Anteprima Resident Evil: Revelations

Visionato a Colonia il Survival Horror portatile

Anteprima Resident Evil: Revelations
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • 3DS
  • Wii U
  • Pc
  • “Riporteremo la paura in Resident Evil”, hanno promesso gli sviluppatori di Revelations, ultimo episodio della serie in sviluppo per Nintendo 3DS. La deriva action del brand è stata mal vissuta da molti giocatori, che dopo il coraggioso ma efficace spostamento di baricentro effettuato con Resident Evil 4 si son visti calare tra capo e collo le indecisioni ludiche e le scelte fuori contesto del quinto episodio.
    Ora la software house sembra aver trovato il coraggio per riportare Resident Evil su binari più tradizionali. La centralità della creatività in un simile atto è indiscutibile: il survival horror così come lo conosciamo ormai non esiste più, e sarebbe irrealistico pensare ad un completo ritorno alle origini. Più probabile quindi una differente declinazione della componente action degli ultimi due episodi, appoggiata però da scelte stilistiche e di gameplay che possano rievocare quantomeno le atmosfere del primo, storico Resident Evil.
    In occasione della gamescom 2011 Capcom ha proposto solo un nuovo video gameplay, che unitamente a quanto mostrato finora ci permette di avere un’idea abbastanza chiara della direzione intrapresa per questo episodio portatile, lasciandoci anche lo spazio per effettuare qualche considerazione a margine.

    Nevi di sangue

    Tutto quello che riusciamo a scorgere nel mezzo di una tempesta di neve è la carcassa metallica di un aereo militare, precipitato nel centro del nulla. Ogni supposizione riguardo il suo carico può essere fatta, ma una cosa è certa: è qualcosa di estremamente importante, se si è scomodato il BSAA, gruppo antiterrorismo fondato da due personaggi chiave della serie, Chris Redfield e Jill Valentine. E’ proprio Chris l’uomo che fruga tra i resti dell’aereo, mentre comunica con la sua partner in azione, Jessica (che non ci viene però mostrata). I rottami sono sparsi ovunque, tra le nevi montane, ma qualcosa coglie l’attenzione dell’ex STARS: un contenitore contrassegnato dall’ormai famigerato avvertimento: biohazard. C’era qualcosa nel veicolo, qualcosa collegato al T-virus, o più probabilmente all’ennesima delle sue mutazioni.
    E’ il giocatore a guidare Chris nella sua ricerca tra i rottami, ed il feeling pare immediatamente essere quello del primissimo episodio: il silenzio è pressoché totale, non fosse per le folate che -violentissime- scendono dalla montagna. Molti sono gli elementi interattivi, mentre il soldato si addentra nella malandata fusoliera del mezzo. Lugubri riflessi accesi dai fuochi dell’impatto, inquietanti spie che si accendono ad intermittenza, il portone della cabina di pilotaggio che sembra incastrato: Chris fa per forzarlo, si apre, ed il cadavere del pilota crolla verso di lui, provocandogli un sussulto che è anche quello del giocatore.
    Ora l’azione si sposta, ed il protagonista si cala in una piccola depressione ghiacciata. Sotto grandi archi di ghiaccio, in fondo, appaiono lupi dalle sembianze nient’affatto naturali. Occhi rossi, denti esageratamente grandi, pelo irsutissimo: una conseguenza del contagio al virus, suppone Chris, e ne siamo certi anche noi. Tutto quello che abbiamo per difenderci è una pistola che pare tutt’altro che potente. I mostri avanzano zigzagando, sembrano non subire i colpi inflitti, e cadono solo dopo varie pallottole. Munizioni poche, nemici resistenti: ci piace, sappiamo dove si sta andando a parare. Ancora un’altra fase, e Chris stavolta è a terra, una gamba inutilizzabile e Jessica ancora troppo lontana per dargli un aiuto. I lupi gli si rifanno sotto, e dobbiamo difenderci da loro senza poterci muovere, spostando solo la visuale dell’arma: troppo poco, di fronte alla loro ferocia. Ed ecco che il video gameplay inedito finisce.

    Cosa abbiamo potuto capire? Innanzitutto che forse stavolta possiamo fidarci degli sviluppatori, riguardo il parziale ritorno alle origini della serie. L’atmosfera sembra essere quella giusta, il ritmo ben scandito tra fasi tranquille ma sempre appese ad un filo e gli scontri a fuoco con i nemici, più coriacei che mai. Il tutto, all’interno del prodotto finale, potrebbe essere reso in maniera ancora migliore, e speriamo vivamente sia così. La paura derivata dall’inquietudine, dalla sensazione di essere in balia degli eventi, scarsamente preparati per affrontarli, pare esserci tutta. Qualche riserva ci permettiamo di concedercela riguardo il sistema di controllo, soprattutto sul fronte degli scontri a fuoco: nella fase con i lupi lo spostamento del mirino è parso quanto di più meccanico possibile. Forse siamo stati viziati dall’ottimo puntatore della versione Wii, ma qui c’è un pennino a disposizione che potrebbe forse essere migliormente sfruttato.
    Confermiamo quanto di buono è stato scritto e detto riguardo il comparto grafico: ad oggi Revelations sembra essere il gioco più curato tecnicamente su Nintendo 3DS, spingendone probabilmente al massimo le attuali capacità, in attesa che gli sviluppatori riescano a prendere confidenza con la macchina. Le premesse per un ritorno in grande stile della serie sembrano esserci tutte.

    Resident Evil: Revelations Che sia Resident Evil: Revelations il titolo con il quale Capcom riuscirà a riportare agli antichi fasti quella che attualmente è forse la sua serie di punta? E’ ancora prematuro per dirlo, ma gli affezionati storici della saga possono essere moderatamente ottimisti, visto che il capitolo 3DS sembra fautore di un ritorno alle radici della serie, eliminando gli eccessi action del quinto capitolo. Appuntamento al 2012.

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