Anteprima Pokemon Fushigi no Dungeon Blue

Da Chunsoft il nuovo spin-off dedicato ai Pokémon!

Anteprima Pokemon Fushigi no Dungeon Blue
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  • Gba
  • DS
  • Un po' di storia

    Mentre tutti attendono la pubblicazione degli episodi della serie regolare di Pokémon, Nintendo, o meglio Chunsoft, non è stata con le mani in mano e si è messa al lavoro su Pokémon Fushigi no Dungeon Blue.
    Soffermiamoci a raccontare un po’ di storia, prima di accingerci a presentare il terzo spin-off per Nintendo DS - dopo Pokémon Dash e Touroze (conosciuto col nome di Pokémon Link! in Europa) - di una delle più famose saghe di tutto il mondo!
    Fushigi no Dungeon è una saga ludica targata Chunsoft che prevede il massiccio utilizzo di elementi tipici degli giochi di ruolo, come il sistema di combattimento e l’esplorazione di dungeon. Ed è proprio nei dungeon che si nasconde la parte più interessante di questi giochi, che ha dato un certo prestigio alla casa di sviluppo: ogni volta che il gioco viene avviato, se ne generano di nuovi, ognuno diverso dall'altro, il tutto a vantaggio della longevità, pressoché infinita.
    Fushigi no Dungeon è un sistema di gioco applicato dal produttore a tantissimi brand ludici, fra i quali spicca quello di Dragon Quest e le prime apparizioni si contano già su Super Nintendo.

    Addio spade e scudi. Largo ai mostriciattoli tascabili di Satoshi Tajiri!

    L’avventura si svolge in vari boschi e foreste dove un Pokémon, molto particolare, ha l’arduo compito di salvare tutti i suoi amici mostriciattoli liberandoli da intricati labirinti. Si tratta di un Pokémon particolare, tale solo nell’aspetto, dal momento che si tratta di un umano trasformato in una delle piccole creature. All’interno del gioco, il Pokémon protagonista viene selezionato in base alle risposte date dal giocatore stesso ad una sorta di test sulla personalità; all’inizio si può scegliere, tra una gamma piuttosto ridotta, il proprio partner, tuttavia andando avanti nel gioco si potranno selezionare più di trecentottanta mostriciattoli da affiancare al protagonista.
    Ovviamente, il sistema di combattimento è mutato per adattarlo ai toni stemperati e pacifici della saga, quindi è stato sancito l’addio a spade e scudi, per donare ai Pokémon le loro caratteristiche peculiari: attacco fisico e vari incantesimi che i giocatori potranno memorizzare durante l’avventura (fino a quattro mosse per personaggio). Le battaglie si svolgono come un vero gioco di strategia, oseremmo paragonarlo agli scacchi: il nemico si muovein relazione ai nostri passi, le battaglie avverngono solo se anche noi ci muoviamo, ed è per questo che è importante scegliere le giuste movenze per non incappare in scontri troppo difficili.
    Fondamentale è il villaggio, dove sono stabiliti vari punti “di servizio” utili al giocatore: un negozio dove fare incetta di nuove tecniche, un deposito dove lasciare i propri oggetti, una banca a cui affidare i tesori raccolti nei livelli di gioco, un campo d’allenamento per affinare le proprie strategie in materia di attacco e di difesa e, aggiunta sostanziale all’interno dell’economia del titolo, un ufficio postale dove sono recapitate le richieste di aiuto di giocatori reali che si trovano nelle vicinanze del proprio Nintendo DS. Infatti è possibile aiutare altri giocatori in difficoltà ad uscire da un dungeon o salvare un compagno nelle grinfie dei nemici. Tutto grazie all’ormai irrinunciabile connessione senza fili di Nintendo DS. Inoltre, grazie allo slot per i giochi del Game Boy Advance, è permessa l’interazione fra la versione per il ‘dueschermi’ Nintendo ed il piccolissimo Game Boy, per poter sbloccare nuovi segreti nel gioco!
    Il discorso sulla grafica si rivela di importanza marginale, occorre però notare come la console sia poco sfruttata, dato che la stessa cosmesi la si è raggiunta su una macchina inferiore come Game Boy Advance, ma va altresì detto che il titolo è dotato di stile ed originalità propri.

    Pokémon Mystery Dungeon Ci sarà un motivo se i selettivi giocatori nipponici seguono da sempre questa saga. La seguono perché si fa rigiocare più di cento, mille volte (come titola anche lo slogan proprio dalla serie), la amano perché è colma di extra, finali a sorpresa e continueranno a seguirla se, come è accaduto con questo episodio, sarà farcita di personaggi personalizzabili nei modi più molteplici e fantasiosi, permetterà di visitare decine di livelli diversi e continuerà a far interagire più giocatori con lo scopo di far vincere la cooperazione, piuttosto che lo scontro vero e proprio, ovviamente virtuale!

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