Anteprima Sims 2 Castaway

Riusciranno i Sims a sopravvivere in un'isola deserta?

Anteprima Sims 2 Castaway
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Disponibile per
  • PS2
  • DS
  • Wii
  • Pc
  • Psp
  • Il gioco-cult di casa Maxis

    Se, non avendo nulla di meglio da fare, andassimo in giro domandando chi non conosce la saga The Sims, sarebbero davvero in pochi ad affermare di ignorarne l'esistenza. Nato come esclusiva per Pesonal Computer nel 2000 dalla mente di Will Wright (più che un gestionale una parodia interattiva della nostra frenetica quotidianità) il titolo di punta di casa Maxis, con il passare degli anni, ha deciso di estendersi anche ai possessori di console, facendosi strada dapprima nel panorama PlayStation 2 e, successivamente, in quello delle console portatili, presentando su PSP The Sims 2 ed i tre episodi della saga Stories, ultimo dei quali proprio Castaway.

    SOS Sim

    Mentre il ramo principale della serie The Sims coinvolge il videogiocatore nella vita quotidiana dei personaggi da lui creati, in Castaway ci ritroveremo ad affrontare una situazione insolita ma assolutamente stimolante: il naufragio in un'isola deserta. Un gruppo di Sim, infatti, ha sfortunatamente concluso il suo viaggio in aereo con uno schianto su un atollo da sogno apparentemente deserto. In attesa di soccorsi - o di riuscire ad orchestrare qualcosa che permetta loro di tornare a casa - i Sim dovranno sopravvivere come selvaggi, cacciando gli animali presenti nell'area per cibarsi, procurandosi degli alloggi, dei vestiti e via dicendo.
    The Sims 2: Castaway permetterà all'utente di scegliere tra due modalità principali: quella classica, che differirà in ben poco dall'originale The Sims 2, e quella Story, dove affronteremo gli eventi descritti poco sopra. All'inizio della modalità Story, come in ogni The Sims che si rispetti, saremo noi a creare da zero il nostro personaggio, scegliendo sesso, nome ed aspetto fisico. Una volta completata questa procedura, ci ritroveremo, totalmente soli, a scorrazzare per i boschi e per le spiagge dell'isola, cercando di soddisfare solamente fabbisogni basilari del nostro personaggio, come ad esempio il mangiare. Mano a mano che avanzeremo nel gioco - e quindi avremo sempre più esperienza con i mezzi di sopravvivenza possibili - il nostro Sim avrà necessità sempre maggiori, come quella di divertirsi o di curare il proprio corpo. Maxis ha definito questa scelta la chiave vincente che permetterà sia agli amanti della saga classica sia ai novizi di affezionarsi a Castaway: questi ultimi, infatti, non saranno inizialmente spaventati dalla mole di fabbisogni vitali del loro Sim, poiché queste andranno aumentando gradualmente solo mano a mano che si avanza nel gioco.
    Una volta preso il controllo del nostro personaggio, potremo spostarci nelle diverse aree offerte dal gioco, che include tre isole con ventisei lotti ciascuna. Esse comprendono ambientazioni che variano da spiagge ad

