Phantom Blade Zero: il gioco più interessante del PlayStation Showcase?

Analizziamo il gameplay trailer dell'action cinese Phantom Blade Zero, realizzato in Unreal Engine 5 e caratterizzato da una gran dose di spettacolarità.

Phantom Blade Zero
Anteprima: PlayStation 5
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Disponibile per
  • Pc
  • PS5
  • Non è un segreto che il PlayStation Showcase di maggio 2023 sia stato assai meno esplosivo di quanto preventivato, anche e soprattutto a causa dello scarso quantitativo di produzioni first party sfoggiate in occasione dell'evento. Da Dragon's Dogma II al remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater, senza dimenticare l'attesissima ricomparsa di Alan Wake 2 e Assassin's Creed: Mirage (qui trovate la nostra più recente anteprima di Assassin's Creed: Mirage), bisogna comunque riconoscere che le sorprese non sono mancate. A questo proposito, siamo rimasti piuttosto colpiti da Phantom Blade Zero, un intrigante action RPG ambientato in Oriente e sviluppato in Unreal Engine 5. Incuriositi dalle sue tinte dark fantasy, abbiamo racconto tutte le informazioni finora disponibili sul progetto e sull'affascinante saga di cui appunto fa parte.

    Da Rainblood a Phantom Blade

    Benché il nome "Phantom Blade" possa non suggerire assolutamente nulla ai giocatori europei, il titolo presentato per la prima volta al PlayStation Showcase e al momento atteso su PC e PlayStation 5 non è che l'ultima iterazione di una serie che, contando anche i capitoli per dispositivi mobile, si compone già di una decina episodi.

    Rainblood: Town of Death

    Come accennato brevemente sul PlayStation Blog da Soulframe Liang, fondatore e CEO dello studio cinese S-Game, l'universo di cui fa parte Phantom Blade Zero è nato praticamente nella seconda metà degli anni 2000, quando il game designer (che al tempo studiava architettura negli Stati Uniti e di tanto in tanto necessitava di sfuggire alle frustrazioni della vita reale) si servì di RPG Maker per dar forma a Rainblood: Town of Death. Ambientato in un mondo oscuro, l'indie raccontava la tragica storia di uno spadaccino perseguitato da orrori da ogni tipo e costretto suo malgrado ad affrontarli.

    Una volta tornato in Cina, Soulframe ha quindi fondato S-Game per intraprendere la carriera di game designer, plasmando prima Rainblood2: City of Flame e poi Rain Blood Chronicles: Mirage (qui trovate la nostra recensione di Rain Blood Chronicles: Mirage) e costruendo una community di oltre 20 milioni di fan.

    Il nuovo nome della serie è invece saltato fuori solo una manciata di anni fa, quando S-Game ha annunciato Phantom Blade Executioners, interessantissimo action RPG a scorrimento orizzontale che la software house contava di pubblicare entro la fine del 2022 su PC, console e dispositivi mobile.

    L'impatto della pandemia ha però rallentato enormemente i lavori, costringendo lo studio a rivedere del tutto i propri programmi e spingendo Soulframe a prendere la parola per spiegare ai fan la delicata situazione in cui il team di S-Game versava soltanto a dicembre 2022. Fatta eccezione per una limitatissima closed beta tenuta soltanto lo scorso marzo, Phantom Blade: Executioners è purtroppo scomparso dai radar e tuttora non sappiamo quale sarà il destino del prodotto. Trattandosi di un titolo cinese, le informazioni giunte nel nostro lato del globo sono piuttosto confuse, ragion per cui preferiamo attendere che sia lo stesso Soulframe a illustrare i piani futuri dello studio.

    È fondamentalmente questo il motivo per cui l'inaspettato annuncio di Phantom Blade Zero, che a prima vista riprende parecchi elementi - sia ludici che narrativi - di Phantom Blade: Executioners, ha destato non poche perplessità alla community. Tuttavia, giacché Sony sembra credere nel progetto al punto tale da ospitarne l'annuncio ufficiale all'interno di un suo evento, abbiamo scelto di prender per buono quanto mostrato durante il PlayStation Showcase.

    Una sanguinosa corsa contro il tempo

    Erede spirituale del Rainblood originale, Phantom Blade Zero ha per protagonista un assassino che in passato era al servizio di una potente ed elusiva organizzazione chiamata "The Order".

