Anteprima Rainbow Six: Vegas

Dalle pagine al joypad

È divenuto ormai di uso comune nell'ambiente degli sviluppatori produrre dei videogames ispirati a dei romanzi. Tanto per citare un recente esempio, possiamo fare il nome di Eragon, del giovane Christopher Paolini, divenuto prima un film sul grande schermo e poi un videogame multiconsole. Da diversi anni UbiSoft ci ha invece abituati a delle trasposizioni videoludiche dei capolavori letterari del celebre Tom Clancy, andando a creare una vera e propria saga portante il nome dell'autore nato a Baltimora, suddivisa in diverse categorie: si va da Rainbow Six a Splinter Cell, passando ovviamente per il tecnologico Ghost Recon.
Tra tutti questi celebri nomi, il più "clancyano" è senz'altro Rainbow Six, del quale nacque prima il romanzo, e solo in seguito il videogame. Già nel 1999, su PlayStation e su PC, i videogiocatori potevano impersonare gli impeccabili eroi della squadra speciale Rainbow Six, capitanata dal mitico John Clark, e salvare il mondo dalla ormai prossima crisi terroristica. Sempre nel 1999, però, le due avventure su PC e PlayStation erano completamente diverse, al punto tale da far vestire al giocatore i panni di membri totalmente differenti del team su PlayStation rispetto al PC e viceversa. In pratica, quindi, Rebellion sviluppò su due piattaforme due diversi giochi portanti lo stesso nome. Esattamente ciò che è accaduto oggi con Rainbow Six Vegas.

Una squadra anti-terrorismo in tasca

La prima particolarità di Rainbow Six Vegas su PSP è, come si accennava nel paragrafo precedente, il fatto che - nome a parte - esso costituisca un gioco a sé stante rispetto all'omonimo progetto NextGen già apprezzato su X360 e prossimo ad invadere il panorama PS3.
Rainbow Six Vegas porrà infatti il giocatore nei panni del coraggioso Brian Armstrong che, nelle sue missioni, sarà spalleggiato dal fidato cecchino Shawn Rivers. I due membri di Rainbow Six saranno impegnati a fermare le azioni terroristiche degli uomini di Lucas Picares, che, in un lasso di tempo parallelo alla crisi terroristica che i giocatori possono affrontare su X360, PC e PS3, minacciano di avvelenare le acque pubbliche della zona. La situazione, disperata, richiede un intervento immediato e deciso: armato di tutto punto, Armstrong dovrà muoversi in livelli ubicati in sei diverse ambientazioni - che vanno dall'aeroporto ad un ranch, da un impianto di depurazione dell'acqua ad una diga - potendo sempre contare sull'aiuto remoto dell'infallibile tiratore Rivers: in alcuni punti cruciali del gioco avremo anche la possibilità di completare delle missioni servendoci esclusivamente del nostro cecchino. Ma la formula migliore sta senza dubbio nella collaborazione: come la tatticità dei titoli di Clancy insegna, cosa c'è di meglio che avanzare facendosi coprire da un cecchino che colpisce spietatamente dalla lunga distanza? Così, con in mano la nostra PSP, ci acquattiamo nell'ombra per vedere la telecamera spostarsi alle nostre spalle, abbandonando momentaneamente la classica prima persona per permetterci di scorgere i nemici. Individuiamo una porta e, prudentemente, scegliamo di non aprirla, ma di assicurarci che non ci siano nemici, sbirciandoci sotto,

stendendoci rasenti al pavimento.
Insomma, le possibilità d'azione sono chiaramente numerose - considerando la limitatezza del pad di PSP - e la cosa migliore è che i controlli non sono affatto ostici da apprendere: con i tasti icona si effettuano le azioni principali, con lo stick analogico ci si sposta, con i tasti direzionali si impartiscono ordini.
Se Rainbow Six Vegas promette faville nel single player, il multiplayer non sembra certo voler stare a guardare: il titolo di UbiSoft permetterà infatti di giocare sia via ad hoc che Wi-Fi, coinvolgendo fino ad un massimo di sei partecipanti che potranno affrontarsi, tra gli altri, anche nel classico match di sopravvivenza per singolo o per team.