    aree limitrofe ai piedi dei vulcani, fino alla fitta giungla, che è effettivamente l'area principale per quanto riguarda il livello di interazione e creatività. Il giocatore si muoverà attraverso zone limitate, i cui collegamenti con le altre sono indicati da alcune orme sul terreno: una volta raggiunte le orme, il Sim si ritroverà nella sezione successiva dell'area. Per rendere meno frustrante l'esplorazione, comunque, Wright ha deciso di offrire al giocatore la possibilità di teletrasportarsi in ogni momento in qualsiasi punto precedentemente visitato. Una scelta che potrebbe risultare vincente, considerando l'importanza che l'esplorazione costituisce per la struttura di gioco.
    La prima cosa da fare per sopravvivere in un'isola deserta è aguzzare l'ingegno. Sull'isola di Castaway, il nostro solitario emulo di Robinson godrà inizialmente di poche possibilità d'azione, proporzionate alle sue capacità effettive: solo con la pratica - e leggendo alcuni libri rintracciabili sull'isola, probabilmente lasciati da dei precedenti naufraghi - il nostro eroe scoprirà tutti i segreti dell'arte della sopravvivenza. In fin dei conti, avrà l'intera ambientazione di gioco a sua disposizione, totalmente interattiva: Maxis ha infatti voluto precisare che potremo tentare di sfruttare qualsiasi cosa a nostro favore. Tagliando della legna, ad esempio, potremo costruirci una lancia per colpire i pesci che nuotano a riva, o - meglio ancora - una canna da pesca. Se proprio volessimo strafare, potremmo costruirci un vero e proprio alloggio, cuocendo la sabbia per procurarci del vetro e renderlo non soltanto confortevole, ma anche bello alla vista. Il nostro Sim potrà cacciare pesci, animali selvatici come i cinghiali che animano la foresta, rubare uova dai nidi per cucinarle, frutta e molto altro ancora. Esplorando le ambientazioni di gioco, potrà scoprire degli oggetti che gli torneranno utili o, perché no, andare a rovistare nella carcassa dell'aereo precipitato alla ricerca di apparecchiature elettroniche che lo aiutino nella costruzione di oggetti utili alla sua sopravvivenza. Qualora il giocatore lo volesse, inoltre, è possibile affrontare delle storyline secondarie, come la ricerca di alcuni indizi che testimoniano la presenza di UFO nell'isola o l'esistenza di una vecchia civiltà.
    Mentre vedremo crescere a tutti gli effetti i capelli e la barba del nostro Sim (e logorarsi per il continuo utilizzo i suoi umili indumenti), faremo perfino conoscenza con altri superstiti che abitano sull'isola. In questo caso, potremo scegliere se lasciare che si uniscano a noi o proseguire l'avventura in solitario. Entrambe le scelte celano, come è chiaro, dei risvolti strategici: avanzare in due o in tre significa avere a disposizione maggiori cacciatori ed artigiani per migliorare la propria vita sull'isola, ma è simultaneamente sinonimo di un maggior numero di bocche da sfamare e di esseri umani da accontentare. Facile comprendere, di conseguenza, che la componente

    strategica giochi un ruolo fondamentale in Castaway: meglio piazzare il proprio accampamento sulla spiaggia, con costanti possibilità di pesca ed al riparo da animali selvatici, o meglio erigerlo nel bel mezzo della foresta, in maniera tale da avere sempre a propria disposizione tutte le risorse che essa offre?
    Maxis ha assicurato che impiegheremo almeno 20 ore di gioco prima che il nostro Sim riesca a costruire una zattera abbastanza grande da poter tornare alla vita di tutti i giorni. Se a ciò aggiungiamo il fatto che tutte le ambientazioni posso cambiare da un momento all'altro per via di un'eruzione vulcanica o di un terremoto e che tutte le aree sono soggette al ciclo delle stagioni e all'instabilità climatica, potremmo affermare che The Sims 2: Castaway potrebbe rivelarsi in grado di intrattenere e stimolare abbastanza a lungo il videogiocatore. Dal punto di vista grafico, il titolo appare per ora soddisfacente, ma è probabile che, entro la data d'uscita del gioco, prevista per inizio 2008, vengano effettuati ulteriori ritocchi e miglioramenti. Piena fiducia invece al comparto audio, con gli sviluppatori che hanno assicurato una colonna sonora tribale pienamente adatta allo scenario di gioco.

    Sims 2 Castaway The Sims 2: Castaway è quella che può effettivamente definirsi una miniera di buone idee. La profondità di gioco promessa - fondata su un’interazione con gli scenari quasi totale - e la situazione stimolante che il giocatore si ritrova ad affrontare potrebbero fare della nuova fatica Maxis un titolo di spessore anche su console portatile. Staremo a vedere, consci che comunque difficilmente Will Wright sprecherà l’occasione di valorizzare al meglio un’idea tanto curiosa ed originale.

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