Remothered Broken Porcelain: l'hotel degli orrori

Dopo la presentazione agli Italian Video Game Awards abbiamo avuto un nuovo assaggio di Remothered Broken Porcelain.

Remothered Broken Porcelain: l'hotel degli orrori
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Presentato ufficialmente nel corso dell'ultima edizione degli Italian Video Game Awards, Remothered: Broken Porcelain è un survival horror sviluppato dal team italiano Darril Arts, già autori dell'apprezzatissimo Tormented Fathers. L'opera seconda dello studio, prevista per questa estate, è stata di recente la protagonista di un evento digitale che ci ha permesso di dare un'occhiata allo stato dei lavori, e di vedere in azione alcune delle nuove dinamiche di gioco messe a punto dallo sviluppatore.
    Un nuovo assaggio che ci ha lasciato in bocca un ricco bouquet di sapori angoscianti, e non possiamo che esserne felici.

    Benvenuti all'Ashmann Inn

    Immerso nel candido abbraccio della bruma invernale, adagiato da qualche parte tra le Alpi italiane, l'Ashmann Inn è uno di quei luoghi dove i confini della realtà sembrano sfumarsi in maniera indefinibile, come se la soglia dell'albergo fosse il punto di giunzione tra il nostro mondo e una dimensione densa di sfumature esoteriche.

    Un posto dove il maestro dell'orrore Stephen King passerebbe volentieri un weekend di frenesia creativa, e non a caso gli sviluppatori di Darril Arts citano l'Overlook Hotel di Shining tra le principali fonti d'ispirazione per l'ambientazione di Remothered: Broken Porcelain, capace di instillare sin dal primo momento un senso di inquietudine strisciante, palpabile. Sensazioni che lasciano ben sperare circa gli esiti produttivi di un gioco che non è né un sequel, né un prequel di Tormented Fathers, sebbene il nuovo horror dello studio catanese sia legato a doppio filo al medesimo - angosciante - immaginario.

    Possiamo quindi aspettarci un comparto narrativo ricco di riferimenti alla terribile notte trascorsa da Rosemary Reed tra le sale di Villa Felton, nel quadro di una produzione pensata per offrire ai nuovi giocatori un'esperienza perfettamente godibile, anche in assenza di conoscenze pregresse.

    Come anticipato nell'ultima anteprima di Broken Porcelain, vestiremo i panni di Jennifer, una quindicenne da poco espulsa - per motivi ancora ignoti - da un collegio femminile, che si ritroverà a lavorare come cameriera presso l'elegante Ashmann Inn. Ben presto, però, la struttura diventerà il ricettacolo delle sue peggiori paure, quando il personale dell'albergo comincerà a mostrare i segni di un'orrenda piaga, trasformando la placida quotidianità di Jennifer in un incubo ad occhi aperti. Mossi da un'angoscia dilaniante, con i volti solcati da un fiume di lacrime scure e ripugnanti, queste mostruosità in forma umana la costringeranno a lottare per la propria vita, a fuggire tra i corridoi dell'hotel alla ricerca di un modo per sopravvivere all'insania dei suoi assalitori, tra le maglie di un racconto denso di misteri. Questa la cornice ansiogena di un'opera che non nasconde i propri legami con alcuni grandi classici dell'horror alla giapponese: capisaldi del filone "escape survival" come Clock Tower e Haunting Ground, che già figuravano tra principali influenze ludiche del primo Remothered.

    Questa volta il team di Darril Arts punta però ad arricchire la propria proposta con un nutrito assortimento di meccaniche aggiuntive, progettate per aumentare la varietà complessiva dell'esperienza ed offrire al pubblico nuovi strumenti per fronteggiare gli orrori dell'Ashmann Inn. La protagonista è infatti dotata di un particolare potere, chiamato Moth Eye, che le permetterà di utilizzare alcune capacità sovrannaturali per guadagnare un vantaggio sugli avversari, ad esempio sfruttando una sorta di "visione remota" per osservarne i comportamenti e pianificare con maggiore efficacia le proprie mosse.

