Anteprima Sherlock Holmes: The Awakened

Tutt'altro che Elementare

Anteprima Sherlock Holmes: The Awakened
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  • Pc
  • Un cappello con visiera e para orecchi rigorosamente alzati. Un cappotto con mantellina.
    La pipa in bocca nei momenti di riflessione intensa. Il violino per calmare i nervi.
    Soprattutto un uomo espressione massima dello spirito d’osservazione, del ragionamento, della flemma chiarificatrice.
    Di chi stiamo parlando? Ma di Sherlock Holmes, elementare!
    Al pari di Topolino, è sicuramente uno dei personaggi che tutti conosciamo, frutto della geniale penna di sir Arthur Conan Doyle, creatore di una vera e propria leggenda.
    Dopo libri, film, sceneggiati e novelle, l’infallibile investigatore inglese approda un’altra volta sui nostri Pc, stavolta al suo terzo capitolo digitale per mano dei Frogware, software house che astutamente si è accaparrata la licenza di creare videogiochi su un personaggio tanto glorioso e conosciuto.
    Stavolta il prode spolverino britannico avrà a che fare niente poco di meno che con l’oscuro mito di Cthulhu, divinità diabolica e malefica, raffigurata da una tetro uomo con la testa di polipo.
    Nella bella Londra di fine '800, risultano numerose le sparizioni misteriose di stranieri, prevalentemente provenienti dall’estremo oriente asiatico, e Holmes si mette al lavoro sul caso.
    La pista principale, che in un primo momento porta ad un traffico illecito di oppio, collegato allo smercio illegale di materiale medico, prende la brutta piega dell’occulto, facendo cadere Holmes ed il suo aiutante di sempre, il dottor Watson, in una efferata lotta fra ragione e irrazionalità, mistero e logica, luce contro ombra.
    Siete pronti a fumare la pipa?

