Anteprima NBA 2K7

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Anteprima NBA 2K7
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • Xbox 360
  • PS3
  • Un singolo quarto di tempo della durata effettiva di 4 minuti. Miami Heat vs Dallas Mavericks ripetuto e ripetuto e ripetuto per estrapolare ogni novità presente nella demo del nuovo capitolo della serie NBA 2K. Un lavoro di investigazione condotto con la lente di ingradimento, con l'obiettivo di cogliere le ultime limature di un brand che già rasentava l'eccellenza nelle precedenti incarnazioni.

    L'approdo alla rinomata next-gen era già stato effettuato con il capitolo NBA 2K6 e riveleva una reale rivoluzione tecnica a patto di disporre di un sistema video in alta definizione. Su quella base sono stati realizzati dei perfezionamenti che non hanno stravolto la resa globale. Un primo beneficio è stato apportato alla fluidità dei movimenti in campo, che appare incrementata senza storpiature negative al ritmo di gioco. Alcuni frammenti di animazioni sono stati aggiunti come collante tra le vecchie, mentre ulteriori set allargano il bacino comportamentale dei cestisti. E' stato aggiunto il passaggio a palombella con conseguente frame di ricezione con il braccio a gancio. Particolare cura è stata riposta nei balzi in avanti senza possesso, utili in quelle situazioni in cui un contatto fortuito o un intercetto portano la palla a scivolare incontrollata verso la rimessa laterale. All'avvenuta cattura della palla il giocatore permane seduto a terra con una breve stasi finchè non effettua il passaggio. La CPU non pare saper padroneggiare ottimamente questa innovazione, visto che persiste con il pallone per troppi secondi lasciando il tempo al giocatore reale di frapporsi tra il passatore e il ricevente più vicino. Nuove animazioni sono state aggiunte ai giocatori in post e nei tiri liberi. Shaquille O'Neil, per esempio, esegue i free throws con la sua tipica movenza lenta (forse eccessivamente lenta nel gioco) e disomogenea, incrementando la difficoltà di realizzazione. Altri giocatori utilizzano il vecchio set di animazione per i tiri liberi, ma si rileva una anormale scattosità della palla al momento del rilascio che sarà senz'altro corretta. Un'altra piacevole aggiunta è stata apportata nei confronti del play maker, che dopo la rimessa dal fondo a canestro subito, si avvia verso la nuova azione con la classica camminata da passeggio, palleggiando con una mano e gesticolando, con il braccio libero, schermi e tattiche.
    Il campo da gioco è riprodotto con qualità analoga all'edizione precendente. Il parquet riflette maggiormente le scritte dei pannelli luminosi all'interno del palazzetto. L'effetto è molto piacevole, fintantochè le scritte non convergono a colori chiari rendendo la visibilità brevemente compromessa. Il pubblico poligonale occupa tutti i posti disponibili concedendo una stupenda visione d'insieme. Fortunatamente la demo non indugia su primi piani o mezzi busti come accadeva nel precedente capitolo (rivelando la pochezza dei modelli riservati ai tifosi), ma non è possibile escludere questo suicidio registico nella versione completa.
    Piccole modifiche sono state introdotte alle scritte in sovraimpressione e al menù di gioco. Le prime sono più colorite e dinamiche.ILa barra informativa nella parte inferiore dello schermo, che mostra costantemente il risultato di gioco, evidenzia ora la realizzazione di particolari azioni come stoppate, assist e palle rubate indicando anche il giocatore che le ha effettuate. Il menù delle opzioni, richiamabile con il consueto tasto Start, appare finalmente con rapidità e anche questo presenta scelte cromatiche più vive.
    Al termine di questa analisi figura la resa del giocatore. Anche in NBA 2K7 i modelli sono ricreati in modo eccellente, con squisiti effetti superficiali che consentono di avere un “effetto pelle” esemplare. Particolari rivoluzioni non sono state apportate ai modelli dei giocatori ed in particolare permane la conclusione che esistano figli e figliastri. Il già menzionato Shaq, uomo copertina di NBA 2K7, è ricreato in maniera impressionante, mentre Dirk Nowitzki mostra solo una buona riconoscibilità.


    Come ampiamente prevedibile sono state apportate delle importanti modifiche anche in termini di giocabilità. I titoli NBA 2K hanno rappresentato per molti la massima espressione videoludica del gioco della pallacanestro. L'ultima edizione aveva suscitato qualche malumore a causa di un indebolimento dei pacchetti difensivi dei roster. Una situazione che aveva portato qualche critica a definire NBA 2K6 il “festival delle schiacciate”. Un'iperbole, probabilmente eccessiva, che nascondeva una effettiva verità. Per questa nuova edizione è stato accuratamente registrato il comportamento difensivo dei giocatori. La demo non rivela il livello di difficoltà offerto, ma è evidente la maggiore attenzione difensiva da parte dei quintetti in campo. Stoppate ed intercetti sono sensibilmente più semplici da effettuare (i corpi e gli arti dei giocatori non danno più la sensazione di essere inconsistenti nei contatti) mentre la possibilità di realizzare una schiacciata è offerta, usualmente, quando il cono d'attacco è sgombro di difensori. Il fastidioso contropiede su rimessa dal fondo che coglieva le difese incredibilmente impreparate è stato attenuato grazie ad una più rapida presa di posizione della squadra difendente ed al lieve allungamento dei tempi necessari alla rimessa stessa.

    NBA 2K7 NBA 2K7 sembra correggere ogni difetto che affliggeva la precedente uscita. E' stata riversata la medesima cura nel miglioramento dell'aspetto tecnico e del gameplay. La demo, purtroppo, non consente di capire se questi piccoli ritocchi abbiano lasciato intoccati ulteriori piccole lacune. Solo il peso di una intera stagione NBA consentirà di spolpare interamente il frutto offerto da 2K Sports e di capire se risulterà inattacabile da alcuna critica.

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