Rise of the Argonauts: anteprima dell'Action RPG di Codemasters

Il nuovo Action GDR di Codemasters destinato ad entrare nel “mito”

Rise of the Argonauts: anteprima dell'Action RPG di Codemasters
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Millenario e intramontabile

    I miti greci e romani fanno parte della nostra cultura da millenni, e hanno ispirato, consciamente o meno, migliaia di opere entrate nell'immaginario comune, e i videogiochi non fanno eccezione. Di videogame ispirati direttamente alla mitologia greca, tuttavia, ne esistono decisamente pochi, e a parte l'ottima serie di God of War, il campo è al momento praticamente sgombro, e pronto all'arrivo di un buon titolo con protagonisti gli eroi ellenici. Un gioco come Rise of the Argonauts di Codemasters, ad esempio. All'E3 sono stati mostrati nuovi filmati e svelate molte nuove caratteristiche del gioco e della sua trama: scopriamole assieme.

    L'ascesa degli Argonauti

    Il mito di Giasone non è conosciuto come quello della Guerra di Troia o delle Dodici fatiche di Ercole, ma sicuramente ben si presta alla realizzazione di un prodotto come Rise of the Argonauts. Liquid Entertainment, la soft house che ne ha curato la realizzazione, ha in realtà rimaneggiato gran parte del mito e inserito spunti tratti da molte altre leggende elleniche, dando luogo a un interessante collage. In questo gioco Giasone è alla ricerca del mitico Vello d'Oro per poter riportare in vita la sua promessa sposa, Alcmene, brutalmente assassinata il giorno stesso delle loro nozze.
    Una volta salpato con la leggendaria nave Argo, il valoroso principe intraprende un lungo viaggio durante il quale stringerà alleanze con altri mitici eroi come Achille o Ercole, e affronterà ogni tipo di minaccia: eserciti di regni ostili, assassini mercenari, bestie mitologiche... fino ad entrare in diretto contatto addirittura con le stesse divinità dell'Olimpo.

    A spasso per l'Egeo

    Rise of the Argonauts si presenta come un action GDR dall'azione di gioco piuttosto variegata, in cui gli elementi “tipici” da gioco di ruolo, come statistiche e punteggi, vengono mitigati da un approccio più 'realistico' alle abilità di Giasone e dei suoi Argonauti, seppur questi elementi rimangano importanti per poter proseguire nell'avventura.
    Come da “moda” del periodo, il mondo di gioco è liberamente esplorabile e denso di quest da affrontare: interessante il fatto che la realizzazione di certe missioni non solo ne sblocchi di nuove, ma renda di fatto impossibile imbattersi in alcune altre. Il mondo di gioco infatti è reattivo e reso in modo “realistico”; la morte in battaglia di un determinato personaggio non giocante, che ad esempio deve essere affrontato e ucciso in una delle varie missioni, impedirà in seguito di poterlo incontrare e di ricevere, di conseguenza, incarichi da lui assegnati.
    Il mezzo di locomozione principale, da un ambiente all'altro, sarà naturalmente la Argo, anche se non è chiaro se le sezioni di viaggio saranno in qualche modo giocabili, alla stregua di molti j-gdr. La stessa nave tuttavia riveste una certa importanza nell'economia del gioco, paragonabile a quella del castello nella serie di Suikoden di Konami (titolo col quale RotA ha più di un'affinità): ogni membro del party e alleato che entra a far parte della ciurma porterà infatti la sua attività sulla nave. Ad esempio, una volta reclutato Dedalo a Creta potremo farci modificare da lui l'equipaggiamento senza dover attraccare in qualche città.
    Parlando del party, potremo portare in battaglia solo altri due personaggi oltre a Giasone, tra tutti quelli con cui abbiamo stretto un'alleanza: tutti eroi e protagonisti delle epopee greche, naturalmente, come Ettore o Perseo. Agendo da spalle (similmente a Pippo e Paperino in Kingdom Hearts, per intenderci), questi ci spianeranno la strada o ci proteggeranno, a seconda degli ordini che impartiremo e della loro indole. E' chiaro che portarsi in battaglia Achille ed Ercole vuol dire puntare sulla forza bruta e gli attacchi di mischia, mentre Atalanta o Pan utilizzeranno un approccio più cauto, fatto di attacchi a distanza, incantesimi e così via.

    E' un Gioco di Ruolo...

    Altri elementi tipici dei GdR sono l'esplorazione delle città e i rapporti che si portano avanti con i vari personaggi non giocanti: al di là della possibilità di visitare botteghe e negozi, il gioco è pieno di dialoghi a risposta multipla da affrontare, i cui esiti varieranno naturalmente a seconda del tono delle risposte che daremo.
    In quest'ottica rientra l'intrigante sistema di “affiliazione” alle divinità del pantheon greco: gli atteggiamenti tenuti da Giasone, sia sul campo di battaglia che nei dialoghi, saranno infatti passibili di giudizio dai quattro dèi che supervisionano l'operato dell'eroe: Apollo, Atena, Marte e Mercurio. Comportandosi in un determinato modo durante i dialoghi, combattendo portando a termine specifiche mini-task e portando i propri omaggi nei rispettivi templi, le suddette divinità ci grazieranno con le loro benedizioni, che naturalmente differenzieranno le abilità disponibili: basilarmente Marte ci garantirà maggior potenza d'attacco, Mercurio maggiore agilità, Atena poteri magici accresciuti e Apollo poteri taumaturgici e distruttivi. In Codemasters assicurano che queste abilità agiranno però in maniera più sottile e realistica di quanto non succeda in altri giochi simili, sebben non sia ancora ben chiaro come. Il numero di abilità che Giasone può imparare, tuttavia, è limitato, quindi dovremo operare delle scelte e decidere se renderlo un combattente equilibrato o specializzarlo in una o due delle branche principali degli skill tree.