    Un’inedita avventura grafica

    Sherlock Holmes: The Awakened, da adesso semplicemente SHA, presenta nel proprio gameplay le meccaniche classiche di un’avvenutura grafica.
    Infatti ci confronteremo costantemente con enigmi di natura logica o deduttiva, volti alla combinazione di oggetti raccolti e raggruppati in un inventario, e la risoluzione di puzzle game più o meno ingegnosi.
    Il punto di rottura è però un altro: piuttosto che offrire la classica meccanica di movimento del personaggio e quindi di iterazione con il mondo circostante, basata sull’azione del mouse, SHA si comporta come un FPS di ultima generazione.
    Infatti la visuale principale è in prima persona, e dovremmo muovere il nostro violinista virtuale attraverso un mondo tridimensionale, esattamente come avviene in una sparatutto, affidandosi quindi al gaio quartetto WASD, allo Shift per correre, ed ovviamente al mouse per muovere la visuale.
    Questa faccenda ha innanzitutto una ripercussione precisa sul gameplay: se in un’avventura grafica l’esplorazione è spesso legata ad un’approfondita osservazione dello scenario 2D con prospettiva, qui occorrerà sfruttare totalmente i 360 gradi orizzontali e verticali di visione che il gioco offre per esaminare la terza dimensione.
    A darci manforte accorrerà il classico puntatore dinamico, che si paleserà di fronte ai nostri occhi virtuali solamente quando nel raggio d’azione si venga a trovare qualche preciso elemento d’interesse.
    Questa struttura da dannatamente pepe alla faccenda: specialmente in alcuni contesti di massima concitazione, oltre che a immedesimarvi con più facilità con il personaggio sotto la vostra guida, sarete emotivamente più coinvolti in quanto i suoi occhi coincidono con i nostri.
    Le innovazioni non si fermano affatto qui: il binomio Holmes - Watson non rimarrà affatto un elemento meramente stilistico o narrativo, ma sarà una vera e propria coppia d’azione.
    Diciamo subito che non potrete shiftare da un personaggio all’altro a vostro piacimento, ma tuttavia il gioco provvederà sia durante particolari sequenze, o addirittura sia durante determinate azioni, a calarvi nei panni di uno dei due personaggi.
    Tutto ciò oltre che dare un particolare tocco di charme al gameplay, innesca tutta una serie di duetti narrativi veramente interessanti, da cui emerge potenzialmente la caratterizzazione dei due personaggi, che come ben sappiamo, non è certo avari di dettagli.
    Andando avanti con l’analisi, possiamo dire da quanto visto dalla versione beta in nostro possesso (di buona qualità anche se presenta qualche piccola magagna qua e là, che speriamo venga corretta prima di andare in gold) il gioco è un vero e proprio uovo di pasqua riguardo le sorprese che offre: sono presenti alcuni enigmi fisici, ovvero legati alla identità spaziale delle masse presenti e soprattutto c’è un meccanismo di “domande aperte” veramente succulento.
    Per il primo caso, possiamo dire che taluni enigmi devono essere risolti provocando alcune particolari reazioni inerziali a catena fra le masse in gioco. Il principio base dell’universo è che ogni oggetto a cui applicate una forza meccanica, questi ne eserciti nei vostri confronti una uguale e contraria. Bene, SHA ne tiene conto e offre qualche spunto veramente interessante, tutto da scoprire.
    Per il discorso delle domande aperte, vogliamo ricordarvi dell’eccessiva linearità del classico meccanismo di dialogo fra personaggi, implementato in moltissime avventure, che riduce la conversazione ad un preimpostato meccanismo di domanda e risposta.
    In SHA in alcuni casi il prode Holmes si volterà verso Watson, ponendo una domanda diretta ed aperta: la risposta dovrete scriverla, non selezionarla!
    Ovviamente la soluzione non è affatto impossibile, e una breve breve riflessione può dare la risposta, ma possiamo senza dubbio affermare che questo semplice escamotage è di una fascino estremo.
    Fra l’altro, fare il punto della questione è cosa di facile attuazione: il gioco offre uno spazio apposito, ricavato nella schermata di gestione richiamabile da tasto destro, in cui troverete la completa trascrizione di qualsiasi documento letto o qualsiasi dialogo chiave svolto con un altro personaggio, non giustificando più nessuna amnesia temporanea su trama ed eventi.

    Sherlock Holmes: The Awakened La produzione sembra quindi avere carte in tavola per essere un prodotto di successo. L’engine grafico che muove il tutto promette veramente bene, anche se al momento vi confessiamo di aver riscontrato qualche piccola sbavatura nella gestione delle luci dinamiche e soprattutto sulla stabilità dell’opera. Confidiamo quindi che i programmatori riescano a mettere le giuste pezze alle piccole falle individuate, e che soprattutto l’avventura non perda ritmo e quindi qualità nella sua versione finale. Il primo dubbio chiave riguarda la longevità, su cui al momento non abbiamo parametri di valutazione, ma soprattutto la trama stessa, che come sappiamo è la chiave per riuscire a tenere incollato un videogiocatore allo schermo per il solo gusto di vedere cosa accadrà dopo. Senza ombra di dubbio poter annoverare nella propria rosa d’attacco un nome come quello di Sherlock Holmes non è affatto una cosa da poco, e se poi aggiungiamo lo scontro tra la logicità dell’investigatore londinese con l’efferattezza e l’irrazionalità dietro il mito oscuro di Cthulhu, c’è da vero il rischio di trovarsi di fronte un inedito quanto esplosivo mix narrativo. Ovviamente qualsiasi grido alla perfezione è assolutamente da evitare, per cui aspettiamo la versione finale per capire se il prodotto (previsto per i primi di Febbraio dell’anno venturo) è veramente quello che aspettiamo. Per tanto rispolverate i cappellini da festa e preparatevi emotivamente per il trenino istituzionale di fine anno; la pipa tenetela pronta per carnevale.

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