al livello successivo l'interazione ambientale. Per esempio, quando la roditrice si imbatterà in un vicolo cieco, il giocatore ricorrerà ai suoi nuovi poteri per generare dei ponti erbosi o dei rampicanti che permettano a Quill di proseguire: aguzzare la vista e studiare attentamente il paesaggio circostante si rivelerà quindi essenziale per superare agevolmente i non troppo complessi puzzle ambientali e raggiungere la stanza successiva.
Restando in tema di poteri, nel corso della presentazione abbiamo notato che, in presenza di un artropodo simile al porcellino di terra (il comunissimo invertebrato che per proteggersi si appallottola formando una vera e propria sfera), l'utente potrà premere entrambi i grilletti del controller per trasformare la vittima in una pallina e farla urtare contro le varie superfici. Non solo questa soluzione ludica si direbbe molto divertente, ma alle volte giocare a flipper coi nemici sarà indispensabile per sbloccare nuovi percorsi o comunque accedere ad aree bloccate. Anche perché, come raccontatoci lo scorso mese dal game designer Doug Burton, le stanze di Moss: Book II saranno molto più grandi e complesse di quelle proposte dal primo gioco, e soprattutto saranno caratterizzate dalla presenza di più uscite (siete a un click di distanza dalla nostra intervista agli sviluppatori di Moss: Book II).
Se preferiamo rimandare alla recensione finale qualsiasi giudizio sugli scenari realizzati dallo studio di Seattle, dobbiamo comunque riconoscere gli sforzi compiuti dal team nella non semplice impresa di diversificare il più possibile le ambientazioni visitate dalla minuta spadaccina.
Laddove il primo Moss era grossomodo ambientato nel castello maledetto o comunque nelle limitrofe zone boscose, stavolta la roditrice si spingerà in incantevoli luoghi innevati e addirittura si intrufolerà in una sorta di officina con tanto di lava e macchinari vari che non vediamo l'ora di setacciare a fondo.
Nonostante Moss: Book II sia a tutti gli effetti un titolo per PS4, chiacchierando con Josh Stiksma abbiamo infine appreso che il prodotto sfrutterà la maggior potenza di PlayStation 5 per garantire tempi di caricamento ridotti e altri benefici che scopriremo soltanto con una prova diretta.