Anteprima Sid Meier's Civilization IV: Colonization

La nuova espansione per Civilization IV

Anteprima Sid Meier's Civilization IV: Colonization
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  • Pc
  • Remake o espansione?

    Nel leggere il titolo della nuova espansione di Civilization IV, qualcuno avrà di certo sentito riaffiorare alla mente ricordi provenienti da un passato ormai lontano: correva l’anno 1994 e, dopo l’inaspettato successo del primo ed ormai leggendario Civilization, Sid Meier sviluppò un nuovo titolo, sfruttando il motore di gioco e alcune delle caratteristiche principali del suo capolavoro, un titolo che ripercorreva il periodo storico della colonizzazione europea nelle Americhe, Colonization appunto. Questo titolo rappresentò per i fans una sorta di completamento di Civilization stesso e si guadagnò il favore del pubblico, pur senza passare alla storia: grazie ad alcune modifiche sulle meccaniche di gioco, la struttura strategica ne risultò ampiamente innovata, facendo della parte mercantile-produttiva il vero cuore di questo gioco, rispetto invece a Civilization, maggiormente incentrato sull’ espansione bellica e l’evoluzione della propria fazione.
    A quattordici anni di distanza Sid Meier ci riprova, dimostrando cosi, una volta di più, la sua predilezione per la storia degli Stati Uniti, già evidente in titoli come Antietam! O Gettysburg: ci troviamo davanti ad un espansione che è allo stesso tempo un remake, un caso sicuramente non comune, neanche nell’eterogeneo e spesso sorpendente universo dei videogames.

    Boston Tea Party

    Civilization IV: Colonization (da qui in avanti CC) è, a beneficio di chi non conoscesse l’universo di Civilization, uno strategico a turni, ambientato nel periodo storico che va dal 1492 sino alla Guerra di indipendenza delle tredici colonie americane contro il Regno Unito. Lo scopo del gioco è quello di riuscire a creare una colonia, e farla progredire fino al punto che riesca a sviluppare un sentimento di identità nazionale propria, e che sia abbastanza forte da sostenere la sua autonomia distaccandosi dalla madrepatria europea, la quale non mancherà di reagire militarmente al tentativo di secessione: se non si dichiara l’indipendenza entro i trecento turni previsti, la partita è irrimediabilmente persa. Allo stesso modo, dichiarare l’indipendenza quando non si è sicuri di poterla sostenere, conduce a risultati tragici.
    Il gioco prevede la presenza di quattro fazioni giocabili, Francia, Spagna, Olanda e naturalmente Inghilterra. Ciascuno di questi quattro paesi ha caratteristiche proprie, che si traducono in bonus capaci di condizionare la definizione della strategia di gioco; come già visto in Civilization IV, anche in CC è possibile scegliere tra due leader differenti, i quali daranno accesso ad un altro bonus di gioco. Ad esempio, Washington per gli inglesi permette di costruire più velocemente le armate di patrioti, mentre Adams permette un più veloce incremento del sentimento di indipendenza nella popolazione; qualunque dei due leader scegliate però, rimane intatta la caratteristica principale della fazione inglese, ovvero la tolleranza religiosa, che consente di accedere ad un numero più ampio di emigranti europei, in fuga dalle persecuzioni religiose.
    Ad aiutarci nell' impresa interverranno i Padri Fondatori, ossia personaggi storici realmente esistiti che conferiscono dei bonus quando si aggiungono alla fazione: ovviamente, la scelta di questi dovrà essere accuratamente calibrata in base alla propria strategia di gioco, ma è molto apprezzabile, a nostro avviso, l’escamotage con cui è stato riproposto il concept classico delle “meraviglie del mondo”, già presente in tutti i Civilization, sotto questa nuova forma.

