Prey: il nuovo gioco di Arkane Studios

Dopo Dishonored 2, Arkane Studios è attualmente al lavoro su Prey, titolo annunciato allo scorso E3 e in arrivo nel corso del 2017.

Prey: il nuovo gioco di Arkane Studios
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Sembra proprio che Arkane Studios, dopo le eccezionali peripezie di Corvo Attano, abbia intenzione sorprenderci ancora una volta: il suo Prey ha tutte le carte in regola per rivelarsi un prodotto d'indiscutibile qualità, superiore persino all'omonimo, acclamato sparatutto targato Human Head, con il quale ha in comune solo il nome e l'ambientazione sci-fi. Non si tratta di un reboot del brand, allora, né di una rivisitazione dell'originale datato 2006: il nuovo Prey è un gioco completamente inedito, un "dungeon game nello spazio" che si ispira ad opere leggendarie del valore di System Shock e Super Metroid. Come se l'esempio di queste pietre miliari non fosse sufficiente, il team ha deciso di seguire anche la lezione di capolavori quali Dark Souls (per un grado di sfida impietoso), Dishonored (per la possibilità di mescolare l'azione sfrenata allo stealth), e Bioshock (per il grande focus sul background narrativo): ebbene, dinanzi a simili premesse, rischiamo di divenire inevitabilmente "prede" di un hype spropositato.

    Prede e predatori

    La cornice narrativa di Prey affonda le sue radici nella storia dell'ingegneria spaziale dell'uomo. Indietro nel tempo, a ritroso nelle decadi, Arkane immagina una visione alternativa degli anni '50, quando Stati Uniti ed Unione Sovietica erano impegnati nella corsa agli armamenti ed orientati verso la colonizzazione del cosmo. È in questo contesto che il seme della trama di Prey inizia a germogliare: nel tentativo di raggiungere le stelle, le sonde hanno captato segnali provenienti da forme di vita extraterrestri, i Typhon, alieni che minacciano l'esistenza della razza umana.

    La collaborazione tra le due nazioni e la sopravvivenza di Kennedy all'assassinio del '63 hanno permesso al programma spaziale di evolversi senza freni lungo i decenni successivi, fino a giungere al 2032, data della catastrofe che ha coinvolto l'enorme stazione Talos 1: è dalle macerie dell'incidente che ha inizio la storia dell'astronauta Morgan Yu. Il protagonista è scampato ad un incidente nel quale quasi tutti i membri dell'equipaggio hanno incontrato la morte: la sua salvezza potrebbe tuttavia non essere frutto di una fortunosa coincidenza. Yu si trova, infatti, al centro di un misterioso esperimento per "ridefinire la coscienza dell'uomo": quali siano le implicazioni politiche ed etiche dietro alle sperimentazioni scientifiche che si operavano sulla base di Talos 1 non ci è ancora dato saperlo. È assodato però che il prevedibile pretesto dell'attacco alieno somiglia solo ad un banale paravento per una verità più profonda, più oscura, più pericolosa. Considerando l'eccellente lavoro svolto sul background di Dishonored, non stupisce affatto la cura meticolosa che Arkane ha dedicato al setting di Prey: un mondo di gioco dettagliato all'inverosimile, realistico e fantascientifico allo stesso tempo. La science fiction imbastita dal team prende spunto dalla realtà dei fatti, e colora le vicende futuristiche con la spaventosa concretezza del presente. Nella grande stazione di Talos 1 comprenderemo quindi in che modo si sia evoluto, nel corso degli anni, il segretissimo programma spaziale, come sia cambiata l'architettura della base, i costumi e le mode della Terra: apprenderemo, insomma, una "nuova" storia, una "ucronia" che ha condotto gli uomini ad evolvere le neurotecnologie per andare oltre i limiti della specie. Nonostante un plot ben delineato e sfaccettato, non mancherà, in pieno stile Arkane anche un consistente numero di scelte morali che, inevitabilmente, influenzerà l'andamento del racconto. Parte di queste decisioni dipenderà anche dal sesso del personaggio che deciderete di impersonare all'inizio del gioco. Interpretare una versione maschile o femminile di Morgan Yu non porterà ad una conclusione differente, ma intaccherà i rapporti con i sopravvissuti che popolano quel che resta della stazione: alcuni NPC reagiranno in modo diverso a seconda del nostro comportamento e della nostra sessualità, modificando in parte la struttura dell'avanzamento e qualche side-quest correlata. La presenza di missioni secondarie del tutto opzionali lascia intendere una certa libertà di esplorazione: Talos 1 si figura come una sorta di mondo in miniatura, al cui interno ritroviamo non solo disparate ispirazioni architettoniche (dall'Art Deco al futurismo anni '60) ma anche veri e propri ecosistemi artificiali, paradisi naturalistici in cui le piante possono crescere e ramificarsi anche tra le asettiche mura di una space station.