    Incastrato per l'omicidio del patriarca di The Order, il nostro Soul - che a primo impatto ci ha subito ricordato William Adams di NiOh - è quindi divenuto il principale bersaglio dell'organizzazione e non potendo dimostrare la propria innocenza è stato obbligato a darsi alla fuga. Rimasto gravemente ferito nel corso di una spietata caccia all'uomo, il protagonista è scampato all'abbraccio della morte grazie alle cure ricevute da un guaritore mistico, che tuttavia ha soltanto posticipato la sua inevitabile dipartita. La cura miracolosa perderà la propria efficacia dopo 66 giorni al massimo, ragion per cui Soul dovrà lottare contro mostruosità di ogni genere e scoprire la verità entro lo scadere del poco tempo rimastogli. Al netto di un impianto narrativo tutt'altro che originale e che sa di già visto, Phantom Blade Zero ci ha incuriositi con una formula che mescola il kung fu cinese, da sempre alla base delle storie Wuxia, all'arte dell'occulto, senza dimenticare lo stile steampunk che contraddistingue gli inquietanti autonomi, gli arti meccanici utilizzati dagli avversari e, più in generale, il "Phantom World" in cui è ambientato l'intero franchise. Un miscuglio cui Soulframe e i suoi collaboratori hanno appunto dato il nome di "Kungfupunk".

    Stando al lungo post pubblicato sul PlayStation Blog, Phantom Blade Zero si svolge in un mondo semi-open world, in quanto le limitate risorse a disposizione dello studio cinese lo hanno spinto a compiere una scelta che non possiamo che condividere: anziché allestire un'enorme realtà open world traboccante di elementi e risorse riciclate, i ragazzi di S-Game hanno consapevolmente preferito optare per mappe di dimensioni più ragionate e corridoi che di tanto in tanto si presteranno a sezioni alquanto cinematografiche. Una di queste è l'adrenalinica sequenza intravista nel trailer di annuncio in cui Soul guida un carretto, cercando al tempo stesso di respingere gli attacchi sferrati dai nemici a cavallo e posizionati su entrambi i lati del mezzo di trasporto.

    Pur non trattandosi di un open world, Phantom Blade Zero concederà ai giocatori una libertà da non sottovalutare, tant'è che il sistema di movimento consentirà a Soul di arrampicarsi sulle colonne per poi abbattersi sugli avversari o correre lungo i muri in maniera non troppo diversa da quanto accadeva in Star Wars Jedi: Fallen Order e nel suo sequel diretto (a proposito, avete già letto la nostra recensione di Star Wars Jedi: Survivor?).

    L'aspetto più interessante dal gameplay è senza dubbio rappresentato dall'incredibile agilità del protagonista, che oltre a poter compiere dei balzi sorprendenti potrà servirsi della spada per bloccare gli attacchi in entrata, deviare shuriken, frecce e dardi di ogni tipo, e non per ultimo esibirsi in una macabra danza demoniaca che farà schizzare in ogni dove il sangue dei suoi malcapitati inseguitori.

    Tanto le sferzate quanto gli affondi si tradurranno infatti in uccisioni davvero brutali, che lo sviluppatore ha voluto accentuare con dei marcati quanto efficaci effetti gore. Non meno allettante ci è parsa la possibilità di sfruttare a proprio vantaggio la conformazione del terreno, come appunto colonne o altri elementi dello scenario, per trovare all'occorrenza riparo, aggirare i nemici e mettere in atto dei violenti contrattacchi. Sempre a proposito degli scontri abbiamo notato non solo che l'eroe avrà a disposizione più assetti, come ad esempio la spada singola o l'ancor più fenomenale dual wield, ma soprattutto ci è parso che l'assassino in lotta contro il tempo disporrà di un'impressionante varietà di combo. Il contributo di Tanigaki Kenji, rinomato attore, regista d'azione e coordinatore degli stunt che stando a quanto dichiarato si starebbe occupando delle scenografie di Phantom Blade Zero appare insomma evidente e promette faville. Direttamente da Sekiro: Shadows Die Twice, poi, Phantom Blade Zero sembra aver preso in prestito una spiccata componente stealth, che anche in questo caso favorirà le eliminazioni furtive.

    Combattimenti in Unreal Engine 5

    Siamo rimasti impressionati dall'impianto visivo del titolo, che come specificato in apertura si serve del più recente motore grafico di Epic Games. Sorvolando su qualche rallentamento e su una pulizia complessivamente migliorabile, il titolo realizzato in Unreal Engine 5 vanta un colpo d'occhio notevole e una discreta modellazione poligonale, che quindi valorizzano un character design a nostro avviso ispirato e gradevole.

    Impossibile, infatti, non apprezzare le dettagliatissime maschere sfoggiate dagli avversari di Soul, i già menzionati arti meccanici che non vediamo l'ora di ammirare in azione o gli inquietanti soldati a cavallo costantemente alle sue calcagna. Dinanzi a tanta bontà, la domanda che ci poniamo in questo momento è se il prodotto finale rispecchierà le qualità mostrate in occasione del PlayStation Showcase, o se invece si tradurrà nell'ennesimo gioco cinese annunciato in pompa magna e presto dimenticato. Da parte nostra continueremo a seguirne gli sviluppi, augurandoci che l'action RPG veda effettivamente la luce.

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