Anteprima Robotech

Leggi la nostra anteprima e le novità sul videogioco Robotech - 870

Anteprima Robotech
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Anime
  • Xbox
  • NGC
  • Introduzione

    Allo SMAU 2002 la “Halifax” ha presentato un grande numero di titoli per le varie console, ma di grande interesse per la Playstation 2 va menzionato “Robotech”, versione videogame della famosissima serie animata americana degli anni ’80. Erano gli anni in cui le nuove generazioni erano attratte da una fantascienza più realistica, lontana dai super-robot in grado di sconfiggere sempre il proprio avversario e più vicina ad una descrizione cruda di una possibile realtà terrestre del futuro.

    Le Origini

    Nel 1985 la Harmony Gold, casa produttrice degli USA, rimasta affascinata dal cartone nipponico
    “Macross”, decide di importarlo e adattarlo per il pubblico americano: quello che colpiva di questa serie animata erano infatti i temi trattati, indirizzati principalmente ad un pubblico adulto e non più semplicemente ad un target di bambini. I robot non erano più, super tecnologie imbattibili, ma mezzi meccanici costruiti in serie che potevano vincere o perdere, e gli stessi personaggi mettevano in pericolo la loro vita in ogni episodio poiché la guerra era trattata in tutta la sua crudeltà e freddezza, mostrando anche la possibilità di morte tra coloro che combattevano.
    Si viene quindi definendo una lotta tra bene e male non più descritta utilizzando solo “il bianco e il nero” ma impiegando le sfumature di tutti i colori che sono realmente presenti nella nostra vita.
    La serie di Macross era però composta da soli 36 episodi, troppo pochi per un pubblico occidentale abituato a vedere una puntata al giorno dei vari cartoon o telefilm, e perciò si rese necessario allungare la storia, implementando la linea narrativa con altre due serie animate: le “Truppe corazzate superdimensionali SOUTHERN CROSS” (Cho Jiku Kidan Southern Cross), composta di 23 episodi, e “MOSPEDA, gli arrampicatori della genesi” (Kiko Soseiki Mospeada), di 25 puntate. La nuova serie prendeva il nome di “Robotech” e univa le varie storie modificandone in parte alcune caratteristiche, come alcuni nomi (magari adattandoli per il pubblico americano) o elementi della storia la quale, essendo l’unione degli eventi di tre cartoni diversi, doveva essere resa coerente.

    La Storia

    Siamo nell’anno 1999 e un’ astronave gigantesca precipita sull’isola del sud Atalia. Inizialmente i vari stati della Terra si contendono il possesso di tale tecnologia aliena, ma alla fine creano una alleanza per riparare e studiare la suddetta astronave ed utilizzarla per il bene dei terrestri. Tale astronave è ribattezzata SDF-1 ( ovvero Super Dimensional Fortress 1) o semplicemente Robotech (nella serie originale il nome era invece Macross), ed oltre a poter ospitare migliaia di terrestri per le sue enormi dimensioni, è in grado di trasformarsi in un robot umanoide per aumentare le sue capacità di offesa in battaglia. Il giorno dell’ inaugurazione dell’astronave gli alieni, il cui nome è Zentradi, attaccano la terra, e il Robotech è costretto ad una partenza inaspettata creando non pochi problemi ai terrestri (viene effettuato un salto iperspaziale all’interno dell’atmosfera facendo inabissare l’isola di Atalia, e gli abitanti sono costretti ad imbarcarsi sul mezzo interstellare).
    La Terra viene quindi difesa dall’attacco alieno dal Robotech (che si trasforma anche in versione umanoide) e dai caccia interstellari Veritech, i veri idoli della serie. I Veritech sono infatti caccia interstellari, dalla forma simile agli F-16, in grado di trasformarsi in piccoli robot umanoidi armati di fucile, detti Battroid, passando attraverso una forma intermedia (sul genere di un aereo con gambe e braccia) che nel cartone originale nipponico era chiamata Gerwalk.
    Conclusasi la guerra con la vittoria terrestre, ecco presentarsi il nuovo colpo di scena: giungono sulla terra i “Robotech Masters”, i creatori dell’astronave, con l’intento di recuperare il modulo energetico della loro opera, ma vengono affrontati da un gruppo di difesa terrestre, il “15th Squadron of Tactical Armored Corps”. Durante una sanguinosa e aspra guerra, che vede ambo le parti decimate, arriva sulla terra la razza degli Invid che conquista il pianeta. La terza parte della storia tratta del tentativo dei terrestri di riconquistare il proprio pianeta.
    Questa in breve é la storia degli 85 episodi presentati in america, e che poi sono stati anche importati in Europa e nella nostra Italia.

    Il Gioco

    La trasposizione in videogame di “Robotech” ripercorre la prima parte della storia del cartone, permettendovi di impersonare il pilota di Veritech Fighter (il mezzo di battaglia che nella serie giapponese era chiamato VF, ovvero Valkirye Fighter) Jack Archer impegnato nell’ultima fase della lotta contro gli Zentradi.
    Sin dal primo impatto col gioco, nello stand della Halifax, i comandi mi sono sembrati molto intuitivi e funzionali: il vostro mezzo può essere pilotato attraverso la levetta analogica mentre i tasti direzionali vi permetteranno di passare da un assetto ad un altro del vostro caccia interstellare; i pulsanti, invece, vi metteranno nella condizione di poter controllare le armi primarie e secondarie, i propulsori, l’aggancio del bersaglio e le schivate laterali dagli attacchi avversari.
    Molto bello è l’interazione tra il vostro personaggio e l’ambiente circostante. Dovete infatti stare attenti a non colpire le costruzioni che vi circondano, altrimenti rischiate di distruggere interi piani dei palazzi o di farli crollare interamente, creando una strage tra i civili che invece dovete proteggere. L’utilizzo della tecnica del “cell-shading” trasporta il giocatore davvero all’interno del mondo di Macross, ricreando fedelmente le atmosfere del cartone sin nei minimi dettagli: gli appassionati ricorderanno sicuramente che i palazzi della città non erano ben curati e, anzi, sembravano quasi tutti uguali, e anche il cielo o gli sfondi erano un po’ piatti, quasi per rendere ancora più accentuata la violenza delle battaglie attirando l’attenzione degli spettatori sui robot e sugli scontri.
    Il gioco dovrebbe prevedere più di quaranta missioni e la possibilità di pilotare i Veritech Fighter in combattimenti non solo cittadini, ma anche aerei nell’atmosfera terrestre o nel lontano e desolato spazio; inoltre dovrebbe poter essere selezionabile una modalità “deathmatch” dove più avversari possono sfidarsi con i loro caccia-robot.
    “Robotech” sembra davvero un titolo convincente.

    Quanto attendi: Robotech: Battlecry

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