Anteprima Phantasy Star Universe

Un nuovo astro nel firmamento Sony

Anteprima Phantasy Star Universe
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Xbox 360
  • Pc
  • FINCHÈ LA SAGA VA, LASCIALA ANDARE

    Nata nel 1988 come classico gioco di ruolo a turni ed evolutasi in un vero e proprio action-adventure votato al multiplayer online, la serie di Phantasy Star rappresenta, per longevità, fama e gloria, uno dei più alti esponenti della sua categoria. Dopo sedici anni vissuti tra una console e l’altra, (dal Genesis al Dreamcast, dal Gamecube al Game Boy Advance) SEGA si prepara ad esordire anche su Playstation 2, PC ed XBOX 360 con un prodotto che strizza l’occhio agli amanti del gioco offline senza deludere le aspettative dei fanatici del gioco di rete di massa. “Fin dalle sue origini negli ultimi anni ottanta, Phantasy Star è divenuto sinonimo di RPG di qualità” spiega Matt Woodley, Direttore Marketing alla Sega Europe. “Ora, sviluppato sia come titolo single-player che multiplayer online, Phantasy Star Universe regalerà agli appassionati di RPG la loro avventura più grande”. Sviluppato da Sonic Team sotto la supervisione di Yuji Naka, creatore di Phantasy Star Online e Sonic the Hedgehog, l’ultimo capitolo della la storica saga sarà disponibile in tutti i negozi del sol levante verso la fine di agosto.

    UNA STELLA INTRAMONTABILE

    Come appena accennato in premessa, uno dei grandissimi punti di forza di questo franchise è dato dalla sua straordinaria capacità di stare al passo coi tempi. Anche se negli anni 80 una struttura di gioco statica regolata da combattimenti a turni costituiva la normalità, da allora il volto dell’intrattenimento digitale ha assunto nuove e più complesse connotazioni, soprattutto in termini di immediatezza e dinamicità; caratteristiche gradite dalla maggior parte dei giocatori moderni che, molto più esigenti e disincantati, sono sempre alla ricerca di novità ed emozioni forti. Pienamente consapevole di questo processo di modernizzazione, SEGA ha plasmato e trasformato la sua creatura fino a renderla un action-rpg, genere piuttosto diffuso ed apprezzato al quale, soprattutto negli ultimi tempi, sembrano propendere parecchie software house.

    In virtù della sua natura dualistica, nata dalla volontà di separazione tra gioco online e gioco offline, Phantasy Star Universe sarà corredato di una trama divisa in due parti distinte, una per la modalità solitaria e una per l’esperienza di gioco in rete. La vicenda avrà come scenario un nuovo universo, conosciuto come il sistema solare Gurhal, formato da tre pianeti popolati da altrettante razze e culture. Alle loro spalle, una lunga e sanguinosa storia di guerre e conflitti, culminati nella cosiddetta “Ultima Grande Guerra” conclusasi cento anni orsono grazie alla sottoscrizione di un trattato di pace che ha dato vita alla Forza Militare dell’Alleanza composta da membri di tutti e tre i mondi. Quei tempi però sono ormai lontani e la galassia vive un momento di pace e tranquillità, celebrando con una grande festa il centesimo anniversario della fine dei conflitti. Il cadetto diciassettenne Ethan Weber, protagonista di questa avventura, si sta godendo la cerimonia commemorativa in compagnia di sua sorella Lumia quando, all’improvviso il pianeta viene colpito da una pioggia di meteoriti scagliata da una misteriosa forma di vita aliena, i SEED, che riduce la loro terra natia ad un cumulo di macerie fumanti. Lumia viene rapita e portata su un altro pianeta e da quel momento Ethan intraprende un lungo e pericoloso viaggio nel tentativo di salvarla dalle spregevoli grinfie degli invasori.

    IL DIVERTIMENTO SI FA IN DUE

    Stando alle dichiarazioni, l’intreccio narrativo sopra descritto seguirà un percorso assolutamente imprevedibile il quale, una volta terminato, andrà a costituire l’antefatto della storia nella modalità online; opzione che, diversamente da quanto accadrà per la modalità singola, permetterà agli utenti di creare dal nulla il proprio personaggio e di personalizzarlo a proprio piacimento grazie alla impressionante quantità di combinazioni disponibili: razza (nei vari video se ne vedono chiaramente tre -human, cast e beast- ma dovrebbero essercene altre), colore di capelli, pelle e occhi, acconciatura, sopracciglia, larghezza e altezza del corpo e chi più ne ha più ne metta.