    Gli occhi della falena

    Questo misterioso dono, destinato ad avere un ruolo importante nel racconto, permette a Jennifer di percepire i movimenti dei nemici (circondati da un'aura rossastra) anche in presenza di ostacoli come colonne o pezzi di mobilio, in modo da poter trarre il massimo dalle dinamiche stealth che caratterizzano l'impasto ludico.

    A questo proposito, gli sviluppatori hanno provveduto a inserire un sistema di coperture all'altezza delle esigenze del gameplay, oltre alla possibilità di sorprendere alle spalle gli avversari con dei feroci attacchi furtivi, e guadagnare così una preziosa finestra di opportunità per lanciarsi in una fuga precipitosa. Una tattica offensiva che potrebbe spesso rendersi necessaria, visto che Broken Porcelain impone ai giocatori di avere a che fare con un numero di nemici ben maggiore rispetto al precedente Remothered, peraltro mossi da un'intelligenza artificiale che, stando alle parole del team di sviluppo, dovrebbe rivelarsi decisamente più reattiva e imprevedibile.

    Per gestire al meglio la letale efficienza dei nostri aguzzini, potremo contare su un sistema di crafting inedito, che ci permetterà di creare vari strumenti tattici a partire dagli oggetti raccolti in giro per gli scenari. Nell'ultima demo abbiamo infatti visto Jennifer costruire un ordigno di fortuna a partire da un sacchetto di farina e una bottiglia, trasformata in una sorta di "bomba stordente" in grado di ostacolare gli aggressori con una fitta nube di polvere bianca.

    L'obiettivo dello studio è quindi quello di garantire alla platea una varietà situazionale ben più stimolante rispetto ai canoni del capitolo d'esordio, anche per quel che riguarda gli enigmi ambientali disseminati nel corso del gioco. L'ultima porzione di gameplay, ad esempio, si apriva con la protagonista incatenata a un gancio da macellaio nella cella frigorifera dell'hotel: una circostanza alquanto spiacevole cui i giocatori potranno sottrarsi utilizzando il Moth Eye per esaminare l'ambiente in cerca di una provvidenziale via di fuga (che preferiamo non rivelarvi). Il nuovo assaggio dell'avventura a tinte cupe di Chris Darril torna insomma a ribadire il potenziale di un titolo ambizioso e intrigante, che punta a segnare un importante passo avanti rispetto al suo predecessore, anche dal punto di vista tecnico.

    Sebbene la build al centro dell'evento digitale palesasse infatti tutte le asperità tipiche di un "work in progress", sia in termini di frame rate che di pulizia generale, siamo rimasti colpiti dai significativi miglioramenti sul fronte della modellazione poligonale e dell'effettistica. Le animazioni facciali, nello specifico, non mostravano alcuna traccia della rigidità vista in Tormented Fathers, in particolar modo per quanto concerne le espressioni della protagonista, capaci di amplificare la tensione generata dalle atmosfere soffocanti del titolo.

    Sensazioni sostenute da un sistema d'illuminazione più credibile e suggestivo rispetto al passato, che fanno da sfondo a un gameplay significativamente più fluido e convincente. Remothered: Broken Porcelain si conferma quindi come una delle produzioni horror più intriganti del panorama videoludico indipendente, un gioco con tutte le carte in regola per regalare agli appassionati una lunga serie di momenti di piacevole raccapriccio.

    Remothered Broken Porcelain Il nostro nuovo viaggio tra gli orrori dell'Ashmann's Inn ha confermato in toto le impressioni suscitate dai precedenti incontri con l'opera seconda di Darril Arts. Broken Porcelain è un survival horror che fa dell'atmosfera una delle sue armi migliori, calando i giocatori nel crudele abbraccio di un maniero isolato e carico di segreti. Se la trama portante dell'avventura resta tuttora avvolta dal mistero, non possiamo che apprezzare il lavoro svolto dal team sul fronte dell'offerta ludica, che sembra ben più abbondante e rifinita rispetto a quella del precedente Tormented Fathers. Accanto alle nuove dinamiche e trovate ludonarrative, troviamo anche un comparto tecnico piacevolmente rinnovato, che offre nuovo vigore a un'avventura che non vediamo l'ora di provare con mano.

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