Rise of the Tomb Raider: impressioni sulla demo dell'E3 2015

Dopo il primo filmato di gameplay visto alla conferenza Microsoft, ci siamo seduti insieme agli sviluppatori per ammirare una demo più estesa.

Rise of the Tomb Raider: impressioni sulla demo dell'E3 2015
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  • Xbox 360
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Stadia
  • Il futuro è nel ghiaccio, pensa Crystal Dynamics. Trasparente, fragile, multiforma: una prova per il motore grafico di Rise of the Tomb Raider, continuazione del reboot uscito nel 2013. Il primo gameplay è stato svelato durante la conferenza di Microsoft, rafforzando l'esclusività temporanea: Lara si trova in Siberia insieme all'amico John ed è intenta a scalare una parete gelata, proprio mentre una valanga si abbatte contro il costone di roccia. Coraggiosa la nostra eroina umana-troppo umana e coraggiosa Crystal Dynamics nel presentarci una sequenza che si interseca a più riprese con i filmati di gioco. Una scelta favorevole in termini di spettacolarità e risorse tecnologiche, ma poco indicativa di quello che si giocherà per buona parte dell'avventura.
    Per fortuna qualche ora più tardi Microsoft ci ha offerto l'occasione per vedere coi nostri occhi una demo più estesa, meno cinematografica e focalizzata sulle novità in termini di gameplay. Non abbiamo potuto provarla in prima persona, ma abbiamo potuto commentarla fianco a fianco con il Creativo Director ed altri membri del team di sviluppo.

    Piccole donne crescono

    La moda dei free roaming non contagia Lara Croft. Benchè a un certo punto ci venga mostrata una vallata con l'invito ad esplorarla in lungo e in largo, l'azione di gioco desidera essere il più lineare possibile, sia per esaltare l'appeal cinematografico che sembra essere il primario goal del team di sviluppo, sia per focalizzare l'attenzione sui combattimenti. Dopo l'isola protagonista del reboot, Rise of the Tomb Raider si svilupperà attorno a due macro-regioni: la prima è la fredda Siberia, la seconda un deserto ancora non collocato geograficamente. Già da questo E3 appare chiaro come la seconda proporrà uno stile più classico, con tombe da profanare ed enigmi ambientali da risolvere, oltre che una protagonista più sicura di sé. Ma quando si trova nella fredda Siberia, Lara potrà avere tutto il coraggio del mondo, ma ha pur sempre la necessità di sopravvivere al gelo e alle intemperie.
    La prima cosa che ci viene mostrata è il crafting: Lara raccoglie alcuni legni da terra e li utilizza sia per accendere un fuoco, sia per rinforzare il proprio arco. Lavora anche sulle frecce ed infatti ne crea un paio che, imbevute di un particolare fungo, esplodono al contatto con la neve in una nuvola capace di stordire umani e bestie.
    Non solo il freddo è nostro nemico: anche qualcun altro vuole morta la giovane eroina. E questo qualcun altro è di gran lunga più armato, nella fattispecie di pistole e fucili. L'arco non può molto, ma Lara può far valere il fisico dei suoi 18 anni e l'agilità del duro addestramento per navigare prima tra gli alberi, schivare gli sganassoni, sgattaiolare tra gli arbusti.

    Come nel predecessore ogni scontro lascia una certa libertà su come affrontarlo, preferendo un approccio stealth piuttosto che uno all'arrembaggio, per quanto almeno nelle fasi in cui si possiede solamente l'arco è sempre consigliato il primo approccio. Il sangue versato dall'impavido sviluppatore che ha dimenticato di trovare riparo dietro alcune rocce lo dimostra...
    La linearità della progressione consente di indirizzare il giocatore tra un'area e la successiva, alternando combattimenti tout court a sezioni cinematografiche dove dominano i Quick Time Event. Il level design di conseguenza si sviluppa tramite alcune micro-aree, che in Siberia sono rappresentate dalla foresta di sempreverdi, da differenti gradazioni di neve (soffice e ghiacciata), da caverne che penetrano sin nel ventre della montagna.
    Gli esseri umani non sono le uniche minacce da cui Lara deve guardarsi le spalle, ma proprio come nel precedente episodio qualunque essere vivente può rappresentare un pericolo. Nel cuore della fredda Russia dimorano alcuni esemplari di orsi, i quali sono posti all'ingresso di caverne e tombe a quanto pare molto preziose. Se si vuole varcare la soglia della loro tana occorre eliminarli, contando sulla maggior agilità per sfuggire ai loro assalti e una volta alle loro spalle scoccare alcune frecce cercando di prenderli di sorpresa. Ma anche se in quel momento non ci sentiamo di affrontare la montagna irsuta, il gioco ci obbliga a scappare a gambe levate, abbandonando il più in fretta possibile il suo territorio.

    Rise of the Tomb Raider Il 10 novembre sarà il giorno di Rise of the Tomb Raider, esclusiva temporale per le piattaforme Microsoft. E' una buona ragione per preferire Xbox One questo Natale, specie per chi nella passata generazione ha apprezzato il reboot delle avventure di Lara Croft, il look realistico/dimesso ed il gameplay alla Uncharted. Dopo averlo visto in azione alla conferenza pre-E3 della casa di Redmond, abbiamo potuto assistere ad una demo giocata sotto i nostri occhi che aveva per oggetto una sequenza meno cinematografica e più vicina a quello che troveremo per un buon 80% del gioco. Ovverosia combattimenti in inferiorità numerica e con l'handicap di affrontare gente armata di tutto punto con il solo arco e frecce (benchè si possano craftare alcune tipologie di frecce avvelenate e stordenti), progressione lineare ma scenario che offre molteplici modi per risolvere la situazione, costante tensione dovuta allo scenario ed alla fauna aggressiva nei nostri confronti. Un seguito ben sviluppato ed attento ai diversi pubblici che amano Tomb Raider e che hanno apprezzato anche il reboot di due anni fa, fonte di ispirazione principale narrativa e ludica di Rise of the Tomb Raider.

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