    Nuove interfacce per nuove strategie

    Come il suo predecessore, anche CC si differenzia sostanzialmente da Civilization IV grazie ad una diversa prospettiva strategica: gli elementi gestionali, produttivi, commerciali e diplomatici sono qui preponderanti, diventando condizione imprescindibile per poter adeguatamente sostenere l’aspetto bellico. L’obbiettivo primario è quello di creare una nazione capace di camminare sulle proprie gambe, in un ambiente turbolento, in cui si muovono regnanti esosi, nativi non sempre amichevoli, altre fazioni in competizione e una popolazione composta da persone in fuga dai propri luoghi natii per i motivi più vari: servi della gleba, perseguitati religiosi, prigionieri, maestranze in cerca di fortuna, etc. etc.
    Le diverse meccaniche di gioco rispetto a CIV IV hanno portato all’introduzione di nuove interfacce e menù, funzionali ai nuovi obbiettivi che si deve perseguire: se nella schermata di gioco principale tutto sembra immutato, quando si entra in quella della gestione della città si notano subito le differenze più importanti. Qui, infatti, sarà possibile costruire vari edifici ed assegnare i lavoratori non soltanto alle attività legate alla mappa principale (coltivazione, allevamento, pesca) ma anche ad attività produttive capaci di trasformare i prodotti grezzi in prodotti finiti (ad esempio le foglie di tabacco in gustosi sigari, o il cotone grezzo in tessuto), e attività per la collettività ( come gli statisti che producono sentimento nazionale o i religiosi che producono libertà di fede). Gran parte di questi lavoratori sono, per cosi dire, eclettici, ma alcuni impieghi richiedono del personale specializzato (come un mastro distillatore per la produzione di rum) che può essere reperito soltanto dal vecchio continente: per il resto, l’accrescimento della popolazione (essenziale per aumentare la forza della colonia) presenta diverse possibilità, da sfruttare contemporaneamente, come l’evangelizzazione e l’assorbimento dei nativi americani, la conquista di città di altre fazioni, il tasso spontaneo di natalità, l’accettazione di gente di ogni tipo dall’Europa grazie alla tolleranza.
    CC è un gioco basato su elementi storici e situazioni reali ma, nonostante questo, rimane un gioco "aperto" al massimo grado, dove compete sempre al giocatore scegliere e decidere la strategia che intende adottare: inoltre, al fine di rendere il gioco il meno possibile ripetitivo, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di scegliere tra mappe realmente esistenti (come quella americana), mappe generate casualmente e mappe generate secondo la logica delle Americhe come continente (cioè una massa continentale tra due i poli) oppure generata secondo una logica arcipelago di tipo caraibico.

    Un piccolo lifting

    CC rimane un’espansione, per quanto autonoma (a questo proposito si segnala che il gioco non necessita del disco di Civilization IV per funzionare), che sfrutta il motore di Civilization IV: graficamente il gioco aggiunge poco a quanto già visto sul capitolo principale, fatta eccezione per alcune migliorie nel sistema di creazione delle ombre, un nuovo effetto per l’acqua e il nuovo design di alcune strutture: richiede in virtù di queste migliorie, schede capaci di supportare Shader 1.1.
    Presente anche una modalità multiplayer, ormai uno standard nei giochi della serie Civilization da molti anni.

    Sid Meier's Civilization IV: Colonization Sid Meier Civilization IV: Colonization si presenta come un esperimento molto interessante, cercando di sfruttare la potenza e la bellezza del motore grafico di Civilization IV in combinazione con una struttura strategica capace di sorprendere per la sua profondità, già all’epoca del primo Colonization. Naturalmente, se paragonato con il titolo principale, il gioco potrebbe risultare troppo limitato, prevedendo in pratica una sola condizione di vittoria (dichiarare l’indipendenza e vincere la guerra collegata) e offrendo solo quattro fazioni giocabili: nonostante questo, Colonization sembra in grado di mantenere viva la sindrome da “ancora-un-altro-turno” che solitamente colpisce i giocatori dei titoli di Sid Meier. Potrebbe, inoltre, essere un buon inizio per tutti quelli che desiderano avvicinarsi a questa serie in maniera graduale.

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