GeoMod all’ennesima potenza
Sono trascorsi ben 50 anni dagli eventi accaduti su Marte nel primo indimenticabile capitolo della serie Red Faction targata Volition, titolo che ha lasciato un profondo segno nel cuore di numerosi appassionati grazie a diversi fattori vincenti: l’ambientazione marziana altamente suggestiva, l’atmosfera da “Rivoluzione francese” che permeava trama e personalità di tutti i protagonisti, ma soprattutto il favoloso motore grafico, il sensazionale GeoMod che ha cambiato radicalmente il concetto di “distruttibilità” nel mondo videoludico degli Fps.
Grazie ad esso era possibile scavare enormi buche, aprirsi varchi ai lati delle entrate principali bloccate, demolire costruzioni, attuare strategie di copertura e d’attacco inedite sfondando pareti e roccia; insomma, la fisica non era mai stata così al servizio del gameplay in un videogame di questo genere.
Oggi, grazie alla maggiore potenza di calcolo di Personal Computer e console di nuova generazione ed all’esperienza maturata con i due precedenti capitoli, i Volition perfezionano e raffinano il loro pregevole motore GeoMod prefigurando scenari altamente suggestivi nella nuova opera sia dal punto di vista del puro divertimento (quasi un ”sandbox” dedicato alla fisica, alla stregua di Armadillo Run) che da quello tecnico, grazie anche all’introduzione di una visuale in terza persona (un cambio radicale nella serie) scelta proprio in virtù delle nuove possibilità offerte dal motore fisico.
La trama ci vede sempre dalla parte di poveri ed oppressi minatori intergalattici (il protagonista è uno di loro) in lotta con una corporazione spietata (Earth Defence Force) che li sfrutta per i propri scopi ed interessi. Grazie anche alla collaborazione di alcuni agenti che hanno sposato la causa dei più deboli, il gioco ci immergerà in un’atmosfera molto particolare fatta di sabotaggi, attentati, furti ed omicidi atti a destabilizzare la potente corporazione e a preparare il campo per una rivoluzione su scala planetaria.
Come ti cambio i connotati
Nella nuova demo mostrata alla stampa internazionale ai margini della conferenza dell’E3 di Los Angeles (un’evoluzione di quella presentata ad aprile) è stato possibile testare più approfonditamente il prodotto e valutarne alcune caratteristiche tecnico-ludiche; sebbene il nuovo Red Faction sia ancora piuttosto lontano dal lancio sul mercato (si parla di un ipotetico primo trimestre 2009) molti aspetti sembrano già definiti e collaudati, come rassicurano le parole di uno dei programmatori che sottolinea l’avanzato stato dei lavori.
Il netto taglio col passato (all’avvio della presentazione il lead designer ha detto “dimenticate Red Faction 2”), come abbiamo già discusso in precedenza, è figlio di una soluzione logica e continua con l’avanzamento del motore fisico, ora talmente realistico e solido che solo grazie ad una visuale in terza persona si sarebbe potuto godere appieno di tutte le sfaccettature che una tale complessità garantisce, inoltre il passaggio da fps puro ad action game in salsa free roaming è mutuato dall’esperienza THQ in Saint Row (a breve uscirà il secondo capitolo di questa serie) e dalle non troppo velate influenze del celeberrimo Grand Thef Auto.
L’ambientazione è sempre quella, alienante, desertica ed al servizio del lavoro dei minatori, dove roccia e complessi industriali stagliati sul rosso manto di Marte rappresentano la logica conseguenza di un pianeta “terraformato” da pochi decenni.
Tale visione poco romantica e raramente incline alle fantasie architettoniche regala un’atmosfera di sicuro impatto, che a detta degli sviluppatori dovrebbe immergere il giocatore nell’oblio che vivono i poveri minatori di Marte: naturalmente una certa varietà di ambientazioni e regioni da visitare (ricordiamo che tutto il pianeta è completamente esplorabile sin dall’inizio) è stata confermata, ma l’accento puntato su strutture “fredde” nella natura desertica del pianeta, dotato di scarsissima vegetazione, è una scelta squisitamente artistica.
All'avanguardia della tecnica
L’aspetto che salta maggiormente agli occhi degli entusiasti tester è naturalmente la profondità raggiunta dal GeoMod, in grado di soddisfare appieno i giocatori più fantasiosi e ricchi di ingegno, che possono conseguire i propri obiettivi in molteplici modi.
Far crollare edifici piazzando esplosivi sui muri portanti (ma funzionano benissimo anche i razzi!), perforare pareti per crearsi uno spiraglio dover far fuoco, abbattere trincee e postazioni nemiche, distruggere ponti e strutture travolgendole con i numerosissimi mezzi (camion, jeep, auto, macchine da scavo e favolosi Mech da demolizione) messi a disposizione del nerboruto protagonista, tutto ciò è possibile in un modo inedito ed assolutamente spettacolare, grazie alle numerose doti del nuovo GeoMod.
Gli edifici collassano in maniera tanto realistica quanto naturale, le varie strutture a strati mettono in mostra componenti (come travi d’acciaio nell’intelaiatura) che compaiono solo dopo aver distrutto le porzioni più superficiali, i muri crollano creando passaggi e coperture che il protagonista può usare a proprio vantaggio per assalire i nemici; insomma, l’innovativo motore fisico garantisce una tale mole di possibilità che ogni missione può essere compiuta secondo il proprio gusto.
Ciò che stupisce è la superba qualità degli effetti particellari come fuoco, fumo, polvere e tutto ciò che viene sollevato da cotanta distruzione: senza dubbio si tratta del prodotto più avanzato da questo punto di vista e non mancherà di stupire i giocatori al momento del lancio.
L’arsenale a disposizione del nostro eroe spazia da armi non convenzionali prese direttamente dall’inventario del piccolo minatore (l’arma di base è una mazza in grado di uccidere e distruggere qualunque cosa sotto i nostri colpi) a quelle degli agenti della Earth Defence Force, che comprendono tutti i classici degli fps con l’accento puntato sulle doti esplosive.
Oltre alla campagna single player, che sarà strutturata secondo i canoni tipici da free roaming con una missione primaria e diverse secondarie che pian piano ci verranno proposte dagli sventurati colleghi, è in cantiere una succosa modalità multiplayer per 16 giocatori, ma gli sviluppatori non si sono ancora sbottonati al riguardo: sappiamo però che sarà sicuramente ben studiata e punterà soprattutto al divertimento scaturito dalle possibilità distruttive dell’ambiente.
Infine, un altro aspetto che sarà particolarmente raffinato è quello dell’intelligenza artificiale, con i personaggi nemici in grado di affrontare situazioni in continua evoluzione ed adattarsi all’ambiente circostante, che cambia sotto i nostri inesorabili colpi.
Le premesse per un titolo eccezionale ci sono tutte, ogni aspetto sembra curato ed al servizio del rivoluzionato GeoMod : soltanto alcune textures non proprio definite ed alcune strutture non ispiratissime devono essere raffinate, ma in un contesto così ampio e di distruttibilità totale (è praticamente possibile radere al suolo un intero ambiente) sono particolari alquanto marginali. Se la componente multiplayer sarà altrettanto divertente di quella in single palyer (della quale comunque ignoriamo la longevità) e con un netcode efficiente, allora ci troveremo innanzi ad uno dei prodotti più interessanti ed evoluti nel prossimo panorama videoludico. Restate sintonizzati su Everyeye se volete scoprire nuove notizie sul fascinoso mondo di Red Faction: Guerrila, previsto su Xbox 360, Playstation 3 e Pc.