Anteprima Pillars of Eternity - The White March Part 1

All'E3 2015 abbiamo incontrato i ragazzi di Obsidian per farci svelare i primi dettagli sull'espansione in due parti di Pillars of Eternity.

Anteprima Pillars of Eternity - The White March Part 1
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Dopo tanti dubbi nati in fase di finanziamento e lavorazione, Pillars of Eternity è riuscito in un'impresa non da poco. Senza mezzi termini, il lavoro di Obsidian si è letteralmente riconquistato gli ormai barbuti fan di Baldur's Gate e Icewind Dale e li ha coccolati con un'avventura ricchissima dal punto di vista narrativo, strategico e contenutistico. Ben più che un'"operazione nostalgia" insomma, e il momento è ormai giunto per pensare alle espansioni. Annunciata da pochi giorni, The White March presenta caratteristiche che si rifanno senza timori alle due principali saghe da cui il colossale GDR ha preso ispirazione. Contenutisticamente si rivela vicina a Tales of the Sword Coast, espansione del primo Baldur's Gate, mentre l'ambientazione si rifà evidentemente alle atmosfere di Icewind Dale. Tali scelte potrebbero far pensare a un fan service teso a mascherare qualche mancanza contenutistica, ma quanto abbiamo visto recentemente all'E3 2015 ci ha fatto davvero ben sperare per il risultato finale.

    Settimana bianca

    Per avviare The White March - Part 1 sarà sufficiente avere sbloccato la fortezza personale nella trama principale di Pillars of Eternity, e successivamente recarsi nella regione omonima, caratterizzata da un costante inverno ghiacciato. Per completare i contenuti sarà necessario un party attorno al livello 6/7, ma affrontando l'espansione con personaggi giunti al cap (attualmente fissato a 12) si troveranno nemici decisamente più forti. Interessante anche il fatto che l'ingresso nella regione di White March non bloccherà il giocatore, permettendogli di tornare alla quest principale del gioco senza problemi. Tra fortezze sotterranee scavate dai nani, una massiccia presenza di Ogre a rendere le cose movimentate al punto giusto e una misteriosa forgia in grado di rendere malleabile il leggendario acciaio Durgan, i ragazzi di Obsidian non hanno perso tempo nel dimostrarci le principali novità di questa espansione. Si comincia con due nuovi personaggi che potremo aggiungere al nostro party, naturalmente provvisti di una loro storia che potremo approfondire a piacimento. The Devil of Caroc è sicuramente il più originale, un rogue che si presenta sotto forma di costrutto, dentro al quale si agita un'anima assassina. Scoprirne la storia, ci scommettiamo, si rivelerà interessante. Zahua è invece un monaco, il quale, citando gli sviluppatori, "ama farsi amici quasi quanto ama le droghe". Anche in questo caso, ci sarà probabilmente da divertirsi. Oltre a presentare storie personalizzate, i due nuovi potenziali membri del party sono naturalmente dotati di una personalità propria, e reagiranno attivamente agli avvenimenti e alle decisioni del giocatore. Relativamente alle classi, non vi saranno vere e proprie introduzioni ex novo, bensì la possibilità di imparare alcune abilità specifiche prima legate ad uno specifico tipo di combattente. Ad esempio, il rogue potrà ora imparare l'abilità Frenzy, precedentemente esclusiva del barbarian. Si tratta di un aggiustamento non troppo impegnato, in quanto non introduce nulla di davvero nuovo nel comparto, ma potrebbe migliorare la varietà dei combattimenti: sino ad una prova diretta è presto per esprimersi oltre, anche relativamente al bilanciamento. Una delle novità forse più chieste dalla community è comunque la gestione dell'intelligenza artificiale del party, che finalmente va ad aggiungersi alle impostazioni di gioco. Come di consueto, sarà possibile impostare un certo tipo di atteggiamento per ogni personaggio, e la cura riposta nella realizzazione di quest'opzione è testimoniata dal fatto che diverse stance sono specifiche per alcune classi.

    Quanto agli aspetti contenutistici, The White March non dovrebbe deludere, pur rivelandosi divisa in due parti. Sebbene questo abbia fatto immediatamente pensare a un metodo di monetizzazione un po' bieco, i ragazzi di Obsidian motivano la loro scelta con una questione di tempistiche. Sviluppare l'intera espansione in un'unica soluzione ne avrebbe decretato l'uscita a 2016 inoltrato, mentre spezzando i lavori i fan potranno godere della prima parte alla fine di quest'anno, e della secondo all'inizio del successivo. Solo una verifica finale sugli effettivi contenuti della prima parte potrà dirci quanto gli intenti degli sviluppatori siano effettivamente sinceri, ma, considerata la presenza di un buon numero di quest primarie e secondarie e di un'ampia città nel centro della mappa possiamo dichiararci fiduciosi. Qualche novità arriverà anche in termini di equipaggiamento, con le armi definite Soulbound. Queste ultime, come il nome indica, si "legheranno" al loro portatore, crescendo di livello insieme a lui e guadagnando nuove abilità. La cosa più interessante è che potranno essere inizialmente equipaggiate da chiunque, e la loro evoluzione sarà influenzata dalla classe del portatore. Siamo certi che curarne la crescita diventerà un'attività molto impegnativa e interessante. Per tutti coloro al momento ancora impegnati nella quest principale c'è inoltre un'ottima notizia: una parte dei miglioramenti apportati da The White March verranno integrati anche nel gioco originale, tra i quali naturalmente la gestione dell'IA del party.

    Pillars of Eternity The White March è stato protagonista di una demo piuttosto asettica all'E3 2015, più simile a una "lista della spesa" che a una presentazione pensata per essere interessante. Ciononostante, i contenuti certo non mancano a quest'espansione, la quale promette inoltre di regalare momenti interessanti dal punto di vista narrativo. Le sistemazioni al gameplay giungono gradite (e interessano anche coloro tuttora impegnati col gioco originale) e la nuova regione, con il suo clima costantemente congelato, rappresenta una bella variante rispetto a quanto visto finora. Relativamente alla divisione in due parti, la motivazione fornita da Obsidian appare comprensibile, e solo una prova diretta potrà confermare o smentire. Chiunque abbia apprezzato Pillars of Eternity, in ogni caso, dovrebbe tenere d'occhio The White March, nella speranza che la prossima Gamescom di agosto ci conceda un hands on.

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