Anteprima Soma Bringer

Monolith gioca in casa: presto un nuovo GDR su due schermi

Anteprima Soma Bringer
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  • DS
  • Un curriculum che è tutto un programma.

    I rapporti tra Nintendo e quelle che vengono definite terze parti, sono notoriamente difficili, conflittuali e ambivalenti. L’ammirazione nei confronti della casa di Kyoto è unanime, ma il suo talento è spesso visto come controproducente per le vendite software delle sue console. Una bravura eccessiva, che catalizza completamente l’attenzione dei fan, a volte fin troppo insensibili nei confronti di tutto ciò che non sia Mario, Metroid, Zelda e simili. Nonostante le cose siano fortemente cambiate dai tempi del Nintendo 64, e al di là delle incoraggianti parole di Iwata che periodicamente rassicura su una situazione destinata ad essere sempre più rosea, è innegabile che in ambito diplomatico c’è ancora molto da lavorare.
    Spostandosi poi nel campo delle così dette seconde parti, ovvero software house che pur mantenendosi indipendenti, di fatto lavorano esclusivamente per conto di terzi, Nintendo acuisce ancor più il senso di chiusura. Sempre alla ricerca di dream team, il rapporto con esse è stato tanto prolifico nei periodi felici, quanto freddo e distaccato quando era arrivato il momento di vendere e tagliare ogni ponte. Retro Studios rappresenta una solida realtà attuale, Rare e Silicon Knights, invece, ci rendono testimoni della nascita, crescita e morte dei rapporti con il colosso di Kyoto.
    Eppure nel suo continuo scouting, Nintendo ha trovato in Monolith Soft la sua ideale e prossima second party. Le saghe di Xenosaga e Baten Kaitos, prodotte da Namco prima e Namco Bandai poi, ne hanno messo in luce le indubbie capacità che non potranno che crescere ora che dall’aprile dello scorso anno è ufficialmente entrata nel roster della casa di Mario.
    Disaster: Days Of Crisis, uno dei primi giochi ad essere annunciati per Wii, è ora nelle sue mani e aspettiamo con ansia di vedere i risultati raggiunti quando, finalmente, il titolo verrà rilasciato. Tuttavia in pochi si sarebbero aspettati questo Soma Bringer, che annunciato non molto tempo fa, ha già esordito sul mercato nipponico.

    Sette eroi più uno.

    L’operazione di assimilazione, inoltre, ha un significato strategico. A fronte di una produzione di software immensa, Nintendo ha indubbiamente poche, se non alcuna, carta da giocarsi quando si comincia a parlare di giochi di ruolo. Zelda e Fire Emblem sicuramente possiedono elementi da RPG, ma non è certamente la loro primaria natura. Questo è il senso ulteriore dell’acquisizione di Monolith: tentare la produzione interna di validi esponenti del genere tanto amato dai giapponesi.
    Ecco dunque Soma Bringer; GDR action, che stando alle ultime notizie è il primo esponente di quella che sarà una serie di titoli.
    Le premesse narrative sul quale il titolo poggia, non splendono certo per inventiva. Al posto di chiamarlo con il più classico “Mana”, gli abitanti di questo mondo parallelo, hanno deciso di nominare con il più esotico Soma l’energia che permea il mondo, lo domina, controlla la natura e, soprattutto, mantiene in equilibrio e in vita tutte le creature viventi. Tuttavia, è sempre difficile creare una storia priva di qualsiasi conflitto. Spuntano dunque dal nulla degli esseri chiamati Visitors. Sebbene il fine sia sempre quello, la conquista e la distruzione del mondo, questi esseri alieni hanno ben poco da spartire con quelli della serie TV nata per il volere di Kenneth Johnson. Stranamente, perciò, con il loro arrivo, il pacifico equilibrio di cui sopra si rompe tragicamente portando con sé i soliti effetti collaterali legati all’inasprirsi delle condizioni climatiche e dall’inferocimento di flora e fauna locale.
    Ma niente paura: non mancano nemmeno i soliti giovani di buone speranze decisi a ripristinalre pace e tranquillità. Essi fanno parte della 7th Company, sottosezione dell’organizzazione Falzfa che lotta contro i Visitors. Welt, Einsatz, Jadis, Millers, Cadenza, Granada e Forte, verranno chiamati ad addentrarsi nella foresta di Junel alla ricerca del bozzolo che sta risucchiando il Soma nell’area circostante. Sarà in questo frangente che al gruppo si unirà la misteriosa Idea, una giovane ragazza dai capelli biondi proveniente dal bozzolo stesso.
    Queste sono le premesse di una storia che non mancherà certo di proporci i tipici colpi di scena che ogni buon gioco di ruolo deve assolutamente possedere.

    C’è poco tempo da perdere: l’autobus non aspetta mica.