    ...o un picchiaduro?

    Il sistema di combattimento funziona in maniera simile a molti altri titoli action, tra cui God of War: la visuale è in terza persona, e si procede nelle varie locazioni risolvendo enigmi, recuperando oggetti, salvando persone in pericolo e soprattutto menando le mai.
    Le armi a disposizione del protagonista sono principalmente quattro, upgradabili a piacere: la lancia (votata a Mercurio), la spada (tradizionalmente associata ad Atena), lo scudo (prediletto da Apollo), e il martello da guerra (sacro a Marte). Ognuna di queste permette mosse offensive e difensive uniche, ed è più o meno efficace a seconda degli avversari che ci si ritrova ad affrontare. Soldati pesantemente corazzati potrebbero essere difficili da ferire con la spada, ma risentiranno certamente le percosse del martello; per altri nemici sarà meglio tenersi a distanza con la lancia, o mettersi sulla difensiva con lo scudo, approfittando del momento giusto per contrattaccare col filo dello stesso. I programmatori affermano che anche i nemici più ostici sono eliminabili con un singolo colpo dell'arma giusta portato al momento giusto, quindi si tratta di provare sempre nuove soluzioni e non farsi mai trovare impreparati. Certo il discorso può farsi può complicato al momento di trovarsi contro i boss: minotauri, idre e quant'altro richiederanno grandi dosi di destrezza per essere messi al tappeto.
    L'idea migliore che ha avuto Liquid Entertainmente è stata sicuramente quella di voler catturare da subito l'attenzione dei giocatori e coinvolgerli in maniera più “realistica” del solito: fin dall'inizio, infatti, il gioco vi precipita nel mezzo dell'azione e contro avversari abili e pericolosi. Questa è stata una caratteristica fortemente voluta dal lead designer Charley Price, stanco di vedere GdR durante le cui fasi iniziali si affrontano sempre mostriciattoli insignificanti al fine di abituarsi prima al sistema di gioco. Per lui gli eroi mitologici devono fin da subito affrontare sfide degne ed importanti, e da qui l'idea di non avere una “progressione” di semplice potenza degli avversari: ognuno di questi invece, nel mondo di RotA, è potenzialmente letale. Altra idea molto interessante è quella di ridurre al massimo gli indicatori a schermo: non ci saranno punti mana ad indicare la quantità di energia magica rimasta, nè tantomeno sarà presente una vera e propria barra dell'energia vitale: le ferite inferte e ricevute saranno invece rese realistiche non solo nella loro rappresentazione grafica, ma anche e soprattutto nei loro effetti sui personaggi: una volta colpito, Giasone mostra effettivamente di essere ferito, ha animazioni diverse, può anche vacillare in alcuni momenti e a seconda della gravità delle ferite. Questo rende certamente il gioco più difficile, in quanto un attimo di disattenzione può costare caro, ma confidiamo in un sistema che eviti la frustrazione di poter morire “in un lampo” dopo un'estenuante battaglia.

    Visioni mitiche

    Rise of the Argonauts utilizza il motore grafico Unreal Engine 3, che seppur non sia oramai l'ultima novità nel campo, svolge egregiamente il suo compito, dando luogo ad ambienti di gioco decisamente definiti e pieni di particolari in movimento.
    La parte migliore, per quanto riguarda la grafica, sono certamente le azioni in slow-motion conseguenti a certi colpi e soprattutto le movenze dei personaggi, la loro gestualità e le espressioni facciali, rese estremamente realistiche in virtù, naturalmente, del sistema di gioco illustrato prima.
    Le musiche di sottofondo, come ci si può immaginare, riflettono bene l'epicità delle imprese di Giasone e compagni, mentre stupisce in positivo la gran qantità di parlato e di effetti sonori che possiamo ascoltare nel corso dell'avventura.

    Rise of the Argonauts Rise of the Argonauts non reinventerà un genere, probabilmente, ma pone le basi per un approccio nuovo, abbracciando stili di gioco diversi (combattimento in tempo reale e GdR) e proponendo soluzioni originali per l'evoluzione dei personaggi e lo svolgersi dei combattimenti. Tecnicamente inoltre il titolo si dimostra solido, e quindi gli elementi per un possibile grande successo ci sono tutti. Confidiamo in nuove prove sul campo per testare l'effettiva giocabilità e la longevità potenziale, ma per ora siamo speranzosi di poterci tuffare a testa bassa nel mito senza remore, insieme a Giasone e ai suoi Argonauti.

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