    Nonostante non si abbiano ancora informazioni più puntuali riguardo alla struttura di gioco, pare che questa sarà sorretta esclusivamente da combattimenti in tempo reale, all’interno dei quali il giocatore potrà servirsi, oltre che di incantesimi e affini, di due tipi di attacco, uno debole e uno potente, che dovrà sfruttare per realizzare combo con gli altri characters del gruppo, ognuno dei quali con caratteristiche e parametri ben specifici. Questo aspetto lascia immaginare una certa dose di strategia nell’affrontare i combattimenti anche in considerazione del fatto che, a detta degli sviluppatori, saranno disponibili oltre 200 variazioni di armi suddivise in 20 categorie tra cui quelle per lo scontro a distanza, per gli attacchi combinati e per l’esecuzione delle tecniche. Ma non è finita qui. Per fronteggiare al meglio i numerosi pericoli che lo attendono, l’utente potrà servirsi di una visuale in prima persona (con relativa opzione di puntamento) e sarà in grado di selezionare una delle numerose Arti Fotoniche a disposizione ma delle quali, purtroppo, non si hanno notizie particolareggiate.

    Una delle tanto annunciate peculiarità di questo titolo è rappresentata dalla grande libertà di movimento e di esplorazione che sarà infusa nella scoperta tre vastissimi pianeti che faranno da sfondo alla vicenda e che saranno corredati da circa 20 grandi dungeon da perlustrare. La novità più grande rispetto ai suoi predecessori, ciò nonostante, risiede nella possibilità di viaggiare a bordo di veicoli direttamente manovrabili dal giocatore (macchine, navicelle, animali ecc.) anziché percorrere, come accadeva in precedenza, tutte le distanze a piedi. Buone nuove anche per quanto riguarda la differenziazione dei nemici da fronteggiare (molti dei quali assolutamente inediti), tra cui circa una quindicina di boss enormi e particolarmente agguerriti; elemento questo che induce a pensare che il livello di difficoltà di Phantasy Star Universe sarà ben calibrato o perlomeno offrirà un grado di sfida quantomeno adeguato. Altro punto a suo favore è dato da una longevità pressoché infinita: dalle 40 alle 50 ore di gioco previste per la modalità singola all’incalcolabile quantità di tempo da spendere, all’interno dell’opzione multiplayer, per personalizzare il proprio alter-ego ed aumentarne il livello, cercare oggetti rari e ingaggiare missioni sempre nuove a fianco dei propri amici (fino ad un massimo di sei giocatori).
    Poco o nulla si sa, tuttavia, riguardo alle caratteristiche precise del gioco di rete (numero di characters per ogni account, pagamento o meno di una quota mensile e così via) anche se sembra essere stata confermata la presenza di un nuovo sistema di lobby (letteralmente “ingresso”) che assumerà la forma di una vera e propria stanza, da decorare ed arredare con gli oggetti acquisiti nel corso del gioco, che potrà essere visitata dagli altri giocatori che decideranno o meno di unirsi alla vostra partita.

    A rendere questo titolo maledettamente allettante, oltre alle numerose qualità elencate in precedenza, contribuisce il suo profilo tecnico, forse un pò modesto per le potenzialità di X360° ma molto ben curato e realizzato se si considerano le limitazioni della macchina Sony. Personaggi, oppositori ed ambientazioni risultano estremamente fluidi e particolareggiati e, allo stesso modo, danno l’impressione (grazie ad una grande diversificazione di forme e tratti) di trovarsi davvero in un mondo immensamente grande e variopinto. L’ultima considerazione positiva va, infine, al comparto sonoro. Oltre alle innumerevoli cut-scenes ricche di dialoghi e parlato, pare sarà presente una colonna sonora di tutto rispetto, formata suoni orchestrali e voci provenienti da Hollywood, New York e Polonia.

    Phantasy Star Universe Phantasy Star Universe si presenta come un titolo eccellente, ideato e progettato per rispondere alle esigenze di due categorie di utenza distinte ma allo stesso tempo ugualmente importanti: coloro che amano giocare “in solitudine” e coloro che invece vanno matti per il gioco di massa. Essendo il primo titolo della serie ad approdare su Playstation 2, l’elemento novità gioca sicuramente a suo favore ma non costituisce tuttavia il solo motivo di interesse che potrebbe spingere i giocatori al suo acquisto. Storia epica e ben articolata, longevità spaventosamente elevata, grandissimo grado di personalizzazione: queste le carte vincenti dell’ultima produzione distribuita da Sega e che, molto probabilmente, riusciranno a fare del suo rinomato franchise un titolo che verrà ricordato negli anni avvenire

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