    Se la narrazione fino a qui, pur non mancando di fascino, si accosta fortemente alla tradizione, diverso è l’approccio al gameplay e al sistema di controllo.
    Monolith Soft, pare aver ben ragionato il contesto nel quale spesso viene acceso il DS. Piuttosto che propinarci un gioco di ruolo fatto di attese, turni e incontri casuali, ha optato per qualcosa di immediato e diretto ma non per questo meno profondo.
    Tutto è visibile sulla mappa, sul quale si muoverà il vostro avatar e il resto del party al seguito. Anche i nemici si spostano su di essa e non ci sono schermate di intermezzo: avvicinatevi e iniziate a bastonarli di santa ragione.
    Paradossalmente Soma Bringer, non sfrutterà affatto la più nota delle caratteristiche del DS. Se, infatti, il doppio schermo serve a visualizzare da una parte l’azione vera e propria mentre dall’altra la mappa e le statistiche varie, lo stilo al contrario non sarà affatto utilizzato. Niente incantesimi o mosse attivate da particolari movimenti del pennino, niente spostamenti dei vari personaggi alla Phantom Hourglass: la cara e vecchia croce direzionale farà muovere il protagonista. Per le azioni di attacco e difesa, invece, sarete voi a decidere quali mosse attivare tramite la pressione del rispettivo tasto. A,B,X,Y corrisponderanno dunque a quattro diverse abilità, che diventeranno otto, se ne premerete uno insieme al dorsale destro (ricordate il sistema di controllo di Phantasy Star Online?). Con L, invece, si attivano le azioni difensive o, in alternativa, la possibilità di utilizzare al volo oggetti contenuti nell’inventario.
    In particolare, le capacità da apprendere saranno tantissime e la specializzazione in vari job renderà particolarmente soddisfacente la personalizzazione strategico-tattica del vostro personaggio. Inoltre, sostituendo i più classici punti esperienza, lottando otterrete punti spendibili liberamente nell’incremento delle statistiche.
    Se a questo aggiungiamo l’esistenza di più di 300 diverse armi, non tutte disponibili prima di aver portato a termine l’avventura principale almeno una volta, Soma Bringer pare offrire davvero un’infinità di possibilità diverse per quanto riguarda la gestione dei membri del party, ed una longevità considerevole.
    Altra caratteristica, sulla quale Soma Bringer pare contare molto, è rappresentata dal multiplayer. Sebbene non sia ancora chiaro se in questo senso verrà sfruttata la Nintendo Wi-Fi Connection, in qualsiasi istante, due vostri amici, muniti di altrettanti DS e copie del gioco, potranno unirsi alla vostra caccia ai Visitors.

    Gli effetti benefici del Soma si vedono tutti.

    Parlando di Soma Bringer, non si può tacere dello stupore provato guardandolo in movimento.
    Il titolo utilizza un sapiente mix tra modelli poligonali e ambientazioni disegnate a mano. Ci viene così presentato un mondo dai colori sgargianti e diligentemente distribuiti. Un dipinto in movimento sul quale personaggi e mostri, interamente riprodotti tramite dettagliati modelli interamente in 3D, si muoveranno. I dialoghi, inoltre, propongono i mezzi busti dei protagonisti riprodotti da artwork non sempre eccessivamente ispirati, ma sicuramente ben realizzati. Gli effetti speciali, poi, sono riprodotti in modo ottimo.
    A voler cercare a tutti i costi dei difetti, ci si potrebbe accanire a qualche pretesa in più per quanto riguarda il design. Ciò non vale tanto per le ambientazioni, che pur andando a ripescare tutti i canovacci del genere, grazie al particolare uso dei colori, riescono ad affascinare. Ci si riferisce più che altro al character design: in Welt si potrebbe scorgere il fratello di Chrono, mentre in Idea Colette di Tales Of Symphonia. Eppure, pur non esimendosi dal tirare in ballo topos e figure classiche (lo spadaccino, la ragazza indifesa, il forzuto ecc.), non si rimane indifferenti: nonostante le somiglianze e i richiami, il cast di Soma Bringer è eccellentemente caratterizzato e non tarderà a farsi amare.
    Dal punto di vista sonoro è ancora troppo presto per lasciarsi andare a qualsivoglia giudizio, ma sapere che se ne occuperà Yasunori Mitsuda, fortemente voluto da Tetsuya Takahashi, producer del gioco con cui il compositore ha già lavorato alla realizzazione di ttitoli del calibro di Chrono Trigger, Chrono Cross e Xenogears, la dice lunga sui possibili picchi qualitativi che certamente la produzione Monolith Soft toccherà anche da questo punto di vista.

    Soma Bringer Soma Bringer ha saputo in brevissimo tempo attirare su di sé l’interesse di moltissimi possessori della piccola console Nintendo. Questo action rpg, infatti, non solo fa affidamento a una casa di sviluppo esperta e sorretta dalla cura per il dettaglio che solo Nintendo possiede, ma ha già mostrato di possedere tutte le qualità per essere una delle migliori produzioni per DS di quest’anno. Un sistema di gioco che taglia ogni tempo morto, la possibilità di affrontare l’avventura principale insieme ad altri due amici, un tradizionale quanto intelligente sistema di controllo affidato ai pulsanti, una veste grafica caratterizzata, fluida e affascinante: sono queste le caratteristiche di maggior spicco. Se Soma Bringer sarà corredato anche da una storia degna di questo nome e dalla capacità di mantenere sempre alto il ritmo e l’interesse del videogiocatore, avremo tra le mani un piccolo gioiello. Insomma: è presto per festeggiare, ma l’attesa è giustamente alta.

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