    La possibilità del giocatore di vagare sin da subito in tutti i settori della base potrebbe condurlo anche nella GUTS (gravity utility tunnel system), una sezione priva di gravità in cui fluttuare tra i rottami, un po' come avveniva in Adrift. Per non finire alla deriva, tuttavia, avremo bisogno di un apposito propulsore per combattere l'inerzia: giunge così in nostro soccorso un peculiare sistema di crafting, che potrà essere utilizzato in specifiche zone della base. Ovviamente, dovremo rifornirci di un quantitativo sufficiente di materiali essenziali prima di costruire qualsiasi gadget: la raccolta delle materie prime avviene tramite un piccolo aggeggio sferico, uno strumento di riciclaggio che, se lanciato in direzione di un oggetto, lo disintegrerà e ne estrapolerà le componenti costitutive. Le cianfrusaglie andranno poi combinate tra di loro per dar forma ad elementi chiave con cui proseguire nell'avventura. Lo sfruttamento attivo dell'ambiente di gioco è una delle feature di punta di Prey: tra le armi a nostra disposizione trova posto - del resto - l'essenziale Gloo Gun, una pistola che spara una sostanza collosa utile non soltanto per immobilizzare gli avversari, ma anche per creare piattaforme di supporto sulle quali arrampicarci e visitare ogni angolo dello scenario. La scrupolosa analisi delle aree in cui ci avventureremo si dimostrerà fondamentale per passare sottotraccia ed evitare lo scontro diretto con le creature che infestano Talos 1: i Thypon sono alieni dalla forma tentacolare, ombrosa, quasi intangibile. Sembrano la manifestazione delle paure dell'inconscio, parto di un terrore cosmico e subliminale. Ogni tipologia presenta caratteristiche uniche e singolari, con le quali saremo costretti a fronteggiarci. Esistono i Cystoid, piccoli e sferici, dalla sostanza informe ed esplosiva; i Phantom, la "fanteria" dei Typhon, pronti ad attaccare chiunque si avvicini alla loro area di prossimità; i Mimic, che assumono l'aspetto di qualunque oggetto d'arredo si trovi nelle vicinanze; i Telepath, grosse entità che prendono il controllo della mente dei sopravvissuti; ed infine i terribili Poltergeist e Nightmare, lo stadio più evoluto e più aggressivo dei Typhon, dinanzi ai quali la soluzione migliore è senza dubbio la fuga.

    Per evitare senza troppi rischi tutte le minacce della stazione avremo l'opportunità di impossessarci delle speciali abilità degli alieni che incontreremo. Ogni extraterrestre potrà essere scannerizzato tramite un comodissimo visore chiamato PsychoScope, che evidenzierà il profilo completo dei diversi tipi di mostri e dei poteri che li identificano: in base ai punti ricerca accumulati, Morgan avrà la facoltà, ad esempio, di trasformarsi in una tazza da caffè o in una scatola, esattamente al pari dei Mimic. Queste metamorfosi valorizzano notevolmente le sequenze stealth ed incrementano sia le variabili di risoluzione degli enigmi sia l'approccio all'esperienza. Come in Dishonored, non a caso, le decisioni del giocatore impattano sulla narrazione e sul gameplay, proponendo uno stratificato meccanismo ludico che contempla tantissime, diversificate opzioni per adempiere il medesimo obiettivo. Qualora muoversi di soppiatto si rivelasse inefficace, comunque, al fine di sfuggire alle grinfie degli abomini che hanno invaso Talos 1, potremo pur sempre imbracciare le armi da fuoco e provare ad attaccarli di petto, sprecando tutte le risicate munizioni in nostro possesso durante scontri pregni di adrenalina e frenesia. Sarà opportuno, tuttavia, imparare a bilanciare accuratamente entrambi gli stili di gioco, nonché tutti i rami del nostro albero di talenti: tramite il Neuromod, un device che agisce direttamente nei nervi oculari, Yu può sia amplificare le sue capacità di hacking, la sua salute e la sua energia sia, in particolare, assorbire lo stesso fluido organico di cui sono composti i Typhon. Divenire troppo potenti, però, avrà delle spiacevoli controindicazioni: le torrette di guardia che pattugliano la stazione, infatti, sono in grado di individuare la presenza degli alieni nelle vicinanze, e se nel nostro corpo scorre una quantità eccessiva della loro linfa vitale, verremo subito bersagliati senza un attimo di tregua. Allo stesso modo, nel caso in cui dovessimo rappresentare una minaccia troppo problematica per gli oscuri esseri tentacolari, saremo costantemente inseguiti dai mostruosi Nightmare, che ci daranno la caccia in modo assillante ed implacabile. Insomma, l'universo di Prey assorbe, elabora e reagisce alle sollecitazioni del giocatore, così da tramutarsi in un luogo virtuale pensante e dinamico. Il modo con cui sceglieremo di affrontarlo, determinerà il ruolo che svolgeremo in questa spietata opera sci-fi: se quello di timide prede o di famelici predatori.

    Prey Stando alle ultime informazioni rilasciate da Arkane Studios, Prey si sta lentamente tramutando in un piccolo prodigio videoludico: un first person shooter atipico, dotato di una storyline stratificata e misteriosa, che in un immaginario fantascientifico innesta paure primordiali e vincoli etico-morali, creando un universo tanto credibile quanto terrorizzante. A colpire più di ogni altro aspetto della produzione è l’impressionante contestualizzazione del mondo di gioco: l’ambiente è pulsante, vivo, partecipe alle azioni e alle scelte del protagonista. Un organismo senziente che, al pari dei viscidi alieni che lo abitano, si adatta e si conforma al nostro modo di giocare. Per adeguarci alle variegate situazioni di pericolo in cui incapperemo, quindi, saremo costretti a mutare, di volta in volta, l’approccio ad un gameplay che mescola forza bruta, tatticismo e stealth in un amalgama apparentemente ideale. La release di Prey è prevista nella primavera del prossimo anno: tra qualche mese potremo compiere un lungo viaggio alla scoperta di un futuro agghiacciante, in cui orrore e sviluppo tecnologico si muovono in simbiosi, per svelare tutti i torbidi segreti che si celano nella stazione spaziale di Talos 1.

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